Viaggio in Birmania: terra di pagode e colori

Premio Albatros 2009 a Michele Cucuzzella per il volume edito da Vallecchi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2011 20:25
Viaggio in Birmania: terra di pagode e colori

Il libro è il diario di viaggio nel paese del premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi. La Birmania, è un paese in cui essere poveri significa non potersi permettere nemmeno una visita medica dal costo di 2 dollari. Lo Stato è nemico tanto da non rendere sicura alcuna conversazione, nemmeno con i vicini di casa. La religione è padrona nel senso che il popolo custodisce le proprie credenze e combatte in silenzio per conservare le tradizioni. L’autore, Michele Cucuzzella, durante il suo soggiorno nel 2008 come insegnante in una scuola gestita da un'organizzazione non governativa, entra in contatto con la vita reale, conosce persone che vivono ai limiti della sussistenza, cittadini del Myanmar.

Il percorso autobiografico inizia poche settimane dopo il passaggio del ciclone Nargis e Cucuzzella sarà testimone di difficoltà e sofferenze. Il lavoro nella scuola elementare di Mandalay gli permetterà di conoscere il volto nascosto di questo commovente paese. L’anno seguente si ripresenta di nuovo l’occasione per ritornare a far visita agli amici, Aik Wa, Owen, Shirley, ma anche per portare un aiuto economico e tanti giocattoli per i bambini di Mandalay. Michele Cucuzzella è nato a Palermo il 7 aprile 1980.

Laureato alla Facoltà per interpreti e traduttori dell’Università di Trieste, ha scritto il suo primo diario di viaggio a 8 anni. Il suo amore per i viaggi lo ha spinto a lavorare come ragazzo alla pari in vari paesi del mondo e come insegnante in Repubblica Ceca dove ha vissuto per 4 anni. Coltiva una passione per l’Asia: si è “perso” tra i villaggi e le grotte del Laos, ha visitato zone remote della Cina, del Giappone, e infine della Birmania, paese che più di ogni altro lo ha affascinato.

In Sicilia ha fondato l’associazione Small World, con l’obiettivo di promuovere e favorire la multiculturalità.

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