Vaccino coniugato contro la febbre tifoide

Ottimi risultati dalla sperimentazione clinica di fase I. Il vaccino coniugato messo a punto da NVGH è costituito da una molecola di natura polisaccaridica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2011 14:59
Vaccino coniugato contro la febbre tifoide

Sono positivi i risultati dello studio clinico di fase I per il vaccino coniugato contro la febbre tifoide, frutto della collaborazione tra il Novartis Vaccines Institute for Global Health (NVGH), l’istituto vaccinogeno a missione umanitaria che ha messo a punto e sviluppato il prodotto, l’Associazione Sclavo e la Fondazione Monte dei Paschi, co-finanziatori del progetto di ricerca, l’Azienda Ospedaliera Senese e l’Università di Siena. Lo studio clinico, effettuato presso il centro per la valutazione dei vaccini dell’Università di Anversa, aveva l’obiettivo di valutare la tollerabilità e la immunogenicità del vaccino coniugato in 50 volontari adulti di età compresa tra i 18 e 40 anni cui è stata somministrata una singola dose del nuovo vaccino coniugato o del vaccino polisaccaridico attualmente in commercio e utilizzato come controllo.

I risultati dello studio, altamente positivi, indicano che il vaccino sviluppato da NVGH è ben tollerato (non si sono registrati eventi avversi clinicamente significativi durante i sei mesi di monitoraggio clinico) ed induce una risposta immunologica significativamente superiore rispetto al vaccino del commercio. Sulla base di questi dati si potrà rapidamente procedere alla valutazione del profilo clinico del nuovo vaccino nelle popolazioni dei paesi del sub continente indiano ove la febbre tifoide è endemica e il vaccino verrà utilizzato.

La febbre tifoide costituisce una delle principali cause di malattia e morte con oltre 21 milioni di casi l’anno in tutto il mondo e circa 600 mila decessi; l’incidenza della malattia è particolarmente elevata nei paesi del sud dell’Asia. Nelle aree ad alta endemicità, dove le condizioni igienico-sanitarie sono scadenti, i bambini rappresentano la fascia di età con il maggior rischio di malattia. In passato il trattamento antibiotico si era dimostrato efficace, ma oggi la sua efficacia si è molto ridotta a causa dell’insorgenza di fenomeni di resistenza ai farmaci.

I vaccini attualmente disponibili contro il tifo purtroppo non possono essere somministrati ai bambini di età inferiore a due anni, che costituiscono una delle fasce di età a maggior rischio, e pertanto le organizzazioni sanitarie internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità auspicano lo sviluppo di nuovi vaccini che possano superare i limiti di quelli attuali. Il vaccino coniugato messo a punto da NVGH è costituito da una molecola di natura polisaccaridica, che è naturalmente presente sulla superficie del batterio, la quale viene resa più immunogenica attraverso il legame con una proteina carrier già ampiamente utilizzata in altri vaccini infantili.

L’Associazione Sclavo, organizzazione no profit, è dedita alla ricerca scientifica rivolta allo studio e alla scoperta di vaccini per le malattie che colpiscono soprattutto i Paesi in via di sviluppo. All’Associazione Sclavo partecipano l’Università degli Studi di Siena, l’Azienda Ospedaliera Senese e il Novartis Vaccines Institute for Global Health. L'Associazione si propone, in particolare, di incentivare la ricerca scientifica e lo sviluppo di rimedi per le malattie più comuni che colpiscono i Paesi in via di sviluppo, nonché di sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni, nazionali ed internazionali, sull'opportunità della vaccinazione di determinate categorie di soggetti nei Paesi del terzo mondo. L’Associazione si propone di raggiungere i propri obiettivi tramite: organizzazione e coordinamento di progetti di ricerca scientifica e sviluppo coinvolgenti enti privati e pubblici, nazionali e internazionali; formazione di personale altamente qualificato nel campo della ricerca e sviluppo vaccini; realizzazione di convegni, dibattiti, stage, conferenze, manifestazioni culturali su tematiche di carattere scientifico, privilegiando la collaborazione con l’Università degli Studi di Siena; trasferimenti di tecnologia da enti pubblici e privati a Paesi in via di sviluppo finalizzati alla produzione no profit di vaccini; consulenze in ambito scientifico e culturale; svolgimento di attività editoriali mediante la pubblicazione e la diffusione di periodici, bollettini, giornali non quotidiani, materiale audiovisivo e libri nel settore scientifico, rivolti anche ai non associati, per la diffusione e la divulgazione della propria attività e di quella dei propri associati; raccolta di fondi per sostenere l'attività dell'associazione; organizzazione di campagne di sensibilizzazione sulle malattie dei Paesi del terzo mondo; messa a disposizione di vaccini per paesi in via di sviluppo. Novartis Vaccines Institute for Global Health (NVGH) ha la missione no-profit di sviluppare vaccini efficaci e accessibili per le malattie neglette che affliggono le popolazioni più povere del mondo.

Oltre al vaccino contro il tifo, NVGH sta lavorando anche allo sviluppo di vaccini contro il paratifo, le salmonellosi non tifoidee e la shigellosi. Queste patologie causano ogni anno oltre 100 millioni di casi di malattia e diversi milioni di morti nei Paesi in via di sviluppo. NVGH si dedica allo sviluppo tecnologico e clinico di questi vaccini, a partire da innovative proposte provenienti dal mondo scientifico, con lo scopo di produrre su larga scala vaccini che possano essere inseriti ed utilizzati nei programmi di salute pubblica.

NVGH ha sede nel campus di Novartis Vaccines and Diagnostics (NVD), azienda leader per la ricerca e lo sviluppo di vaccini. Questa “vicinanza” strategica permette a NVGH di utilizzare tutte le competenze di NVD al fine di sviluppare vaccini che non sono attraenti da un punto di vista commerciale, ma risultano indispensabili per risolvere alcuni dei maggiori problemi di salute dei Paesi in via di sviluppo.

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