Nuovo sostegno alle Imprese rosa della Toscana

Cna, Confartigianato e Artigiancassa presentano Key woman. Appuntamento domani ad Artex Finanza. Un impegno importante per un mondo che nella nostra regione conta circa 32 mila imprese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2011 14:42
Nuovo sostegno alle Imprese rosa della Toscana

Un’opportunità per sostenere l’impresa femminile della Toscana in questa fase di difficoltà estrema. Confartigianato Donne Impresa e Cna Impresa Donna con Artigiancassa (Gruppo Bnl – Bnp Paribas) hanno ideato e realizzato una serie di pacchetti finanziari in grado di sostenere le imprenditrici in momenti particolari della vita che spesso hanno ricadute pesantissime sulle loro aziende. “Key woman”, questo il nome della linea finanziaria realizzata ad hoc, è composta da quattro tipologie di finanziamenti: due breve termine, due a medio-lungo termine. Grazie a Key woman sarà possibile ad esempio ottenere finanziamenti per l’acquisto di impianti e attrezzature per l’avvio o l’acquisizione di attività artigianali e, in caso di maternità, ottenere prestiti per l’acquisto di postazioni di telelavoro o per pagare baby sitter e asili nido dalla nascita del figlio fino ai sette anni di età.

In caso di gravidanza o di malattia della titolare, si potranno ottenere finanziamenti per l’assunzione e la formazione di personale sostitutivo che garantisca la prosecuzione dell’attività. Il sistema garantisce una risposta certa entro 10 giorni lavorativi dalla domanda. Le cifre fotografano bene la portata di questi interventi: delle 75 mila aziende associate nella nostra regione a Confartigianato e Cna il 20% è rappresentato da imprese femminili (sono circa il 43% del manifatturiero, il 10% dei servizi alle imprese, il 42% dei servizi alle persone, l’1% del commercio e ristoro). “Nonostante la diffusione sempre più larga dell’imprenditorialità femminile nel contesto produttivo nazionale – ricordano i promotori dell’iniziativa - continuano a essere presenti ostacoli che ancora, per motivazioni sociali, culturali ed economiche, penalizzano l’imprenditoria rosa rispetto a quella maschile.

Per questo ci siamo mossi per annullare questo divario”.

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