Seduta solenne: la Lectio magistralis di Luigi Lotti

“Dall’esaltante Guerra d’Indipendenza all’improvviso sbocco unitario”, questo il titolo della prolusione che il professore ha tenuto dopo l’intervento del presidente Monaci.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2010 15:21
Seduta solenne: la Lectio magistralis di Luigi Lotti

Tre anni straordinari della storia del nostro Paese, dalla Guerra d’Indipendenza (1859) all’Unità d’Italia (1861), tre anni che hanno deciso l’identità italiana: questo l’argomento della Lectio Magistralis del professor Luigi Lotti, dell’Università di Firenze, in occasione della seduta solenne del Consiglio regionale per la Festa della Toscana 2011. Una prolusione che ha preso le mosse dagli anni successivi alla disfatta della prima guerra d’Indipendenza (1849), che via via avevano fatto emergere come unica soluzione possibile l’unione delle forze dinastiche piemontesi con le spinte democratiche di Garibaldi, e che portarono Cavour a cercare l’appoggio di Napoleone III nella seconda guerra d’indipendenza, contro l’Austria.

Quindi Lotti si è soffermato sul fondamentale ruolo della Toscana e di Bettino Ricasoli in questo frangente: Cavour, ben sapendo che il Granducato non sarebbe entrato in guerra contro l’Austria, fece in modo che la dinastia lorenese fosse estromessa, e questo permise la futura annessione al Regno della Sardegna, primo passo dell’estensione del processo unitario verso il meridione della penisola. L’indipendenza appena conquistata, infatti, andava difesa strenuamente dai pericoli di un nuovo assoggettamento, e per questo il progetto unitario divenne fondamentale.

Un mese dopo i plebisciti, il 16 aprile 1860, Vittorio Emanuele II fece il suo ingresso a Firenze. Con lui c’era Cavour, che si trovò ad affrontare il problema del meridione nel momento peggiore, perché aveva appena concordato con la Francia la cessione di Nizza, patria di Garibaldi. I rapporti tra i due divennero pessimi; ciononostante, continuarono a collaborare, in nome di un obiettivo comune superiore. E inaspettatamente l’obiettivo fu raggiunto. Se l’Europa fu colta di sorpresa – ha spiegato Lotti - lo furono ancor di più gli italiani stessi, che si trovarono alle prese con la necessità di uniformare territori profondamente disomogenei, come testimonia la storia della legislazione di quegli anni.

E’ così che nel giro di tre anni l’Italia conquistò prima l’Indipendenza, e poi l’Unità: “E’ allora – ha concluso Lotti - che per la prima volta nasce la realtà di un’Italia protagonista di se stessa e della propria vita, di un’Italia contemporanea. E’ una storia iniziata 150 anni fa, e della quale siamo tutt’ora partecipi”. Alla seduta solenne erano presenti numerose autorità, rappresentanti delle istituzioni cittadine, ed il rettore dell’Università di Firenze, Alberto Tesi.

(ab)

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