Incidenti sul lavoro, ancora un morto a Firenze

Questo pomeriggio, verso le ore 16, un'operaio italiano di 34 anni che stava lavorando per una ditta specializzata nello smaltimento dell'amianto è precipitato da un lucernario di un palazzo della Asl fiorentina a Borgo Ognissanti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2010 19:10
Incidenti sul lavoro, ancora un morto a Firenze

Ancora una morte bianca a Firenze. Questo pomeriggio, verso le ore 16, un'operaio italiano di 34 anni, Salvatore Iraci Sareri, che stava lavorando per una ditta specializzata nello smaltimento dell'amianto è precipitato dal lucernario di un palazzo della Asl fiorentina a Borgo Ognissanti. Sul luogo dell'inidente immediatamente sono arrivate le ambulanze, le volanti della Questura di Firenze e la Polizia Scientifica. L’uomo era residente a Sarzana, nella provincia di La Spezia, aveva moglie e due figli.

“Sono profondamente toccato da questa vicenda - ha detto il sindaco di Firenze Matteo Renzi - e mi auguro che le autorità competenti facciano al più presto piena luce su quanto avvenuto. Incidenti come questo, purtroppo, ci ricordano quanto sia ancora lunga la strada per una completa sicurezza sui luoghi di lavoro e come non dobbiamo mai abbassare la guardia su un tema importante e urgente come questo”. “Siamo sgomenti e addolorati per questa tragica morte. Mi unisco al cordoglio del sindaco Renzi e dell’intera città, e sono vicino ai familiari del giovane operaio scomparso”.

Sono le parole del vicesindaco di Firenze Dario Nardella, appresa la notizia dell’incidente sul lavoro che è costato la vita ad un uomo di 34 anni in un cantiere in Borgo Ognissanti. “Naturalmente dovranno essere accertate la dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità – aggiunge Nardella – ma quel che è comunque inaccettabile, è che si possa ancora morire durante lo svolgimento del proprio lavoro.

Molto è stato fatto, anche a Firenze, sul tema della sicurezza e della prevenzione; ma ognuno di noi, istituzioni per prime, deve impegnarsi in prima persona in questa battaglia, che è indice del livello di civiltà e di progresso di una città e di un intero paese”. “Ieri, domenica, Dino Gagliani, 46 anni, è morto travolto dal trattore con il quale stava lavorando nel comune di Capannori, oggi, lunedì, Salvatore Iraci Sareri, 34 anni, sposato, padre di due figli, è morto in pieno centro a Firenze precipitando da un lucernario nella tromba delle scale, nessuno mi rimprovererà, immagino se non trovo consolazione nel fatto che in Toscana nel 2009 gli incidenti sono diminuiti del 8.6% e che i morti nel 1° semestre 2010 sono 'solo' 67 (80 l'anno scorso).

67 nei primi sei mesi, sono tanti, drammaticamente troppi, le statistiche non mi consolano né riducono la nostra rabbia". Così Daniela Cappelli segretaria regionale Cgil con delega alla sicurezza sui luoghi di lavoro. "Pare - aggiunge la sindacalista -, secondo i primi accertamenti, che la vittima di oggi non avesse imbracatura, per favore togliamo quel 'pare', è certo che non fosse imbracato, se lo fosse stato non sarebbe precipitato. Si morda la lingua il superministro che si è permesso di dire che 'la 626 è un lusso che non possiamo permetterci', chieda scusa ai familiari e agli amici che hanno perso i loro cari solo perché non erano rispettate le più elementari norme di sicurezza.

Nonostante la rabbia non dimentico, ovviamente, di stringermi al dolore dei familiari e degli amici di Dino e Salvatore, la partecipazione della Cgil tutta al loro lutto è totale e l'organizzazione è a disposizione per ogni eventuale esigenza”. "Sono affranta per questa morte così tragica, che allunga ancora l’elenco delle vittime del lavoro, e il mio primo pensiero va alla famiglia dell’operaio morto oggi precipitando dal tetto in Borgo Ognissanti". L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia commenta l’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi in un cantiere della Asl 10, sul tetto dell’edificio dell’ex ospedale San Giovanni di Dio in Borgo Ognissanti a Firenze.

"Proprio oggi, firmando con l’Inail il protocollo per la salute e la sicurezza sul lavoro in un’ottica di genere - aggiunge l’assessore - dicevo che sul fronte della prevenzione non si fa mai abbastanza, e che, anche se gli incidenti stanno diminuendo, non si deve assolutamente abbassare la guardia. Le autorità preposte chiariranno la dinamica dell’incidente, attendiamo i risultati delle indagini, non solo per sapere come è accaduto, ma anche per trarre indicazioni perché questi incidenti non si ripetano". Elisa Simoni, assessore provinciale al Lavoro, ha espresso sconcerto per il grave incidente sul lavoro avvenuto nel centro di Firenze, in cui ha perso la vita un uomo di 34 anni.

“Quella delle morti bianche è ormai una strage che va fermata ad ogni costo” ha detto l’assessore Simoni, che ha poi aggiunto: “Nonostante gli appelli e le iniziative che si sono fatte in materia di sicurezza, l’elenco delle vittime si allunga ogni giorno. Su questo tema non si possono lesinare investimenti, né da parte delle istituzioni, né dal mondo imprenditoriale”. “In questo momento il nostro pensiero – ha concluso l’assessore provinciale - va ai familiari di questa ennesima vittima del lavoro". La Fillea di Firenze unitamente alla Camera del Lavoro si uniscono al dolore della famiglia per questa tragica scomparsa. Per le due organizzazioni è inconcepibile che possano ancor oggi avvenire questi incidenti. “Riteniamo - aggiungono - che le norme di sicurezza debbano necessariamente essere applicate sempre e sottoposte a frequenti e meticolose verifiche, perché le fatalità non esistono.

Ricordiamo che questa è la seconda morte sul lavoro che avviene in pochissimo tempo nel nostro territorio e nel settore delle costruzioni. Attendiamo che le indagini della magistratura facciano con solerzia luce su queste vicende; la Fillea Cgil, insieme alle altre organizzazioni di categoria, hanno sollecitato a più riprese controlli e verifiche più attente e frequenti e continueranno a denunciare tutte le situazioni a loro conoscenza dove si disattendono le norme di sicurezza”. Nell'immagine, d'archivio, uno scorcio di Borgo Ognissanti.

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