Nasce la rete del cohousing per una comunità solidale e la sostenibilità

Apartitica, senza scopo di lucro vuole interfacciarsi con Enti locali, Regioni, progettisti, costruttori, giuristi, realtà locali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2010 16:02
Nasce la rete del cohousing per una comunità solidale e la sostenibilità

Oltre venti associazioni e operatori si sono ritrovati nei giorni scorsi in Palazzo Medici Riccardi a Firenze per dar vita alla prima rete di cohousing nata dal basso, individuando gli obiettivi di riferimento. Ottanta invitati hanno partecipato all’incontro presso la sede della Provincia di Firenze. Esperienze diverse e da tutta Italia hanno dato vita ad un organismo libero, aperto, apartitico, senza scopo di lucro. Il cohousing coniuga due esigenze: socialità e privacy: si definisce infatti come “una modalità residenziale costituita da unità abitative private e spazi e servizi comuni ed è caratterizzata da una progettazione e gestione partecipate, condivise, consapevoli, solidali e sostenibili, lungo tutto il percorso.

Gli spazi e i servizi comuni, ove possibile, sono aperti al territorio”. Spazi comuni, dunque, e poi la propria casa, che ognuno divide con i propri affetti. Si crea così quella che potremmo definire una “comunità solidale”, con persone che si sono “scelte”, sperimentando un nuovo modo di vivere, dove non manca niente, si evitano sprechi, al contrario si crea risparmio e si contribuisce alla riduzione dell’inquinamento attraverso scelte eco-compatibili. L’obiettivo della rete è coinvolgere, consigliare chi è interessato, ma anche spiegare che questo modello non è “contro”: tutti possono trovare il loro spazio e, alcuni, anche un business.

Infatti un’esperienza di cohousing che deve partire ha bisogno di tutto: non solo entusiasmo, ma progettisti, costruttori, impiantisti, produttori di nuove forme di energia, come i pannelli solari, giuristi, associazioni di categoria. Può collaborare con gruppi di acquisto solidale, associazioni ambientaliste e tutti coloro che si stanno misurando con una nuova coscienza del vivere. E, ruolo fondamentale, gli enti locali: tra i tanti edifici destinati a deperire, alcuni possono essere ceduti a gruppi con queste finalità, che sono poi sociali, che si insediano in un territorio con modelli di convivenza pacifica, con vantaggio per i Comuni stessi, che vedono aumentare la popolazione e, presidiato, curato, rispettato il territorio.

Anche le Regioni sono chiamate a inserirsi in questo processo: la legislazione sulla casa potrebbe ospitare questa voce, prevedendo misure e incentivi.

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