Crisi-Edilizia, prove di sinergia di area metropolitana

Il sistema Ance-Confindustria delle due province lancia l’allarme: immobilismo urbanistico e appalti “al ribasso” strangolano le imprese.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2010 19:09
Crisi-Edilizia, prove di sinergia di area metropolitana

Prove di sinergia di area metropolitana per l’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Firenze e Prato: i consigli delle due Associazioni si sono incontrati nella sede dell’Unione Industriale Pratese per mettere a punto azioni comuni e analizzare gli effetti che la crisi del settore sta producendo sulle imprese edili del territorio. La Cassa Edile di Prato registrava a dicembre 2009, 568 imprese iscritte: erano 626 a gennaio dello stesso anno e 699 a gennaio 2008, con una perdita in due anni pari al 19%.

Ancora più consistente la perdita sul fronte del numero dei lavoratori (-24%: a dicembre 2009 erano 2.047) e soprattutto delle ore lavorate (-40%). Non meno drammatica la situazione di Firenze, dove le imprese iscritte alla Cassa Edile nel 2009 erano 3200 e oggi meno di 2900 e nei 15.200 lavoratori occupati nel settore si è registrato un calo di ben 1700 unità. “Un quadro molto preoccupante – commenta il presidente di Ance Prato-sezione Edili dell’Unione Industriale Pratese, Moreno Paolo Torri – che dà la misura di quanto le imprese stiano lottando per salvarsi tutelando nei limiti del possibile anche i posti di lavoro.

Per il momento all’orizzonte non si vedono prospettive di ripresa consistente né sul fronte dei lavori pubblici né su quello dell’edilizia privata. A Prato, ma anche i colleghi fiorentini lamentano una situazione analoga, si registra un sostanziale immobilismo nei piani urbanistici, sebbene sia passato poco meno di un anno dall’insediamento delle nuove amministrazioni. Orientamenti politici diversi, quindi, ma comune assenza di scelte e di strategie: occorre sbloccare la situazione e riattivare gli interventi di riqualificazione delle città”.

“Sono le infrastrutture il primo banco di prova dell’area metropolitana, mi riferisco alla mobilità di superficie, i collegamenti con l’Alta Velocità, il rafforzamento dell’aeroporto, dagli impianti di smaltimento dei rifiuti alle infrastrutture a servizio dell’interporto pratese – aggiunge il presidente di Ance Firenze, Riccardo Spagnoli -. Su questi temi, proponiamo un tavolo comune Firenze-Prato che veda riuniti i principali attori istituzionali del territorio, non certo per riaprire la discussione ma per porre la parola fine ad un campanilismo che pare essere il vero freno dell’area metropolitana.

Altro punto dolente, comune ai due territori, è la diminuzione del numero di gare, che ha registrato, rispetto al 2008, un calo del 36%. A questo, corrisponde un aumento del numero dei partecipanti con una sempre maggiore preoccupante presenza di imprese esterne al territorio. Chi vince inoltre, frequentemente presenta ribassi anche superiori al 40%, sebbene gli importi a base di gara spesso siano inferiori a quelli di mercato. Il rischio che ne consegue è che il gioco al ribasso vada a scapito della qualità, della sicurezza e sia fonte di evitabili contenziosi”.

Ance Firenze e Ance Prato-sezione Edili dell’Unione Industriale Pratese concordano sulla necessità di una revisione delle normative sui criteri di aggiudicazione; nel frattempo però sollecitano gli enti ad avvalersi, per i lavori di minore entità, degli strumenti già esistenti che consentono di velocizzare le procedure e che potrebbero essere integrati da criteri qualitativi (organico, materiali impiegati, formazione ai dipendenti). Inoltre, chiedono l’adozione su tutto il territorio toscano del Prezzario Regionale dei Lavori pubblici per avere dei prezzi di riferimento a base di gara più congrui e capaci di evidenziare meglio anomalie nelle offerte.

Identità di vedute anche sul tema, in questi ultimi tempi alla ribalta delle cronache, relativo alle irregolarità nel settore degli appalti pubblici. Massima fiducia per il lavoro della magistratura che alla sua conclusione consentirà di attribuire eventuali responsabilità ma cautela nell’esprimere giudizi affrettati. Strategico il ruolo degli Enti Bilaterali (Cassa Edile, Scuola Edile e CPT) nella formazione e nella vigilanza. Altro tema richiamato nell’incontro è stato quello della qualificazione delle imprese per l’accesso allo svolgimento dell’attività edilizia.

Oggi, infatti, chiunque può iscriversi alla Camere di Commercio e costituire un’impresa edile: occorre invece che vengano approvati criteri e requisiti da comprovare per una maggiore qualificazione e professionalità del settore. All’incontro hanno partecipato, oltre ai presidenti Spagnoli e Torri, i pratesi Massimo Paolieri (presidente Cassa Edile), Marco Baldi (presidente Comitato Paritetico Territoriale), Giovanni Guarducci e Fulvio Taiuti (consiglieri Sezione Edili); i fiorentini Anna Sodi e Stefano Fani (vicepresidenti Ance Firenze), Brunetto Mazzuoli (consigliere Sezione).

Era presente anche il direttore di Ance Toscana, Carlo Lancia.

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