Al via la 'fase due' del percorso per il nuovo stabilimento

Un protocollo con Provincia e Regione ne stabilisce il "prioritario interesse pubblico".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 marzo 2010 19:59
Al via la 'fase due' del percorso per il nuovo stabilimento

La salvaguardia della Ginori - un'attività manifatturiera di alto livello presente a Sesto Fiorentino da quasi tre secoli - costituisce un prioritario interesse pubblico: è quanto hanno stabilito l'amministrazione comunale di Sesto Fiorentino, la Provincia di Firenze e la Regione Toscana in un protocollo d'intesa che servirà a favorire la ricollocazione dello stabilimento in un'area al di fuori del centro urbano di Sesto Fiorentino. Il documento approvato dai tre governi locali costituisce la "fase due" di questo processo e avvierà un procedimento di accordo di pianificazione per individuare l'area più idonea.

La cui conclusione, sempre secondo quanto stabilito dal protocollo, competerà al Comune di Sesto Fiorentino. Il percorso è stato avviato all'inizio del 2009, quando la proprietà di Richard Ginori 1735 chiese espressamente al Comune di attivarsi per favorire lo spostamento della storica fabbrica dall'attuale sede di via Giulio Cesare - considerata ormai inadeguata ai suoi programmi di sviluppo - in un'area più idonea sul piano dell'ubicazione e dell'accessibilità. Il Comune ha completato una prima fase ricognitiva pubblicando un avviso pubblico a manifestare interesse che ha consentito, nei mesi scorsi, di individuare sei aree private non edificate o suscettibili di recupero potenzialmente in grado di ospitare il sito del nuovo stabilimento.

L'idoneità infrastrutturale e la compatibilità con il parco della Piana sono i due capisaldi dei criteri di valutazione comparativa varati dalla giunta comunale. Al termine del percorso tutte le aree potrebbero risultare non idonee. Viceversa, se sarà individuata una rilocalizzazione idonea, il protocollo stabilisce che possa essere rivisto il perimetro del parco della Piana "secondo criteri compensativi rispetto al consumo del territorio aperto".

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