Toscana: nel 2009 sono state 66 le morti bianche

In Consiglio regionale Eduardo bruno ha tenuto la relazione finale della Commissione speciale. I dati sugli incidenti nei luoghi di lavoro, l’apporto alla ricostruzione del Borgo di Castelnuovo in Abruzzo e l’organizzazione del “Safety manager”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 febbraio 2010 19:44
Toscana: nel 2009 sono state 66 le morti bianche

Da gennaio 2009 a febbraio 2010, la Commissione speciale Lavoro ha concentrato la sua attività su alcuni temi come la sicurezza nei luoghi di lavoro e i progetti Castelnuovo e Safety manager. Oggi, in Consiglio regionale, il presdidente della Commissione speciale Eduardo Bruno ha svolto la relazione finale sul lavoro di questi 13 mesi. Sulla sicurezza sul lavoro la commissione ha analizzato i dati e le cause degli infortuni mortali, rilevando il trend positivo: morti bianche nel 2006, 96; nel 2007, 69; nel 2008, 69; nel 2009, 66 (dati all’8 febbraio 2010 di cui 23 sul luogo di lavoro, 19 da circolazione, 23 in itinere).

Le principali cause delle morti sul lavoro sono da attribuire a ritmi di lavoro pressanti, al mancato rispetto delle regole sulla sicurezza, a lavoro nero, a scarsa informazione e formazione dei lavoratori, al ricorso eccessivo al sub-appalto e all’utilizzo di “contratti atipici”. La Commissione ha ribadito che per combattere le morti bianche bisogna puntare sull’attività di informazione e formazione teorica e pratica a cominciare dalle scuole fino ad arrivare al “libretto formativo”, che segue il percorso del lavoratore e dal quale si desume la sua preparazione. Un primo risultato in tal senso è stato raggiunto con la predisposizione del “Piano straordinario per formazione in materia di cultura della sicurezza”, per il quale la Regione Toscana ha stanziato 1 milione e 300 mila euro più 1 milione derivante da fondi statali ed 300mila euro da fondi regionali.

Tale programma straordinario è destinato ad attività nelle scuole, attraverso progetti sperimentali che coinvolgano direttamente i ragazzi per renderli consapevoli dei rischi e delle precauzioni necessarie nelle attività quotidiane. La Commissione Speciale Lavoro, all’unanimità, si è fatta promotrice della legge regionale n. 57 del 27 ottobre 2008, con la quale la Regione Toscana ha istituito un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di infortuni mortali sul lavoro avvenuti nel territorio regionale.

Su 83 domande pervenute da gennaio 2008 a gennaio 2010 ne sono state accolte e liquidate 64 per un totale di contributi erogati di 1.434.000,00. Tra i progetti portati avanti dalla commissione ci sono stati il “Progetto Castelnuovo” per la ricostruzione nel comune di San Pio delle Camere del borgo di Castelnuovo, distrutto dal terremoto in Abruzzo e il “Safety manager” per formazione professionale dei manager della sicurezza. Il primo prevede la permanenza di 50 laureandi in ingegneria ed architettura sul luogo per collaborare con la Protezione Civile nazionale nel redigere la mappatura degli edifici danneggiati, predisporre uno studio per la ricostruzione antisismica della frazione e proporre un piano di recupero.

Il 15 febbraio nel corso di una seduta comunale straordinaria a San Pio delle Camere sarà firmato un protocollo di intesa per ufficializzare il progetto. Il progetto safety manager, elaborato dalla Commissione in collaborazione con la Giunta regionale, l’INAIL toscana, le Università toscane, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, vuole migliorare la formazione dei professionisti della sicurezza. Il corso di formazione, della durata di nove mesi, si articola in tre fasi distinte: formazione in aula, stages in strutture pubbliche di prevenzione e controllo e stages in azienda.

In tal modo sarà fornita ai partecipanti una formazione completa che li metterà, sin da subito, in condizione di svolgere i compiti di Responsabile Sicurezza Prevenzione (RSPP), di Coordinatore per la Sicurezza, oltre di tutor nei cantieri pubblici, così come previsto dalla normativa regionale. La Giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo d’intesa tra i soggetti, ed ha destinato i fondi necessari, per la propria quota parte. Sono in corso contatti con i competenti ministeri e gli uffici della Camera dei Deputati, al fine di realizzarlo come “Progetto pilota a livello nazionale” e del quale la Toscana sarà la Regione attuatrice.

Tra le altre attività della commissione ci sono stati gli incontri con l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, che ha sede a Firenze, e con i vertici regionali delle Ferrovie, in occasione dei due infortuni mortali, accaduti sulla linea ferroviaria Firenze Rifredi e in occasione dell’incidente alla Stazione di Viareggio. Nel corso di tale incontro sono emerse chiaramente le cause dell’incidente dovuto alla rottura di un asse. Grande partecipazione sia dal mondo politico che da operatori del settore si è registrata al convegno “Toscana – polo ferroviario: realtà o sogno?”.

E’ stata l’occasione per analizzare le problematiche legate al mondo del trasporto ferroviario, non solo da punto di vista della sicurezza dei lavoratori e degli utenti, ma anche dal punto di vista del mantenimento e dello sviluppo di un polo ferroviario a Firenze ed in Toscana. Dal dibattito è emerso che sarebbe auspicabile che gli ingenti investimenti pubblici trovassero un ritorno in termini di rafforzamento del presidio della sicurezza per l’intero sistema, in grado altresì di garantire indipendenza ed omogeneità dell’azione di controllo sul materiale rotabile.

Il Centro Sperimentale dell’Osmannoro, in via di ultimazione, deve poter inoltre operare al servizio di tutti i costruttori, di tutte le imprese ferroviarie, di tutti gli Organismi Notificati e Verificatori indipendenti della sicurezza, sia a livello nazionale che internazionale, e costituire un valido riferimento per l’Agenzia Nazionale. Per raggiungere questi obiettivi, si ritiene che il requisito di indipendenza e di terzietà sia fondamentale per costituire un Centro di Sperimentazione che possa essere autorevole, valido e riconosciuto.

(bb)

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