La voce di Galileo risuona nuovamente a Villa il Gioiello

Nell'ultima dimora di Galileo Galilei presentati, in anteprima per la Toscana, alcuni estratti della nuova edizione dell’opera di Federico Bonetti Amendola "Il sogno di Galileo".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2010 19:54
La voce di Galileo risuona nuovamente a Villa il Gioiello

A conclusione delle celebrazioni dell’anno galileiano e dell’anniversario francescano, l’Università degli Studi di Firenze, il Teatro della Pergola e la Comunità Francescana di Santa Croce in Firenze hanno presentato a Villa il Gioiello, ad Arcetri, ultima dimora di Galileo, in anteprima per la Toscana, alcuni estratti della nuova edizione dell’opera di Federico Bonetti Amendola "Il sogno di Galileo". Il cd prodotto da Aer Artis è di imminente pubblicazione per le edizioni musicali di Rai-Trade. Ancora una volta grazie alla virtuosa collaborazione di prestigiose istituzioni è lo spettacolo a rendere omaggio e parlare con i linguaggi universali di musica e teatro di grandi personalità della storia.

L’occasione è data dalla coincidenza della fine delle celebrazioni dell’anno Galileiano con l’anniversario degli 800 anni dalla fondazione dell’Ordine francescano. L’opera che ha avuto il merito di stringere intorno a sé il prestigio di Istituzioni come l’Università degli Studi di Firenze, Il Teatro della Pergola e La Comunità Francescana di Santa Croce in Firenze è "Il sogno di Galileo" di Federico Bonetti Amendola. La nuova edizione sarà replicata il 21 marzo 2010 al Teatro della Pergola di Firenze, mentre è imminente la pubblicazione del cd dell’opera prodotto da Aer Artis per le edizioni musicali di Rai-Trade.

Sede suggestiva della presentazione fiorentina dell’opera è stata Villa Il Gioiello dove Galileo morì nel 1642 e dove l’azione musicale "Il sogno di Galileo" è ambientata. Dello storico edificio l’Università di Firenze, con il contributo dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, ha curato i più recenti restauri, iniziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In occasione dell’anno galileiano l’Ateneo ha riaperto la villa: visite guidate e altre iniziative di alto valore culturale sono gestite dal Museo di Storia Naturale dell’Università.

Il progetto della rappresentazione a Firenze dell’azione musicale è stato illustrato stamattina da tutti i rappresentanti delle istituzioni coinvolte e promotrici: padre Antonio Di Marcantonio, Guardiano della Comunità Francescana di Santa Croce e Rettore della Basilica, Anna Nozzoli Prorettore alla Didattica dell’Università di Firenze, Giovanni Pratesi, Presidente del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo fiorentino, Marco Giorgetti, Direttore Manager del Teatro della Pergola, insieme ad Adam Pollock, autore del libretto, al compositore Federico Bonetti Amendola e al baritono Giuseppe Naviglio che hanno eseguito dal vivo alcuni brani dell’opera. "Il sogno di Galileo", nell’odierna forma completa, conclude un lavoro del compositore Bonetti Amendola partito lontano nel tempo.

Il percorso era iniziato con il Goethe di "Apparso il mare..." (EMI Classics, 1993) che scriveva il “Viaggio in Italia” ricostruendolo in tarda età a Weimar, dipanando il filo delle sue memorie; passando per l’ispirazione ‘spaziale’ dell’opera Concerto Planetario presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1990 e di Green Planet, sempre a Spoleto l’anno successivo. Il Sogno di Galileo nasce come racconto in musica, rappresentato il 20 dicembre 2004 nella cornice di Palazzo Altemps a Roma.

Una breve narrazione, Galileo cieco e solo, chiuso nella sua casa in Arcetri, che ripercorre le tappe della sua vita, fa da contenitore a una serie di sequenze musicali, affidate ad un trio barocco: clavicembalo, violino e violoncello. Il 26 ottobre 2007, su iniziativa del Rettore di Santa Croce, in occasione dei 270 anni dalla sepoltura di Galileo nella Basilica, "Il Sogno di Galileo" prende la forma di una cantata drammatica: il racconto originale è integrato da testi galileiani e da passi delle lettere della figlia Suor Maria Celeste.

Il 29 settembre 2009 in prima assoluta, nella Basilica di San Nicola di Bari, per iniziativa del DISTI-Distretto di Informazione Scientifica e Tecnologica e dell’Università e Politecnico di Bari, viene presentata l’azione musicale "Il Sogno di Galileo" attuale approdo dell’itinerario creativo. Il racconto originario si è trasformato in un libretto scritto a quattro mani con Adam Pollock. Gli elementi delle precedenti edizioni, il racconto e le lettere della figlia di Galileo, sono stati integrati in una nuova drammaturgia che intreccia le storie parallele del personaggio G., uomo di oggi, e di Galileo, uomo di ieri. Il primo, un attore, incaricato di scrivere un monologo su Galileo, ne scopre passo passo vita, dimensione umana e inedite prospettive.

Dall’immaginazione di G. nasce un inaspettato Galileo, impersonato dal baritono Giuseppe Naviglio, che ne canta gioie, malinconie, rimpianti e speranze. La parte elettroacustica descrive, come in una scenografia sonora, il mondo interiore, le memorie, la voce della figlia nelle sue lettere, e anche il suono di una Pulsar, catturato da un radio-telescopio: “La voce della Pulsar 0833-45, così captata dal radiotelescopio di Parkes in Australia, è come un tamburello, un motore… la voce di una stella che muore grida “vita…vita…” nel suo ritmo terribilmente complesso… denso… lo avrebbe immaginato Galileo che le stelle avevano una voce?”

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