Appalto delle biblioteche comunali a Firenze: pubblicata la gara

La Filcams Cgil rileva criticità e chiede incontro a Comune. Lunedì presidio dei precari in Piazza San Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2022 16:25
Appalto delle biblioteche comunali a Firenze: pubblicata la gara

Lo scorso 16 febbraio è stata pubblicata la gara per l’affidamento dei servizi bibliotecari, Sdiaf e archivistici presso le biblioteche comunali e archivio storico e di deposito del Comune di Firenze, presso il sito di Palazzo Vecchio. Nello specifico, dal prossimo 1 maggio (Festa del Lavoro) potranno non essere attivi:

- il servizio Bibliobus, la biblioteca itinerante, nata nel 1992 da un progetto della Biblioteca dell’Isolotto e poi esteso a tutti i quartieri della città

- l’alfabetizzazione informatica, ritenuta “necessaria” dall’Agenda Digitale per realizzare la cosiddetta “cittadinanza digitale”

- il servizio di prestito a domicilio, tanto pubblicizzato durante la pandemia da finire anche sui tg nazionali

- gli orari di apertura completi della Biblioteca delle Oblate e di BiblioteCanova (no orario serale), della Biblioteca di Palagio (no apertura domenicale) e delle biblioteche di quartiere (no apertura del sabato pomeriggio).

- le aperture pomeridiane dei servizi al pubblico per l’Archivio Storico

Lunedì 21 febbraio, alle ore 11, in Piazza San Firenze i Biblioprecari scenderanno di nuovo in piazza per protestare rumorosamente contro il paventato taglio al nuovo appalto, ora confermato nero su bianco dall’uscita del bando di gara.

Filcams-Cgil ha chiesto un incontro urgente al Sindaco Nardella, titolate della delega alla Cultura, per discutere di alcuni aspetti che, da una prima lettura del bando, presentano alcune criticità: "In linea con le proteste passate, presenti e future, e soprattutto in coerenza con lo sciopero dell'8 febbraio scorso, vorremmo capire, ad esempio, come e con quali risorse si attiveranno i servizi cosiddetti opzionali, o come verrà gestita, in termini di tenuta occupazionale, la re-internalizzazione della biblioteca del Galluzzo e della Biblioteca De Andrè.

Continuiamo inoltre ad esprimere forti perplessità in merito all'utilizzo stesso dell'appalto per la gestione di un servizio essenziale come quello delle biblioteche; in questi anni infatti, sotto la gestione dell'Ati (Palinsesto, Eda, Coopculture, Europromos), i lavoratori hanno visto un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e la perdita della 14^ per tre anni di fila. Nonostante ciò, ancora oggi, l'Amministrazione Comunale non ha avuto l'accortezza di convocare l'Ati per chiedere spiegazioni rispetto alle gravi criticità sopra citate, nonostante lo stesso Sindaco si fosse impegnato in tal senso nell'incontro del 23 dicembre scorso con le organizzazioni sindacali".

"Riteniamo quindi fondamentale attivare un confronto con l'Amministrazione Comunale ma, allo stesso tempo, anche in virtù di recenti sentenze sulla reale genuinità di alcuni appalti pubblici, abbiamo dato mandato ai nostri legali affinché verifichino le condizioni per una impugnazione in sede giudiziaria della gara appena uscita -spiega Giuseppe Martelli della Filcams Cgil Firenze- Non possiamo più permettere che i danni provocati dal pessimo sistema degli appalti, fatto di committenze distratte e aziende irresponsabili, ricada ancora una volta sulla testa delle lavoratrici e dei lavoratori".

"Come denunciato durante le varie mobilitazioni degli ultimi mesi, i servizi bibliotecari e archivistici potrebbero partire decimati di quasi un sesto rispetto a quelli attualmente presenti: la mancata copertura finanziaria dell’intero importo del nuovo bando, che l’Amministrazione si era impegnata a garantire nel bilancio 2022/2024, attualmente all’esame delle commissioni consiliari, significherà la mancata attivazione di servizi essenziali finora garantiti alla cittadinanza e spesso sbandierati come servizi di eccellenza, oltre che la perdita di posti di lavoro" affermano dall'Unione Sindacale di Base Firenze.

"Al contrario di quanto proclamato sulla stampa e sui social dal Sindaco Nardella, che celebra i milioni che arriveranno dal Ministero della Cultura per progetti su cultura e inclusione sociale destinati soprattutto alle periferie, la realtà è che nel bilancio 2022/2024 predisposto dalla Giunta sono state tagliate le risorse per i presídi culturali e sociali di prossimità, come le biblioteche di quartiere, sono stati eliminati due importanti progetti nati per incrementare la diffusione del servizio bibliotecario, come Bibliobus e servizio a domicilio, e viene negato un servizio fondamentale e di grande successo come l’alfabetizzazione informatica alla fascia più debole della popolazione, gli anziani. Per non parlare dell’ingente taglio ai servizi dell’Archivio Storico, sia per i servizi al pubblico che per quelli di digitalizzazione e restauro del patrimonio documentario".

"Oltre alla cittadinanza, ne faranno le spese le lavoratrici e i lavoratori che dovranno fare i conti con circa 2000 ore in meno al mese e che non hanno, al momento, nemmeno il riconoscimento di punteggi dedicati ai titoli di servizio da far valere nei prossimi concorsi previsti per il progetto di reinternalizzazione di questi servizi. Non possiamo che leggere queste mosse come un segno di assoluto disinteresse da parte di quest’Amministrazione verso i servizi bibliotecari e archivistici e verso chi, da oltre 15 anni, li garantisce".

"Chiediamo che vengano finalmente mantenute le tante promesse fatte e che non si perda ulteriore tempo: per garantire la continuità di tutti i servizi anche con il prossimo appalto, nel bilancio 2022/2024 ci dovranno essere tutte le risorse necessarie. Non accettiamo servizi spot, da accendere e spegnere a piacimento, ne va della tenuta occupazionale di tanti lavoratori e della stessa qualità del servizio".

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