Sit-in davanti Palazzo Vecchio per ricordare la caduta del muro di Berlino

I giovani del centrodestra hanno improvvisato un sit-in davanti Palazzo Vecchio per, spiega Torselli, "ricordare il ventennale della caduta del muro di Berlino, passato nella quasi totale indifferenza delle istituzioni locali".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2009 18:05
Sit-in davanti Palazzo Vecchio per ricordare la caduta del muro di Berlino

“Un centinaio di militanti di Azione Giovani e del centro sociale di destra Casaggì hanno manifestato nel centro storico della città. La destra giovanile fiorentina è scesa in piazza per ricordare il ventennale della caduta del muro di Berlino, passato nella quasi totale indifferenza delle istituzioni locali”. Così esordisce Francesco Torselli, Presidente provinciale di Azione Giovani e consigliere comunale del Pdl. “Siamo scesi in piazza – prosegue Torselli – con un sit-in estemporaneo ed a sorpresa sotto a Palazzo Vecchio, simbolo di quel governo fiorentino che pare essersi dimenticato di celebrare con il dovuto riguardo questa data di libertà.

Siamo scesi in piazza malgrado le intimidazioni della sinistra antagonista ed il clima di tensione creato ad hoc da chi vorrebbe impedirci di esprimere le nostre idee liberamente”. “Questa azione – prosegue Marco Scatarzi, responsabile di Casaggì – è una dirompente dimostrazione di attivismo e di militanza, che si inquadra nell’ambito delle tante iniziative che in questa settimana la nostra comunità ha preparato: volantinaggi, cineforum, dibattiti e affissioni. Un tema a noi caro, che richiama la volontà di costruire un futuro che vada oltre ogni muro e possa conoscere un’Europa unita, sovrana, libera e indipendente”. Francesco Torselli, intervenuto con il megafono durante il sit-in tra gli striscioni e le bandiere dei giovani militanti, ha affermato: “La nostra Europa, quella dei popoli e delle Patrie, non è ancora arrivata.

Sono tantissimi i muri da abbattere: quelli dell’odio sociale, dei baronati e dei clientelismi, dell’usura e dell’omologazione”. “E’ crollata l’Europa dei muri e dei fili spinati sulla pelle dei popoli – concludono Torselli e Scatarzi - ma siamo certi che la nostra Europa non può essere neanche quella dei trattati economici, dei dazi e delle quote. Siamo qui per lanciare un segnale alla nostra generazione, al governo cittadino e a chi ha ancora la volontà di costruire un futuro fatto di identità, di radici, di libertà, di spirito e di sovranità.

Un futuro che ci appartiene e che non vogliamo delegare a nessuna utopia”.

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