Il paesaggio disegnato: John Constable e i maestri inglesi nella raccolta Horne

Fino al 30 gennaio 2010 nella nuova sala espositiva permanente di Via dei Benci 6, il Museo Horne di Firenze celebra il ritorno a casa di uno dei nuclei più interessanti della sua collezione: gli oltre mille “fogli” del fondo grafico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2009 14:53
Il paesaggio disegnato: John Constable e i maestri inglesi nella raccolta Horne

Da oggi fino al 30 gennaio 2010 presso il Museo Horne di Firenze, apre al pubblico “Il paesaggio disegnato. John Constable e i maestri inglesi nella raccolta Horne” la mostra a cura di Elisabetta Nardinocchi e Matilde Casati, promossa dalla Fondazione Horne e realizzata grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Un’esposizione raffinata che offre al visitatore una selezione di 32 disegni, soprattutto acquerelli di vedute e paesaggi, realizzati tra il Settecento e il Novecento dai celebri maestri inglesi John Constable, Alexander Cozens, Thomas Gainsborough e Richard Wilson.

Sono alcuni dei preziosissimi “fogli” che fanno parte del fondo grafico della raccolta Horne, tornato nella casa rinascimentale fiorentina di via dei Benci, 6, dopo essere stato conservato per più di quaranta anni presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Una raccolta prestigiosa, tra le più rappresentative del patrimonio di opere lasciatoci da Herbert Percy Horne - di cui fanno parte 929 disegni tra cui i più celebri di Raffaello e Parmigianino, 34 miniature, 441 incisioni e stampe per lo più antiche – che torna ad essere esposta nel suo luogo di nascita, attraverso un ciclo di mostre dedicate ad alcuni dei temi dominanti della collezione stessa. Si comincia con l’amore per il paesaggio, che per quanto abbia radici ben più antiche, conosce nell’Inghilterra di fine Settecento un momento di straordinaria fioritura e diventa un fenomeno che travalica l’ambito della cultura romantica.

In questo contesto assai prolifico si inseriscono le produzioni figurative di Alexander Cozens, artista particolarmente apprezzato da Horne per il suo tentativo di scomporre e ricomporre il paesaggio nei suoi vari elementi costitutivi, e un’ attenzione particolare per l’albero, la cui centralità nei disegni esposti è ben rappresentata dall’ emblematico e rapido schizzo di Richard Wilson, uno studio d’albero ai cui piedi una figura seduta è intenta a disegnare. Il nucleo più imponente di questa raffinata esposizione è infine rappresentato dai disegni di John Constable, 15 fogli tra acquerelli e disegni a matita, che mostrano l’eccezionale sintesi della ricerca sviluppata nella campagna inglese di inizio Ottocento a diretto contatto con i molteplici aspetti della natura.

Agli esiti di Constable e dei maestri inglesi saranno poi gli Impressionisti a guardare con molto interesse. La mostra offre inoltre un inedito paesaggio che porta la firma dello stesso Horne. Questa testimonianza, recentemente rinvenuta, è la prova del legame profondo che unisce Horne alla sua Inghilterra e ci fa conoscere un altro aspetto importante ma meno noto del collezionista. Non a caso, la selezione di opere in mostra è ricavata da un nucleo di ben 237 disegni di provenienza inglese e dallo stile analogo, che rappresentano un quarto dell’intero fondo grafico.

Ciò conferma l’eccezionalità di questa collezione rispetto ad altre costituitesi in Italia nello stesso arco di tempo, ma soprattutto è il segno di quella Englishness che Horne ha difeso sempre con estrema coerenza e spirito appassionato. Continuando a collezionare i “suoi” inglesi Herbert Percy Horne, dimostra di non aver dimenticato mai, neppure per un attimo, la sua patria lontana. La sua forte appartenenza alle origini, si offre al visitatore come chiave di lettura nella comprensione di una collezione articolata e complessa, e della personalità stessa del suo proprietario: il collezionista, innamorato di Firenze e di Botticelli, profondo conoscitore e amante del Rinascimento Italiano, ma pur sempre inglese.

E ce lo fa immaginare, nella sua casa fiorentina, il “palagetto” rinascimentale che oggi ammiriamo come Museo Horne, circondato di opere ed arredi antichi, ancora seduto sulla “sua” poltrona di perfetta manifattura londinese. La mostra “Il paesaggio disegnato. John Constable e i maestri inglesi nella raccolta Horne” promossa dalla Fondazione Horne grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, resterà aperta dal 23 ottobre al 30 gennaio, dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00.

Con il biglietto di ingresso alla mostra è possibile visitare l’intero Museo. Per informazioni e prenotazioni Museo Horne via dei Benci, 6 Firenze 055.244661 info@museohorne.it. Catalogo Mandragora.

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