''Macello Tav: i grandi lavori pubblici a Firenze e l'emergenza democratica''

Diversi cittadini sono intervenuti all'incontro-dibattito svolto in via Giampaolo Orsini, ieri, a Firenze. Riuniti esperti di architettura, geologia, urbanistica, storia dell'arte e professionisti nel settore legale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2009 15:10
''Macello Tav: i grandi lavori pubblici a Firenze e l'emergenza democratica''

Diversi cittadini sono intervenuti all'incontro-dibattito svolto in via Giampaolo Orsini ieri a Firenze. Mariarita Signorini e Paolo Celebre hanno accolto le persone interessate alla questione o semplicemente incuriosite dalle recenti notizie di cronaca locale attraverso un percorso esplicativo dei singoli ed articolati nodi di un processo ben più complesso dei meri "spostamenti o ravvedimenti tecnico-logistici". Come precisano fin da subito infatti non si tratta di spostare beni e situazioni come si stesse giocando con il Monopoli ma si tratta di correlarsi in modo responsabile e cosciente al futuro dell'urbanistica e della mobilità fiorentine. "Abbiamo riunito esperti di architettura, geologia, urbanistica, storia dell'arte e professionisti nel settore legale - dichiara Mariarita Signorini - proprio per fare il modo che l'incontro-dibattito si potesse svolgere con la maggiore professionalità possibile, con risposte concrete a domande precise che arrivano dalle persone volta per volta interessate e spesso non abbastanza informate". Paolo Celebre tiene a precisare il carattere itinerante dell'incontro che si sposterà nei prossimi giorni e settimane in altri quartieri di Firenze; "riteniamo che ciò che sta accadendo - spiega Celebre - dal complesso dei Macelli a tutti gli sviluppi della tematica Alta Velocità fiorentina, meriti un'attenzione maggiore di quella che c'è stata sino ad ora, attraverso un processo che tutto è, meno che pianificazione". Della poca conoscenza riguardo il complesso in questione ne parliamo con la dottoressa Giuseppina Carla Romby che con impeccabile maestria ci illustra la planimetria dell'intera area analizzando le singole zone e ciò che resta delle strutture volute dall'architetto Poggi e create quali opere pubbliche di rilevante valore urbanistico.

"Nel corso degli anni - spiega la dottoressa Romby - si è costruito senza tenere conto del contesto, ma solo dello spazio a disposizione, sono state infatti inserite strutture all'interno dell'area che interseca via Gordigiani, via Circondaria e viale Corsica che hanno svolto e svolgono un ruolo a prescindere dall'ambientazione urbana; sarebbe il momento invece e l'occasione di organizzare sistematicamente gli spazi magari anche sfruttando i recenti progetti alternativi alla Stazione Foster, in modo tale da scongiurare situazioni irrecuperabili e recuperare ciò che appartiene a Firenze".

"Quel che non è crollato per incuria - aggiunge la storica dell'arte - potrebbe crollare per silenzio assenso" ed è questa un po' la sintesi del fine e del motore che hanno portato i cittadini in collaborazione con Italia Nostra ad avviare questa serie di incontri informativi. di Antonio Lenoci

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