Il VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti

Nei prossimi giorni verranno realizzate le presentazioni degli Atti dei tre Convegni del VI centenario della nascita di Leon Battista organizzati dal Centro di Studi sul Classicismo e dall’Edizione Nazionale delle opere di Leon Battista Alberti.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2009 12:26
Il VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti

Nei prossimi giorni verranno realizzate le presentazioni degli Atti dei tre Convegni del VI centenario della nascita di Leon Battista organizzati dal Centro di Studi sul Classicismo e dall’Edizione Nazionale delle opere di Leon Battista Alberti. Le presentazioni avranno luogo presso la Tribuna D’Elci della Biblioteca Medicea Laurenziana (Piazza San Lorenzo, 9 Firenze), alla presenza del Direttore Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore e la Direttrice della Biblioteca, Maria Prunai Falciani, il 16, 23 e 30 ottobre alle ore 16.

I tre volumi in 6 tomi (con circa un centinaio di contributi complessivi di specialisti italiani e stranieri) presentano, anche grazie al parallelo tra i punti di vista dell’Alberti e quelli delle generazioni umanistiche contermini, una migliore e certo rinnovata comprensione dell’Alberti e dell’apporto specifico da lui offerto al movimento rinascimentale. È stato ‘riscoperto’ l’Alberti grande scrittore, in latino e in volgare, l’Alberti ‘inventore’ del moderno umorismo, l’Alberti coscienza critica dell’Umanesimo (sia di quello petrarchesco che di quello ‘civile’ fiorentino), l’Alberti figura del pensare, dello scrivere, ma anche del fare e sperimentare. Oltre ad una innovativa riflessione collettiva sul grande umanista, letterato e teorico delle arti, gli Atti sono anche un’occasione di studio e di dibattito su aspetti centrali dell’Umanesimo.

Dalla ricognizione dei problemi emersi dal lavoro di edizione critica delle opere albertiane (I Atti), è emerso una sorta di “manuale di ecdotica” umanistica, non basato su astratte teorie, ma fondato sulla formalizzazione dell’esperienza diretta degli specialisti. Allo stesso modo gli Atti I e II si offrono come “guida” al commento di testi umanistico-rinascimentali: lo “smontaggio” dei “mosaici” o “sistemi” di “fonti” da lui riusate nelle sue opere, la ricerca di senso attraverso le “tessere” strutturanti costituiscono un “prontuario dell’intertestualità” alieno da proposizioni teoriche, ma vivamente ancorato alla conoscenza della scrittura.

Gli Atti III, nel confronto sistematico tra l’Alberti e il suo tempo, nei rapporti di dare ed avere in sede letteraria e linguistica, compongono di fatto un importante capitolo di storia letteraria del Quattrocento – leggibile anche proprio come contributo ad una migliore, più puntuale ricostruzione della storia dell’Umanesimo e delle sua varie ‘anime’.

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