Potature di vite e olivo per produrre energia elettrica e calore

Il presidente Rocchi: "Risposte concrete a necessità energetiche delle imprese agricole". Il direttore Pagliuca: "Nostro ruolo aggregante per l’intera filiera". Verrà valutata la convenienza economica dell’utilizzo degli scarti delle colture.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2009 15:05
Potature di vite e olivo per produrre energia elettrica e calore

Scarti di potatura di vite e olivo per ricavarne calore ed energia elettrica. Il progetto innovativo è finanziato dalla Regione Toscana e vede il Consorzio Agrario di Siena insieme all’Università di Firenze come partner. Il progetto Mo.D.E.R.No - un acronimo che sta per Modello di Distretto Energetico Rurale inNovativo -, consiste nello studio delle potenzialità nella costruzione e valorizzazione di una filiera legno-cellulosa per la generazione di energia termoleletttrica.

Durante il progetto verrà valutata la convenienza economica nell’utilizzo dei residui colturali come i sarmenti delle viti o residui di potatura dell’olivo per la cogenerazione di calore ed energia elettrica. Residui di colture che non avrebbero la possibilità di essere valorizzati o riutilizzati in altro modo, come avviene invece per la paglia del grano. Rappresenta infatti una importante matrice organica che, se opportunamente incorporata al terreno con l’aggiunta di azoto minerale, reintegra la dotazione organica dei terreni e ne migliora la struttura; azione tanto più importante in aree argillose come le Crete o la Val d’Orcia, come autorevolmente sostenuto da vari studiosi, tra cui il professor Ciavatta, ordinario di Chimica Agraria a Bologna, autore di un recente studio sull’argomento.

Il processo prevede la valutazione delle operazioni in campagna e la realizzazione di un motore Stirling per la produzione termoelettrica. Soddisfazione per l’approvazione del progetto è stata espressa dai vertici del Consorzio Agrario di Siena: "La valutazione positiva al progetto da parte della Regione – ha sottolineato il presidente del Consorzio, Maria Cristina Rocchi - va nella direzione di una progettualità che cerca di dare risposte concrete alle necessità energetiche delle imprese agricole attraverso la valorizzazione di residui e sottoprodotti". "La soluzione del problema energetico – ha aggiunto il direttore del Cap, Pietro Pagliuca – rappresenta una priorità globale a cui tutti siamo chiamati a dare un contributo importante".

E il mondo rurale toscano costituisce una realtà importante, sia per numero di imprese che per quantità di residui ligno-cellulosici. "Il ruolo del Consorzio Agrario – ha proseguito - sarà quello di soggetto aggregante della filiera, dando un contributo allo studio di un modello logistico economico che garantisca una sostenibilità di base all’idea progettuale". Il progetto - La Regione Toscana, ha valutato positivamente il progetto, inserendolo tra quelli finanziabili all’interno del Bando regionale 2008 per progetti di ricerca congiunti tra gruppi di imprese e organismi di ricerca in materia di ambiente, trasporti, logistica, infomobilità ed energia.

“Moderno” vede come capofila la Fondazione per il Clima e la Sostenibilità, presieduta dal professor Giampiero Maracchi, climatologo di fama internazionale. Fra gli altri partner l’Università degli Studi di Firenze (tramite il C.I.B.I.C , il Centro interdipartimentale di bioclimatologia), il dipartimento di Energetica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze e altri soggetti imprenditoriali come aziende produttrici di motori, aziende produttrici di caldaie e, appunto, il Consorzio Agrario di Siena, in quanto soggetto che costituisca la necessaria interfaccia tra il mondo rurale e quello industriale.

A breve è prevista la costituzione di un’Associazione Temporanea di Scopo (Ats) tra i soggetti coinvolti, che formalizzerà la collaborazione strategica, avviando la fase attuativa della ricerca.

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