Basket, femminile: coach Campobasso saluta Firenze, l'aspetta il College Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2009 13:33
Basket, femminile: coach Campobasso saluta Firenze, l'aspetta il College Italia

In questi giorni un evento di sensazionale novità ha visto la luce nel panorama del basket nazionale. La F.I.P., in accordo con il C.O.N.I. ed il Settore Squadre Nazionali, ha dato il via al Progetto "College Italia". Si tratta di una vera squadra nazionale giovanile femminile (anni '92, '93 e'94) permanente. Questa selezione, proprio come un vero College U.S.A. (sulle orme di quanto già altre nazioni come Spagna e Francia hanno sperimentato da anni), vivrà a Roma (sede Acquacetosa) per quattro anni di allenamento, studio, partecipazione ad un campionato di serie nazionale e numerosi tornei internazionali.

Questa eccezionale programmazione coinvolge indirettamente anche il basket fiorentino e direttamente Stella Campobasso, coach del Fotoamatore Basket Firenze. Infatti proprio Stella Campobasso, una vera bandiera da quasi vent'anni per la Florence, è stata prescelta quale allenatore-capo di College Italia. Stella, che, in passato ed ancora in questi giorni, ha sempre declinato importanti offerte da squadre di club per rimanere alla "sua" Florence,non ha potuto dire no ad un così prestigioso incarico nazionale.

Riempie d'orgoglio tutto l'ambiente del basket fiorentino il fatto che proprio Stella, una Florence D.O.C., sia stata scelta in un ruolo così importante, difficile ed ambito ai massimi livelli nazionali. Nell'approssimarsi della conclusione del sodalizio Campobasso-Florence, che per anni ha costituito l'accoppiata vincente del basket femminile, anche a livello giovanile, sia locale che nazionale,abbiamo rivolto all'allentrice della formazione fiorentina alcune domande sul felice passato ed il roseo futuro. Caoch Campobasso,quali sono le prime sensazioni nel vedere realizzato il sogno di una vita? Innanzitutto confesso la mia grande felicità perché si concretizza un sogno che da circa 20 anni avevo nel cassetto.

E’ la soddisfazione più bella per chi, come me, ha amato ed ama il basket ed ha sempre profuso la propria professionalità ed esperienza a favore della crescita tecnica e caratteriale delle giovani. Questa sensazione di felicità e di soddisfazione contrasta inevitabilmente con la malinconia per il distacco dalla Florence, società con la quale per anni ho portato avanti il progetto di un basket sano, di grande qualità, basato sui principi del sacrificio, della crescita umana, sportiva ed educativa.

Sono sicura che la Florence continuerà a portare avanti questi sani principi ed io, seppur lontana, non mancherò di contribuire in tale direzione. Vorrei infine esprimere il mio dispiacere per il fatto di dovermi distaccare da giocatrici che, addirittura, hanno iniziato la loro carriera nel minibasket,sempre sotto la mia guida. Con me rimarranno per sempre le sensazioni e le emozioni di questi 18 anni vissuti, giorno dopo giorno, nell'assecondare e, spesso, guidare le giovani-Florence in un corretto rapporto di crescita sia nello sport che nella vita. Il momento del distacco è spesso anche il momento dei bilanci.

Quale è la sua analisi della stagione 2008-2009? Il bilancio è sicuramente positivo visto che con una squadra, a detta di tutti la più inesperta ,tra le più giovani della categoria e la meno strutturata fisicamente, per giunta in un girone nettamente più difficile rispetto a quello della stagione precedente, siamo riusciti a conquistare la permanenza in A2. Le nostre carte vincenti sono state ancora una volta il cuore, il carattere e il duro lavoro in palestra, caratteristiche che si riescono a tirar fuori solo se si ha a disposizione una società e un gruppo di atlete che agiscono in completa sinergia di intenti. Quali sono stati le sensazioni più forti da lei vissute in questa stagione? Il momento più doloroso è stato quello della decisione di sostituire Florencia Palacios con Georgina Tajkov.

L*fassetto della squadra richiedeva infatti una tale svolta ed era quindi necessaria la conclusione del rapporto con la giovane giocatrice argentina. La sensazione più positiva l*fho avuta quando ho visto che la squadra, dopo la deludente partita contro il Siena, ha fatto gruppo e si è prontamente riscattata nella successiva partita contro Porto S.Giorgio. A quel punto ho avuto la certezza che saremmo riuscite a centrare l*fobbiettivo salvezza, e la vittoria finale contro Alghero non è stata altro che il giusto coronamento di questa svolta. Se potesse tornare indietro di un anno cosa non rifarebbe o cosa rifarebbe in maniera diversa? Non ho rimpianti per quello che ho, anzi abbiamo, fatto.

Anche alcuni errori di percorso hanno poi mostrato il loro risvolto positivo per il raggiungimento degli obbiettivi. Concludiamo infine con i saluti e i ringraziamenti: chi desidera ringraziare nel momento del distacco. Sono molte le persone che vorrei salutare e ringraziare e se proprio devo elencare qualche nominativo voglio iniziare dalla capitana della squadra, quale simbolo di un gruppo di donne fantastiche che hanno condiviso con me preoccupazioni, fatica, sudore ma anche tante soddisfazioni.

Un saluto particolare va poi al Presidente Paolo Ricci, con il quale ho condiviso per anni le idee e i progetti, ai dirigenti tutti, a Maurizio Sarti, che ho affiancato a lungo nella direzione di questa squadra, e a Massimo Gianfortuna ,che in tutti questi anni ha assistito le ragazze con la sua eccezionale professionalità e sensibilità.

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