Terremoto in Abruzzo: continuano le scosse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 aprile 2009 13:48
Terremoto in Abruzzo: continuano le scosse

Firenze- Proseguono le ricerche tra le macerie a L'Aquila alla ricerca di eventuali persone sepolte. Le squadre dei Vigili del fuoco sono impegnate anche nel puntellamento delle strutture pericolanti, nella ricognizione delle abitazioni lesionate e danneggiate, nel recupero di masserizie e nell'assistenza in generale degli sfollati. Durante le operazioni di soccorso un Vigile del fuoco permanente del Comando di Roma si è infortunato ed ha riportato la frattura del polso per allontanarsi da un edificio durante una delle tante scosse di replica.

Il Vigile del fuoco è stato ricoverato presso l'ospedale Civile di Sulmona.
Hanno voluto ringraziare servendo a tavola ieri sera: un gesto, non solo simbolico, per esprimere tutta la propria riconoscenza ai toscani che da martedì sono arrivati nel piccolo paese alle porte dell'Aquila, quasi completamente distrutto dal sisma. Ma è anche un modo per esorcizzare lutti e paure e riappropriarsi in qualche misura della propria vita rimboccandosi le maniche. Tant'è che tra gli sfollati c'è chi si è messo a costruire le scale di legno di accesso ai bagni, chi ha aiutato tecnici e volontari a costruire l'impianto fognario del campo e chi dà una mano a portare via la spazzatura.

Italiani e macedoni della comunità di Castelnuovo, fianco a fianco. Da domani il campo toscano di Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere a dieci chilometri da L'Aquila, sarà autonomo e completamente autosuffi ciente: finita la fase della prima emergenza, subentra ora quella della 'normalità'. Se di normalità, in una catastrofe di queste proporzioni, si può parlare. Sono oltre duecento gli ospiti: praticamente l'intero paese, che contava poco più di 200 abitanti, ora tutti sfollati. Due delle sei vittime rimaste sotto le macerie di Castelnuovo sono macedoni, fratelli di 40 e 42 anni che facevano i carpentieri.

Erano lì in paese da tempo, come gli altri quaranta adesso ospiti del campo. E dodici sono partiti oggi per Gostivar in Macedonia, dove si svolgeranno i funerali. Nella tendopoli toscana arriveranno in giornata le lavatrici: un altro tassello per cercare di riconquistare una 'normale' quotidianità. Intanto ci sono stati i primi avvicendamenti tra i volontari, per dare il cambio a chi era era arrivato subito dopo il terremoto. Oggi sono ancora ottanta: da lunedì, finita la fase della prima emergenza, si ridurrann o a quaranta (dieci per ciascuna organizzazione presente, ovvero Anpas, Misericordie, Croce Rossa e Vab).

I tecnici si sono attivati per realizzare un ponte per i cellulari, in modo da far funzionare nel migliore dei modi i telefoni. Nel giro di qualche giorno il problema dovrebbe essere risolto. La vita nel campo intanto procede in modo ordinato: colazione alle 7.30, pranzo alle 13 e cena alle 19.30. Ieri era mancata in parte la verdura per i contorni. Oggi è arrivato un Tir dalla Campania. E anche questo problema è stato risolto. Un gruppo di cittadini di Castelnuovo si sta attivando per realizzare un sito web.
2500 uomini ed oltre 1.000 mezzi del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco sono entrati in azione sin dalle prime ore in Abruzzo.

Uomini che hanno imparato ad affrontare, a convivere con l’emergenza , con la paura , a trasformare , a tradurre questa strana energia in azione. Trovano il coraggio di osare , di affrontare situazioni critiche anche quando tutto intorno diventa un inferno. Uno sforzo immane, disumano , quello di queste ore e di questi giorni reso possibile grazie al contributo ed al sacrificio di tutti gli appartenenti del Corpo Nazionale. Tutti i Comandi Provinciali stanno operando con turni di 24 ore (raddoppiando i propri turni) mettendo a rischio la propria incolumità nonché la sicurezza dei propri interventi.

E’ così che si sta riuscendo a fronteggiare un’emergenza di tale natura.
Continua senza sosta l’impegno del Gruppo Protezione Civile della Pubblica Assistenza Humanitas di Scandicci nei confronti delle popolazione colpite dal terremoto. Dopo i mezzi attrezzati ed i volontari giunti in Abruzzo già nella mattina di lunedì, un'altra missione è partita nel pomeriggio di ieri, giovedì 9. La missione è composta di 6 volontari, esperti nella conduzione dei mezzi di soccorso, con 2 fuoristrada ed un autocarro che, in quanto idonei a percorrere terreni impervi, sono indispensabili per raggiungere le zone più isolate e portare aiuto alla popolazione.

Con questa missione l’Humanitas ha inoltre recapitato sui territori colpiti parte degli aiuti che sono stati raccolti a seguito della mobilitazione della società civile. In particolare sono stati portati medicinali, viveri e coperte raccolti dalle Scuole pubbliche di Badia a Settimo.
Non solo l’Abruzzo, che pure è emergenza nazionale, ma anche la possibilità di intervenire su fragilità e difficoltà legate alla crisi economica in Toscana, grazie alla politica di risparmio che il Consiglio porta avanti da anni.

Il presidente dell’assemblea regionale, Riccardo Nencini, interviene sull’avanzo di bilancio 2008 – 4 milioni e 650mila euro – che ha permesso all’ufficio di presidenza del parlamento toscano di orientarsi a destinare mezzo milione di euro alla regione devastata dal terremoto. “Su un bilancio già ridotto all’osso in nome della trasparenza e della sobrietà – chiarisce Nencini – il Consiglio regionale è riuscito ad avere un ulteriore, rilevante, avanzo di amministrazione. Questo oggi permette di intervenire a sostegno dell’Abruzzo, ma consentirà anche, probabilmente, di assumere nuove iniziative per far fronte a situazioni di fragilità e difficoltà legate alla crisi economica in Toscana”.

Un’opportunità che Nencini circostanzia all’indomani della verifica, da parte dell’Ufficio di presidenza, delle disponibilità sul Bilancio 2009: “Grazie alla politica di rigore sulle spese portata avanti negli anni, il Consiglio toscano può offrire sostegno e aiuto senza aumentare di un solo euro tasse o imposte per i toscani”. L’ufficio di presidenza, come annunciato in aula martedì scorso dallo stesso Nencini, intende destinare i 500 mila euro alla Protezione civile impegnata in Abruzzo per la ricostruzione di un’opera che lo stesso Dipartimento individuerà come prioritaria.


Ospedali che crollano o che devono essere evacuati nel momento del massimo rischio e dell'emergenza: il caso dell'ospedale de L'Aquila serva almeno ad evitare che si ripetano disastri prevedibili. Occorrera' chiarire come era stato costruito l'ospedale crollato e individuare i responsabili, ma per prevenire situazioni simili sara' bene monitorare anche gli edifici pubblici di altre zone a rischio. «Quasi un manifesto il messaggio diffuso ieri dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon: Occorre tutelare la sanità pubblica progettando e sviluppando strutture ospedaliere sicure e protette in caso di disastri naturali.

Abbiamo inoltre il dovere di assicurare che non vengano colpiti nel corso di conflitti. Parole pesanti e ricche di contenuto politico: stiamo sottovalutando i disastri naturali, come i terremoti». Susanna Agostini, consigliera del PD e presidente della Commissione Servizi Sociali e Sanità, è intervenuta, commentando l'intervento del Segretario generale dell'Onu, per richiamare l'attenzione sulla sicurezza delle strutture ospedaliere.

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