Foiano della Chiana: percorso ciclopedonale tra Arezzo e Chiusi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2009 14:52
Foiano della Chiana: percorso ciclopedonale tra Arezzo e Chiusi

di Lorenza Pampaloni
Firenze- «Un grande risultato. Quando più soggetti e territori si mettono insieme e riescono a creare una rete, un sistema è sempre un fatto molto significativo e denso di positivi sviluppi». Così l'assessore regionale al turismo, cultura e commercio Paolo Cocchi ha commentato l'avvio del progetto di valorizzazione turistica del percorso ciclabile lungo il canale maestro della Chiana tra Arezzo e Chiusi, frutto dell'impegno congiunto delle Agenzie per il Turismo di Arezzo e di Chianciano Terme Valdichiana, e degli assessorati alla difesa del suolo e al turismo delle Province di Arezzo e Siena, con il contributo della Regione Toscana.

Si tratta di un itinerario di circa 60 chilometri percorribile a piedi o in bicicletta (il dislivello è minimo, 20 metri) che attraversa tutta la Valdichiana lungo la strada che veniva utilizzata per la manutenzione del can ale maestro e del sistema di chiuse di epoca granducale ed entra nel cuore di una Toscana da scoprire, densa di storia e di una ricchezza territoriale di cantine, frantoi e produzioni artigianali lontane dai tradizionali flussi turisitici. Il “sentiero della bonifica” è stato presentato oggi a Foiano della Chiana dall’assessore al Turismo della Provincia di Siena Mauro Mariotti, dall’assessore alla difesa del suolo della Provincia di Arezzo Angelo Maria Cardone, dal giornalista Enrico Caracciolo consulente del progetto di promozione, da Ermanno Bonomi, dirigente del settore politiche di sviluppo e di promozione del turismo della Regione Toscana, oltre che dai direttori delle Apt di Arezzo e Chianciano, Fabrizio Raffaelli e Grazia Torelli e dal Sindaco di Foiano Franco Parigi.
«Un progetto esemplare, oltre che per la messa a rete di più soggetti, anche del tipo di turismo su cui la Regione vuole puntare – afferma l'assessore Cocchi – E che ci impegneremo a valorizzare attraverso la nuova piattaforma promozionale di web marketing che abbiamo appena varato.

Nel “sentiero della bonifica” il valore storico-culturale del percorso (non dimentichiamo che siamo anche nel cuore della civiltà etrusca) viene rafforzato da un grande potenziale turistico, che può sfruttare la rete dei servizi legati alla manutenzione del territorio e la presenza di due linee ferroviarie, che possono facilitare il viaggio a pedali consentendo il rientro rapido di viaggiatori e biciclette al punto di partenza. Un'offerta a misura del cicloturismo, che solo in Italia fa registrare numeri elevati, almeno due milioni di appassionati, per non parlare dell'Europa».

Ricerche specifiche hanno peraltro evidenziato che il cicloturismo non è più (o solo) un tipo di vacanza destinata a viaggiatori “low budget” ma si identifica sempre di più con un’utenza che apprezza la qualità dei servizi a fronte di una giusta spesa. In sostanza il cicloturista ama vivere il territorio senza farsi mancare le comodità di strutture turistico-ricettive in perfetta sintonia con l’integrità dell’ambiente. Dalle indagini risulta evidente come sia in forte crescita la domanda di un turismo attivo “outdoor” integrato con altre forme di turismo (enogastronomia e turismo rurale); e da questo punto di vista il percorso lungo il Canale Maestro della Chiana sembra rispondere perfettamente all’esigenza di spostamenti lenti e in armonia con l’ambiente.

«I cicloturisti – ha detto ancora l'assessore Cocchi - rappresentano una componente sempre più significativa del panorama turistico internazionale e pongono nuove sfide al mercato e agli enti locali. La Toscana negli ultimi tre anni ha attivato investimenti sulle piste cicloturistiche per oltre 7 milioni di euro. La Regione è inoltre capofila di un progetto che la vede al fianco di Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Umbria e Veneto per promuovere itinerari cicloturistici in Italia, partendo da percorsi di valore indiscutibile come la via Francigena o i grandi fiumi».

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