Mobilità collettiva: con la crisi crescono i pendolari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2008 13:45
Mobilità collettiva: con la crisi crescono i pendolari

Firenze, 20 novembre ’08- “Chiediamo un impegno alla Regione Toscana e al Governo per rispondere al bisogno crescente di mobilità collettiva, per incentivare non solo il trasporto ferroviario dei passeggeri ma anche quello degli autobus” questa in sintesi la richiesta emersa dalla conferenza stampa tenutasi stamani a Firenze organizzata da Cispel ASSTRA Toscana, ANAV Toscana, le associazioni che rappresentano le aziende di trasporto locale rispettivamente pubbliche e private e Legambiente Toscana, nell’ambito di “Pendolaria”, la campagna nazionale di Legambiente tesa a sostenere le richieste di quei milioni di persone in Italia che ogni giorno scelgono di utilizzare il mezzo pubblico, al posto del mezzo privato, per raggiungere il posto di lavoro.
“Ottantamila toscani in più ogni giorno, nel 2008 rispetto al 2007, si servono degli autobus per andare a lavoro, anche a causa del crescente costo della benzina, che rende impossibile l’utilizzo della propria auto – ha affermato Alfredo De Girolamo, presidente Cispel ASSTRA Toscana (aziende pubbliche) illustrando i dati – A fronte di questa crescita del 13% degli utenti dei mezzi pubblici, c'è però un sistema di trasporti pubblici, già di per sé in crisi da anni e con grandi carenze infrastrutturali, che purtroppo non è in grado di assorbire l'impatto a meno di interventi urgenti, forti e strutturali.”
"A fianco delle iniziative per il trasporto su ferro che stiamo conducendo in questi giorni - ha dichiarato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - abbiamo deciso di porre anche il problema dei pendolari su gomma, un fenomeno anch'esso consistente anche se meno conosciuto.

Le rotaie infatti non coprono tutta la regione. Ci sono aree, come il Chianti, l'Alta Val di Cecina, il territorio non costiero della provincia di Grosseto o le zone montane, in cui le ferrovie non arrivano e molte altre in cui anche se un ramo della rete arriva, non è in grado da solo di raccogliere passeggeri capillarmente come il bus. L'utilizzo degli autobus di linea è quindi una pratica da incentivare, là dove funziona, come mezzo di interscambio con il treno, affinchè il trasporto pubblico sia davvero intermodale.

Per sostenere questa pratica è necessario investire risorse per aumentare e migliorare il parco mezzi".
“In questa situazione, le imprese che esercitano il trasporto pubblico locale su gomma non sono neanche in grado di affrontare oggi il problema degli investimenti necessari per dotarsi di nuovi autobus più ecologici e per offrire maggiori servizi in presenza di un aumento dei passeggeri – ha affermato con rammarico Franco Lazzi, presidente di ANAV Toscana (aziende private).”
Per Cispel ASSTRA Toscana e ANAV Toscana la conferenza stampa è servita a fare il punto anche su alcune criticità che si verificano nel finanziamento al settore: “Alcune importanti voci di costo, gasolio in primis, hanno subito negli ultimi anni aumenti straordinari, ben aldilà dell’inflazione programmata, e ciò non ha più consentito alle aziende di raggiungere l’equilibrio economico.

– ha aggiunto De Girolamo - La Legge Finanziaria del 2008 aveva introdotto meccanismi di revisione dell’accisa della benzina a favore delle Regioni, il contributo per la Toscana per l’anno 2008 è pari a circa 40 milioni di euro, e consentirebbe di sanare, almeno in parte, questa difficile situazione delle imprese, ma anche di investire nel settore con nuovi mezzi più moderni e meno inquinanti. Alla Regione Toscana chiediamo un impegno sul trasporto pubblico su gomma, che deve essere considerato non contrapposto al ferro ma rivalutato nell’ottica di una strategia della mobilità che integri i due strumenti.”

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