Città turistiche: Domenici, Veltroni e Cacciari scrivono a Prodi

Redazione Nove da Firenze
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03 dicembre 2007 17:31
Città turistiche: Domenici, Veltroni e Cacciari scrivono a Prodi

Firenze, 03 Dicembre 2007- Adeguata copertura finanziaria per le città d'arte e le grandi città ad elevata vocazione turistica: è quanto richiedono il sindaco e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, il sindaco di Roma Walter Veltroni e il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, in una lettera inviata al presidente del consiglio Romano Prodi, al ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa e al ministro per i Beni Francesco Rutelli. I primi cittadini segnalano ancora una volta l'urgenza di affrontare il tema del potenziamento dei servizi connessi alla qualificazione dell'offerta turistica, ricordando che che un primo passo è stato compiuto "con la previsione, all'interno del Disegno di legge in materia di sicurezza urbana, di un apposito Fondo per le città d'arte da istituirsi con la legge Finanziaria 2008 e da assegnare alla presidenza del Consiglio, dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo.

"Attraverso questo stanziamento - sottolineano i sindaci - il governo ha dimostrato di condividere ed apprezzare gli sforzi compiuti quotidianamente dalle nostre amministrazioni comunali per rendere più accoglienti i siti turistici, più pulite le strade e le piazze, più sicure le città, meglio raggiungibili e fruibili i musei e i monumenti". Per Domenici, Veltrini e Cacciari è giunta tuttavia l'ora di prevedere un'adeguata copertura finanziaria ed un livello di risorse all'altezza delle specifiche esigenze delle città d'arte, e in particolare delle grandi città più fortemente attrattive di flussi turistici di massa.

L'istituzione del Fondo per le Città d'arte all'interno della Finanziaria 2008 può contribuire "non solo alla risoluzione della paradossale sperequazione generata dalla mancanza di coincidenza fra la responsabilità politica di chi amministra e gestisce i flussi turistici e la responsabilità di coloro che sono titolari del prelievo fiscale, ma soprattutto può garantire all'Italia un'offerta turistica qualitativamente competitiva che contribuisca alla crescita economica dell'intero Paese".
“In finanziaria Firenze non c’è.

Concordo con Domenici e Cacciari per chiedere fondi per le città d’arte e per Firenze in particolare”. Così Guglielmo Picchi, deputato del Popolo della Libertà – Forza italia commenta le affermazioni di Domenici e Cacciari che chiedono a Prodi più fondi per le città d’arte nella finanziaria 2008. “La dura realtà è che Rutelli ha promesso ma nella finanziaria 2008 si è speso soldi per tutti ma non per Firenze. Domenici come sindaco di Firenze e presidente ANCI non è riuscito ad ottenere nulla.

Tardiva anche la missiva a Prodi che arriva quando ormai la finanziaria è ragionevolmente ‘chiusa’ ed è già a metà del cammino. Ci dispiace che Domenici sia strumentalmente intervenuto quando sapeva che non c’era più niente da fare, sarebbe dovuto intervenire prima e portare a casa quei soldi che per mantenere Firenze aperta al mondo e farla sopravvivere sono necessari”.
“Il fondo per le città d’arte deve essere costituito subito, in questa Finanziaria, con uno specifico emendamento.

L’ho chiesto immediatamente al Governo, in Senato, preoccupato e stupito dell’incredibile comportamento del Ministro Rutelli che, dopo aver liquidato sulla stampa il contributo come cosa fatta e archiviata, non si decideva a sostanziarlo in Finanziaria, come promesso. Ignorando persino l’Ordine del giorno, accolto dal Governo, che avevo presentato in Commissione bilancio proprio su questo aspetto. Eppure, ad oggi, ancora nessuna traccia dell’emendamento fantasma! Adesso persino l’Anci, scuotendosi dal suo perenne torpore filogovernativo, con i suoi sindaci più rappresentativi - Veltroni in testa - fa la voce grossa e tira le orecchie a Rutelli, richiamandolo alle sue responsabilità di Ministro, nella speranza di portare a casa almeno quanto era stato dato per certo dopo l’azzeramento della famigerata ‘tassa di scopo’.

Come andrà a finire, con questo Governo, non si può mai dire. Certo è che se si dovesse arrivare alla conclusione dell’iter della Finanziaria senza aver alcuna garanzia in merito al contributo, non più prorogabile, a sostegno delle città d’arte, il Ministro Rutelli farebbe bene a rimettere il suo mandato.”

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