Festa medievale a Vicopisano l'8 e il 9 Settembre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 agosto 2007 13:15
Festa medievale a Vicopisano l'8 e il 9 Settembre

Un Borgo medievale quasi intatto, con torri, fortificazioni medievali interamente conservate, il Palazzo Pretorio e la splendida Rocca del Brunelleschi. Per due notti, l'antico Borgo di Vico spegne le luci elettriche e si ravviva con torce in ogni vicolo, angolo e piazzetta. In questa magica atmosfera, apparati scenografici e un programma denso di canti, musiche, sfilate in costume d’epoca, sbandieratori, giocolieri, acrobati e mangiafuoco, spettacoli di teatro di strada e cibi dell’epoca nelle tante taverne in legno e canniccio dislocate per il paese.

CENA MEDIEVALE - menù
Come consuetudine, la Cena Medievale è un momento centrale della festa.

Sarà apparecchiata nella terrazza antistante Palazzo Pretorio, allietata da musici e danzatori e servita da damigelle in costume. Ciascun ingrediente è scelto con dedizione e le ricette derivate da ricerche in antichi ricettari e in manuali di storia della cucina. Per parteciparvi, al costo 45 euro per un massimo di cinquanta persone a sera, è possibile telefonare alla biblioteca comunale 050 796117.
Dato uno sguardo alle scelte di quest’anno, si capisce che ci sarà da leccarsi i baffi! Ecco il menù: la cena si apre con la frutta, alla maniera medievale affinché lo stomaco si distenda e accolga con più appetito la prima portata composta da cacio dulcis e frictata de herba de campo, sicuramente uno dei piatti principali dei vicaresi d’epoca.

A seguire, sulle tovaglie di canapa e nelle ciotole di coccio arriverà la Tredura, ricetta originaria del Veneto arrivata sulle tavole fiorentine intorno al 1350 come pietanza offerta in occasione di ricorrenze o a ospiti illustri. Si tratta di una zuppa di carni, pane, uova e porri: ingredienti poveri ma che arricchiti con zenzero, cannella e noce moscata ne facevano un piatto prelibato e ricercato per quel tocco di esotismo tanto caro ai nostri antenati medievali. Seguirà come terzo servizio il Carne vitolorum cou rosae, il prelibato arrosto alle rose consumato senza forchetta, con le mani, come era galateo nel ‘200.

Seguirà la Mensa quarta con la sontuosa Lumonia de phasiano, piatto toscano tratto del ricettario Riccardiano del sec. XIV, a base di carni, arance, batteri, prugne e zafferano sapientemente dosati dalle nostre cuoche. La cena si chiude poi con una ricca portata di dolci accompagnati dal vino dolce.

MERCATO
Non mancherà neppure quest’anno il Mercato medievale, collocato in uno degli angoli più belli del borgo, la piazza della Posta vecchia, dove si possono acquistare prodotti tipici dell’artigianato locale, dalla ceramica alla gastronomia.

MONUMENTI APERTI
Ricordiamo infine che Palazzo Pretorio rimarrà aperto e, oltre alle sue stanze, saranno visitabili le mostre allestite al suo interno: la permanente “L’Aratro e il Calamo.

Benedettini e Cistercensi sul Monte Pisano’ e la mostra di pittura “Uberto Bonetti. 70 anni di arte”.

CAMBIO DELLA MONETA
D’obbligo il cambio degli euro con i fiorini alle gabelle situate alle entrate al borgo.

INGRESSO
L’ingresso di 6 euro per gli adulti, ma è gratuito per chi si presenterà vestito in costume.

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