Carmina Burana di Orff e Bolero di Ravel, mercoledì 18 luglio al Giardino di Boboli di Firenze (ore 21, 15; entrata a Porta Romana)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2007 13:46
<I>Carmina Burana</I> di Orff e <I>Bolero</I> di Ravel, mercoledì 18 luglio al Giardino di Boboli di Firenze (ore 21, 15; entrata a Porta Romana)

13 luglio, 2007- Dopo il successo riscosso nelle due sedi della Villa Medicea di Cafaggiolo e dell’antica Abbazia di San Galgano, dove lo spettacolo ha registrato già un mese prima il tutto esaurito, Carmina Burana di Carl Orff, va in scena, in abbinata al concerto Bolero di Maurice Ravel, nella stupenda sede del Giardino di Palazzo Pitti, a Firenze (ore 21.15).
Anche qui tantissime le prenotazioni, per un concerto spettacolare che unisce la mistica atmosfera del canto latino medievale, alla sensualità di un trascinante ritmo spagnolo di cui lo stesso Ravel sottolineava la potenza, richiedendone una esecuzione lenta, tale da accrescere la tangibilità di quelle note, ripetute ossessivamente, fino a dare al pubblico la sensazione di una percezione fisica della musica, in un coinvolgimento totale.

Lo stesso si può dire della partitura che Orff, compositore del Novecento, abbina con un genio ineguagliabile, al testo medievale dei Carmina Burana. Le antiche parole contenute nel manoscritto che costituisce una delle più importanti raccolte di documenti poetici e musicali del Medioevo, furono appoggiate da Carl Orff (Monaco 1895 - 1982) su musica del Novecento; "la mia opera omnia comincia con i Carmina Burana", così il compositore tedesco amava definire il ruolo di questa sua originale ed inconfondibile opera, eseguita per la prima volta a Francoforte nel 1937, per la direzione di Oskar Waelterlin.
Il connubio tra i due concerti e gli spazi del Giardino di Boboli, così ricchi di storia e di bellezza, rappresenta un’occasione unica che ben giustifica le file ai punti vendita del Festival Lirico, dislocati in tutta la Toscana.

A dirigere l’Orchestra Operafestival, il M° Bruno Nicoli, recentemente applaudito al Festival Pucciniano di Torre del Lago ed al Musikverein di Vienna. Carmina Burana cantata per soli, coro, coro di voci bianche e orchestra, forte espressione di una contestazione nei confronti delle istituzioni civili e religiose dell’epoca, possono essere suddivisi, per contenuto, in tre gruppi: canti satirici, canti d’amore e canti che esaltano il vino ed il gioco. Partendo dal testo medievale e mutuandone le liriche, Orff realizza la "cantata secolare" dei Carmina Burana prendendo a modello principalmente due culture, quella della tragedia classica e quella del teatro musicale Barocco.

Lo scopo principale era quello di realizzare un'opera di "teatro totale", in cui musica, parole e movimento si fondono insieme, in un effetto avvolgente ed imperioso. Il risultato è un “Oratorio scenico” dall’effetto strabiliante e coinvolgente, che qui verrà interpretato in una cornice senza dubbio unica, dalla voce della straordinaria soprano Patrizia Zanardi, dal baritono Juan Possidente, già protagonista nel Rigoletto Operafestival e, nel ruolo del cigno nero, il tenore Angelo Scardina.

Protagonista alle percussioni Vittorio Ferrari. Accanto a questi interpreti, l’imponente Coro Operafestival guidato dal M° Maurizio Preziosi e il Coro Voci Bianche OperaFestival sapientemente istruito dal M° Viviana Apicella. Bolero di Maurice Ravel, nasce nel 1928 come musica per balletto, su commissione della famosa ballerina Ida Rubinstein. Nel 1930 fu eseguito per la prima volta come concerto, sotto la direzione dello stesso autore, ai Concerts Lamoureux, senza perdere nulla del suo fascino misterioso e anzi imponendosi da subito come una delle pagine più fortunate della letteratura orchestrale del XX secolo.

Da allora viene principalmente eseguito come pezzo concertistico. Si tratta di una composizione in cui la parte melodica è costituita da sole trentadue battute, divise in due distinte frasi. Uno degli aspetti del Bolero di Ravel che più colpisce ed ancora stupisce a quasi ottant'anni dalla sua prima rappresentazione, è la forza del coinvolgimento emotivo che esso suscita nello spettatore, contrapposto all'estrema semplicità dei mezzi musicali impiegati. È proprio nella deliberata semplicità di un calcolato rigore, concepito quasi in termini matematici, che si origina la forza di questa partitura, in un fascinoso meccanismo incantatorio che trova nell’atmosfera dell’antica residenza medicea, una sede perfetta.

Prossimi appuntamenti Operafestival, La Traviata di G. Verdi (Boboli 2/8; Piazza Varchi 22/7), Tosca di G. Puccini (Boboli 17, 25/7; San Galgano 28/7 e 3/8) e Rigoletto (Boboli 31/7 e 7/8; Villa Medicea 20/7). All’Abbazia di San Galgano, il 25 luglio, l’attesissimo concerto del grande jazzista Stefano Bollani che si esibirà in Piano Solo. Il programma del festival prevede anche, al Giardino di Boboli, due importanti appuntamenti con la danza che hanno come protagoniste le famose compagnie Momix (Boboli il 23-24/7) e New York City Ballet ( Boboli 30/7).

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