Nella capitale dell’arte un premio per i valori dell’ambiente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 maggio 2007 15:07
Nella capitale dell’arte un premio per i valori dell’ambiente

Firenze – Il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio Edoardo Speranza e lo storico dell’arte Philippe Daverio hanno presentato oggi a Firenze la 1° edizione di Il Monito del Giardino, premio internazionale istituito per valorizzare progetti, studi e personalità di tutto il mondo che, dal giardinaggio all’economia, dalla letteratura all’industria, dalla chimica degli elementi a quella della politica, abbiano offerto speciali contributi alla difesa dell’ecosistema terrestre.
Due i riconoscimenti: uno simbolico per governanti o amministratori e una somma pari a 30 mila euro riservata a scrittori, artisti, scienziati.

A gennaio/febbraio 2008 saranno proclamati i vincitori. Nel maggio successivo è invece prevista la cerimonia di premiazione. Fatte le debite proporzioni, la selezione dei candidati e le scelte finali seguono le sperimentate procedure del premio Nobel.
In quanto metafora poetica Il Monito del Giardino evoca i crescenti timori indotti dai mutamenti climatici. Nella realtà si ispira invece a una delle principali icone di Firenze, il parco medievale (4 ettari), contiguo al giardino di Boboli e al Forte di Belvedere, acquistato e ristrutturato agli inizi del Novecento dal noto antiquario e collezionista d’arte Stefano Bardini.
Dopo quarant’anni di abbandono, in questi giorni il Giardino Bardini vede appunto completarsi un radicale processo di salvataggio con la conclusione dei restauri della secentesca villa omonima (presentazione il 15 giugno), destinata a ospitare la Fondazione Pietro Annigoni e la Fondazione Capucci, che lascia così Roma per Firenze.

I restauri sono stati finanziati dall’Ente Cassa di Risparmio che insieme alla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron promuove Il Monito del Giardino.
Il Premio è ideato e coordinato dal giornalista Riccardo Monni, direttore della rivista DOC, e si avvale di una giuria cosmopolita e multidisciplinare. Ne fanno parte i filosofi della scienza Giulio Giorello e del paesaggio Massimo Venturi Ferriolo, il sociologo Domenico de Masi, il climatologo Giampiero Maracchi, Pietro Laureano, uno dei massimi esperti mondiali di sistemi d’acqua, Stefano Mancuso, noto per aver scoperto l’intelligenza delle piante, l’architetto di giardini Oliva di Collobiano, Giusa Marcialis, la specialista che ha ideato il Parco dell’Uccellina, la giornalista di piante e giardini Rossella Sleiter, il giurista Carlo Alberto Graziani.
La presidenza affidata a Daverio, ormai celeberrimo protagonista di Passepartout, uno dei più intelligenti programmi della Rai, sottolinea il profilo estetico - artistico che distingue l’iniziativa.

Il Monito del Giardino è infatti legato alla storia della Toscana e alla cultura che ha generato il suo particolarissimo, straordinario paesaggio: ovvero guarda non tanto alla natura selvaggia e incontaminata, quanto alla natura antropizzata, all’opera intelligente dell’uomo che ha fatto dell’habitat toscano, delle sue campagne e dei suoi giardini, un unicum armonioso ammirato in tutto il mondo.
“In questa regione”, spiega Daverio, “l’equilibrio del sistema ecologico è sempre stato base per l’equilibrio sociale.

Anche se oggi si presentano per la prima volta motivi seri di preoccupazione, la Toscana resta exemplum da proporre all’umanità per uno sviluppo possibile”.
“Il premio ha un doppio significato”, ricorda il Presidente Speranza, “Da un lato saluta la rinascita del Giardino Bardini, dall’altro lo elegge a metafora dell’ecosistema mondiale, della natura oltraggiata dall’uomo, che ci sta a suo modo ammonendo. E’ un richiamo ambientale, ma anche estetico, secondo un punto di vista che corrisponde alla tradizione culturale e artistica di Firenze.

Con questo premio vogliamo infatti onorare e incentivare quanti, operando per la sopravvivenza delle meraviglie che la natura ci ha dato, contribuiscono anche a salvare un ideale di bellezza”.

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