Sanità: nascerà ad Arezzo il primo centro clinico dedicato all’omeopatia veterinaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2007 22:26
Sanità: nascerà ad Arezzo il primo centro clinico dedicato all’omeopatia veterinaria

Firenze – Nascerà presso l’Istituto zooprofilattico di Arezzo il primo centro clinico interamente dedicato all’omeopatia veterinaria in Italia.
Lo ha annunciato il presidente della commissione Sanità, assieme Giovanni Brajon, organizzatore del convegno, ed a Nazzareno Brizioli, direttore dell’Istituto zooprofilattico Toscana Lazio.
Curare gli animali con l’omeopatia, magari integrata alla medicina classica, è un metodo sempre più diffuso negli Stati Uniti e in Europa e sta dando ottimi risultati.

In Italia la pratica non è ancora molto usata. Ma la Regione Toscana ha deciso di promuoverla e per questo ha organizzato il convegno dal titolo “Integrazione tra medicine classica e omeopatica. Quali opportunità in veterinaria?” per presentare diverse esperienze di integrazione fra medicina classica e medicina omeopatica in veterinaria.
L’appuntamento è in corso di svolgimento oggi, dalle 9,30 alle 18, nella sala “Teatrino lorenese” della Fortezza da Basso, a Firenze. Il convegno, che rientra nell’ambito delle iniziative di Terrafutura, oltre che dal Consiglio regionale della Toscana è stato organizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana (Izs), dalla Società italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi) e dal Gruppo omeopatico Dulcamara.

Per il Consiglio regionale partecipano il presidente e alcuni membri della commissione Sanità.
“Anche gli studi condotti in Toscana hanno dimostrato che l’omeopatia funziona benissimo sugli animali e anzi hanno sgombrato il campo dai dubbi sull’effetto placebo” ha spiegato il presidente della commissione regionale Sanità. Nella sperimentazione del medicinale omeopatico sugli uomini, infatti, alcuni esperti avanzano regolarmente il dubbio che l’efficacia sia dovuta all’effetto placebo.

Ma, ha proseguito il presidente, “dato che è difficile che una vacca o un maiale si sentano meglio solo perché sanno di aver preso una medicina, è evidente che l’omeopatia funziona”.
Uno studio condotto dal dottor Franco Del Francia a Cortona su cinquecento pecore ha messo in luce che il gruppo trattato con l’omeopatia presenta performance produttive, salute e livello di benessere migliori rispetto agli animali trattati solo con medicinali allopatici o con farmaci “placebo”. A confrontarsi nel convegno ed a portare le loro esperienze, fra gli altri, il sottosegretario di Stato del ministero della Salute Gian Paolo Patta, il preside della facoltà di Medicina veterinaria dell’università degli studi di Pisa Vittorio Tellarini, il direttore generale dell’Izs Nazareno Renzo Brizioli, la presidente della Siomi Simonetta Bernardini, il presidente della Faculty of Homeopathy di Londra John Saxton, il membro veterinario della Faculty-Vet Mfhom e direttore della didattica veterinaria della scuola di omeopatia Dulcamara Barbara Rigamonti.

Le conclusioni sono affidate all’assessore regionale al Diritto alla salute. (cem)

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