Regione: finanziati 13 progetti di ricerca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2007 23:51
Regione: finanziati 13 progetti di ricerca

Firenze- Sono tredici e spaziano tutti in settori innovativi, dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione alle nanoscienze, dalle applicazioni mediche alle politiche di risparmio energetico, i progetti di ricerca integrata che hanno avuto il via libera dal nucleo di valutazione e che riceveranno i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione, per un costo complessivo di poco più di 7 milioni di euro, a fronte di un finanziamento di oltre 6 milioni (6.062.614) di euro.
I primi sei progetti sono immediatamente finanziabili, per circa 3 milioni di euro di risorse regionali ed europee.

Il finanziamento pubblico concesso per questi sei progetti, è di euro 2.963.993, di cui 2.116.500 euro per il finanziamento dei ricercatori e 847.493 euro per le spese da sostenersi nel corso delle ricerche.
I progetti che riceveranno il finanziamento (i primi sei subito, come si è detto, gli altri non appena le procedure saranno ultimate) sono quelli che hanno ricevuto le valutazioni migliori fra i 47 ritenuti ammissibili, su 53 pervenuti, in riferimento ad un avviso pubblicato nell’autunno scorso.

Un afflusso massiccio che ha spinto la Regione a trovare ulteriori fondi per dare risposta a un numero maggiore di domande. Ai 3 milioni iniziali si sono così aggiunte ulteriori risorse dal Fondo sociale europeo per circa 600 milioni di euro, cui si affiancheranno nuovi fondi derivanti dall’Accordo di Programma quadro ricerca e tasferimento tecnologico, finanziato dal CIPE. Ciò, come si è detto, consentirà di finanziare, in tutto, 13 progetti. “E’ un successo andato oltre le aspettative - avverte l’assessore all’istruzione, formazione, lavoro e ricerca Gianfranco Simoncini - che testimonia delle buone potenzialità della ricerca in Toscana e della vitalità dei suoi centri di eccellenza.

Una partenza con il piede giusto verso l’obiettivo di diffondere una cultura di ricerca e sviluppo nei principali settori produttivi dell’economia toscana, favorire l’incontro fra ricerca di base e ricerca applicata, sviluppare sinergie fra reti di imprese, centri di ricerca, centri di servizio e istituzioni pubbliche per lo sviluppo di attività di trasferimento tecnologico e diffusione dell’innovazione”. Il costo relativo ai ricercatori impegnato nella realizzazione dei progetti, oltre 4,3 milioni di euro, rappresenta un investimento in risorse umane del tutto eccezionale: si tratta di circa 143 ricercatori impegnati per 18 mesi in ricerche integrate, che vedono significative presenze industriali e che contribuiranno a qualificare e ad incrementare l’occupabilità dei giovani laureati che vi partecipano.
“Le novità della formula individuata dalla Regione - spiega l’assessore - stanno prima di tutto nel fatto che il finanziamento viene concesso a progetti presentati da centri di eccellenza o di alta formazione, che rispondono a criteri di innovazione e originalità, con evidenti ricadute nel mondo produttivo e, più in generale, in grado di dare un colpo di acceleratore allo sviluppo economico della nostra regione.

Non a caso nel predisporre il bando avevamo definito prima le materie sulle quali i progetti potevano essere presentati, in sintonia con gli obiettivi del Piano regionle di sviluppo. Oltre ai progetti vengono finanziati, per la prima volta, anche i ricercatori che vi lavorano, attraverso borse di studio ad hoc. Altri aspetti importanti riguardano la capacità dei centri di ricerca di fare rete e, in particolare, di raccordarsi fra loro o con enti pubblici e soggetti imprenditoriali in grado di dare, anch’essi, un contributo economico al progetto”.

Da segnalare anche il percorso di valutazione dei progetti. “Abbiamo messo in piedi una procedura rigorosa – dice Simoncini - affidata ad esperti di valore nazionale, quali Domenico Acierno dell’Università di Napoli, Antonio Deriu dell’Università di Parma, Roberto Psaro dell’Istituto di Scienze e tecnologie molecolari del CNR, Maria Rosa Spitaleri dell’Istituto per le applicazioni di calcolo del CNR.

I progetti (i primi 6 finanziati subito; gli altri 7 nei prossimi mesi)
1) Enable (enhancing human ability for employability) Punta al reinserimento sociale e occupazionale di soggetti disabili grazie a metodologie cliniche e bioingegneristiche.

L'obiettivo principale del progetto è quello di studiare e sviluppare un modello di intervento in grado di rispondere in modo efficace e personalizzato ai bisogni delle persone disabili nel mondo del lavoro, contribuendo in particolare a migliorare il processo di valutazione delle capacità, la messa a punto di ambienti e strumenti di lavoro accessibili e interfacce innovative per l'interazione persona-macchina. Capofila del progetto è la Scuola superiore di Sant’Anna. Costo: 650 mila euro.
2) Tecnologie dell’informazione per la filiera del vino Il progetto intende applicare l'approccio noto come Ambient Intelligence al monitoraggio della filiera alimentare, sfruttando le caratteristiche di un sistema semplice e versatile per monitorare sicurezza e alla qualità del prodotto enologico in tutto il suo percorso e grazie a strumenti telematici.

Capofila: Università di Firenze. Costo del progetto: 800 mila euro.
3) MECHOS (Metodi innovativi per ridurre la pressione sull’ambiente dei reflui industriali) Si propone di affrontare, attraverso l’uso di reattivi chimici a basso impatto ambientale, il problema dei reflui della lavorazione tessile che con le tecniche di depurazione attuali non sono in grado di trattare alcuni componenti chimici come colore e tensioattivi. Capofila Università di Siena. Costo: 495 mila euro.
4) Valorizzazione risorse geotermiche Il progetto si prefigge di raccogliere ed organizzare tutte le informazioni esistenti relative alla risorsa geotermica in Toscana: attività, progetti, ricerche, organizzando le informazioni in una banca dati facendo convergere le attività progettuali proposte all'interno del Centro di Eccellenza della Geotermia di Larderello.

Capofila: Scuola superiore di Sant’Anna. Costo: 510 mila euro.
5) Applicazioni cardiovascolari di nanotecnologie La ricostruzione di tessuti danneggiati o ischemici mediante biomateriali innovativi sta suscitando enorme interesse. In particolare nel settore cardio-vascolare la possibilità di mantenere in situ cellule in grado di promuovere la rivascolarizzazione potrebbe consentire di superare i limiti attuali delle terapie cellulari. Il progetto di ingegneria tissutale si avvale di principi multidisciplinari per la realizzazione di sostituti biologici contenenti cellule viventi e funzionali per la rigenerazione, il mantenimento e il miglioramento delle prestazioni dei tessuti.

Capofila: Cnr. Costo: 533.250. euro.
6) SALTO (solar assisted cooling Toscana) Obiettivo generale del progetto è quello di ottenere energia frigorifera a medio-bassa temperatura (0-7°C), sfruttando energia solare termica per la produzione del freddo (solar cooling), soluzione che si inserisce nel contesto di un impiego sempre più elevato ed efficiente di fonti rinnovabili. Capofila: Università di Firenze. Costo: 500 mila euro.
7) Produzione sostenibile di idrogeno Il progetto propone una ricerca scientifica nei settori dei metodi efficienti e non inquinanti per la produzione di idrogeno e della definizione di protocolli affidabili e semplici per il suo immagazzinamento.

Uno degli obiettivi del progetto è l'attivazione di un modulo relativo allo studio sistematico e multidisciplinare di elettrocatalizzatori nanostrutturati a base di metalli non nobili, in purezza o in lega a bassissimo contenuto di metalli nobili, ma lo studio si applicherà anche alla produzione d'idrogeno mediante processi di natura biologica. Capofila: ICCOM Cnr. Costo: 500 mila euro.
8) Supporti per la memorizzazione ottica di dati La realizzazione di supporti per la memorizzazione ottica dei dati ad alta densità per i moderni sistemi di comunicazione e di elabroazione implica di spingere fino a livello nanometrico la densità di immagazzinamento dei dati (nanoscrittura ottica).

Capofila: Università di Pisa; costo: 400 mila euro.
9) Comunicare la scienza Si propone, trasportando le informazioni da libri o riviste, di produrre animazioni in cui sono rappresentati fenomeni biologici. La rappresentazione segue i dettagli molecolari in modo rigorosamente scientifico e li ripropone in filmato: le scene biologiche, così riprodotte, vengono presentate tramite video interattivo, in un mondo virtuale in cui l'utilizzatore può navigare scegliendo il livello di definizione e la velocità di spostamento.

Capofila: Cnr. Costo: 500 mila euro.
10) Sky Eye strumenti e tecnologie nel campo del monitoraggio, della protezione e gestione ambientale per la riduzione della pressione sull'ambiente da parte di alcune delle attività antropiche a maggiore impatto. In particolare vuole dare un contributo ad attività di ricerca applicata nel campo della protezione civile. Capofila: Università di Firenze. Costo: 570 mila euro.
11) Banche dati per l’alta formazione Il progetto si propone di creare un sistema informatico capace di gestire fattori chiave per la condivisione di conoscenze, strumenti e attività tesi all'innovazione scientifica e tecnologica (banche dati per lo scambio di conoscenze sulle tematiche proposte, strumenti informatici ed analitici di interesse comune, metodologie informatiche per la gestione di attviità di tipo cooperativo e multidisciplinare) che forniscano un supporto e collegamento fra le attività di ricerca nei settori dell'ottica, delle nanoscienze e dell'energia..Capofila: Cnr.

Costo: 630 mila.
12) TAR (Solare termodinamico ad alto rendimento) Il progetto ha lo scopo di realizzare un prototitpo di concentratore solare attivo ad alta efficienza da impiegare in centrali solari per la produzione di energia elettrica. La produzione di energia elettrica mediante concentratori ad alta efficienza, che alimentino turbine a vapore, promette di essere uno dei sistemi più efficienti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Capifila: Inoa – Cnr.

Costo 600 mila.
13) Ortica e ginestra per uso tessile L'industria tessile rappresenta una delle più lunghe e più complesse catene produttive del settore manifatturiero; i materiali naturali, non pericolosi per la salute e riciclabili, derivati da fibre vegetali, oltre a rappresentare una nuova opportunità per l'industria tessile, per la loro immagine positiva ed il tendenziale aumento della domanda, offrono anche positive possibilità per l’agricoltura. La ricerca si propone di esaminare la possibilità di realizzare una filiera completa, dalla coltivazione alla lavorazione, a partire da fibre quali l'ortica e la ginestra, valutando aspetti quali l’ecosostenibilità della coltivazione, la durata delle colture, le caratteristiche peculiari delle fibre e gli utilizzi dei sottoprodotti della lavorazione.

Capofila: Ibimet-Cnr. Costo: 407 mila. (bc)

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