Margherita Hack venerdì 2 febbraio a Empoli, nel pomeriggio, e la sera in scena a Santa Croce

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2007 12:49
Margherita Hack venerdì 2 febbraio a Empoli, nel pomeriggio, e la sera in scena a Santa Croce

Empoli, 31 gennaio 2007- Saranno due giorni molto intensi per Margherita Hack, dirigente del Centro Interuniversitario Regionale per l'Astrofisica e la Cosmologia di Trieste, che venerdì 2 febbraio alle 16,15 terrà una conferenza "Sulle origini del mondo e il concetto di tempo" al Cenacolo degli Agostiniani di Empoli e la sera alle 21,15 sarà in scena insieme a Vania Pucci, regista e direttrice della compagnia empolese Giallo Mare Minimal Teatro, per presentare al teatro Verdi di Santa Croce sull'Arno lo spettacolo "Per un attimo".

L'astrofisica, inoltre, sabato 3 febbraio alle 9,30, sempre al Verdi, incontrerà gli studenti delle scuole medie di Santa Croce sull'Arno. Tutti gli incontri sono ad ingresso gratuito. "Per un attimo" , frutto della collaborazione nata nel 2004 fra Vania Pucci e la Hack, è un lavoro che si occupa del tempo, della sua inafferrabile centralità che svolge nell'attraversare, regolare o sconvolgere la nostra vita. Lo spettacolo è la tappa finale di un lungo percorso intrapreso da Vania Pucci di ricerca creativa, sperimentazione laboratoriale e confronto sia con artisti di varie discipline, sia con i referenti privilegiati di questa nuova produzione rivolta al pubblico delle nuove generazioni.

La ricerca è iniziata nel 2002, quando la regista empolese e Lucio Diana, sono stati invitati dal Comitato Organizzatore dell'Expo realizzato dalla Svizzera, in qualità di rappresentanti della Giallo Mare Minimal Teatro (una delle due compagnie italiane selezionate per quel progetto) a proporre una performance per un pubblico trans-generazionale, sul concetto di tempo. Questo laboratorio ha permesso un approfondito percorso di confronto e scavo poetico sul tema, dialogando con molteplici punti di vista e sensibilità, linguaggi espressivi molto diversi tra loro.

Sulla collaborazione con la Hack, Vania Pucci afferma: «L'incontro con la dottoressa Hack ha dato avvio a questo progetto. Seguendo le sue conferenze, nelle quali con un linguaggio semplice spiega misteri quali l'origine del mondo e concetti scientifici molto complessi, mi sono ancor più convinta che è possibile parlare ai ragazzi di pensieri alquanto articolati. Da alcuni anni la mia ricerca teatrale si è sviluppata su due piani: da un lato il lavoro sull'immagine con telecamera, lavagna luminosa e computer; dall'altro l'affrontare temi scientifici sempre comunque legati a meccanismi che facciano scattare l'emozione.

Il tempo per me riveste un particolare interesse. Dal punto di vista del contenuto, affronteremo il passare del tempo in maniera scientifica e quindi il giorno-notte, i mesi-anni con la rotazione della terra e il tempo come misurazione della distanza dalle stelle. Accanto a questo, la rilevazione dei segni del tempo sui volti, sulle cose, sui paesaggi e la misurazione psicologica assolutamente personale del tempo cercando di dare qualità al tempo che passa (lungo corto pesante leggero..). Dal punto di vista della messa in scena, si tratta di narrazione e movimento in relazione con l'immagine realizzata dal computer.

Lo spettacolo prevede la presenza in video della Hack che introduce l'argomento. Ancora una volta ho voluto allargare lo sguardo mio e degli spettatori, farlo uscire da dentro di noi per permetterci di affrontare/guardare il mondo che ci circonda ».

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