Dalla Costa D'Avorio in concerto a Carrara venerdì 4 (ore 21.30) in p.zza Alberica, ad ingresso gratuito, per la chiusura del festival Musica e Suoni Dal Mondo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2006 08:57
Dalla Costa D'Avorio in concerto a Carrara venerdì 4 (ore 21.30) in p.zza Alberica, ad ingresso gratuito, per la chiusura del festival <I>Musica e Suoni Dal Mondo</I>

Dobet Gnahoré è la nuova grande voce dell’Africa. Cantante, ballerina e percussionista della Costa d’Avorio ha ereditato la forza della tradizione “Bété” da suo padre Boni Gnahorè, maestro percussionista di Abidjan, componente del gruppo pan-africano Ky-Yi Mbock. Lavorando con la compagnia del padre incontra il chitarrista francese Colin Laroche de Feline, recatosi in Africa per approfondire la conoscenza delle melodie e dei ritmi africani. Nel 1999 Dobet forma con Colin il Duo Ano Neko, che in lingua Bété significa “creiamo insieme”, trasferendosi poi in Francia per una lunga tournée nel 2000, realizzando e collaborando a diversi progetti.

Nel 2001 i due fanno ritorno a Abidjan per il Festival Masa Off, dove riscuotono un grande successo e incidono otto brani. Di ritorno in Francia, il progetto artistico viene rimodellato, ponendo al centro la voce e la personalità di Dobet Gnahoré e aggiungendo al duo una seconda voce e un percussionista. Viene quindi prodotto il primo disco “Ano Neko” (2004) che comprende composizioni basate sulle polifonie tradizionali africane e canti etnici contaminati da arrangiamenti e suoni più moderni.

Una miscela di elementi sonori e ritmici, dalle melodie mandingue alla rumba congolese, dal ziglibiti ivoriano al bikoutsi camerunense, dall’hig-life ghanese ai cori zulu, dai canti betè ai canti pigmei centraficani.
Dobet interpreta le proprie composizioni in differenti lingue africane Betè, Fon, Baoulè, Lingala, Wolof, Malinkè, Mina e Bambara, oltre che in francese e in inglese. Dispone di una voce calda e possente e di una grande presenza scenica, nutriti da anni di lavoro teatrale e coreografico.

Le sue performance catturano l’attenzione fin dal primo istante unendo alla forza espressiva della voce, i movimenti della danza e le sonorità delle percussioni come la calebasse, la sanza, il balafon e altri piccoli strumenti in una suggestiva e vitale tavolozza di colori.

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