Ridotto di 30 giorni il periodo di caccia a pernice rossa e starna nelle Aziende Faunistico
Il Consiglio Regionale si appresta a varare una legge che permetterà l'abbattimento di 800.000 fringuelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2005 23:30
Ridotto di 30 giorni il periodo di caccia a pernice rossa e starna nelle Aziende Faunistico<BR>Il Consiglio Regionale si appresta a varare una legge che permetterà l'abbattimento di 800.000 fringuelli

Firenze, 22 settembre 2005- La proposta di legge è già stata approvata in Commissione ieri e andrà a giorni in aula per la discussione in Consiglio.
‘E’ una strage ingiustificata e ingiustificabile – afferma Guido Scoccianti, vicepresidente WWF Toscana – la caccia ai piccoli uccelli è insostenibile, sia dal punto di vista etico che scientifico. La legge che il Consiglio Regionale si appresta a varare è in evidente e inaccettabile contrasto con le normative europee. Ancora una volta tristemente la Toscana sulla caccia non esita a calpestare la legge e ad ignorare qualsiasi esigenza di tutela della fauna’.


A conferma dell’insostenibilità della legge in discussione, basti pensare che l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, massima autorità scientifica in tema di caccia e fauna, ha indicato come numero massimo di fringuelli prelevabili su tutto il territorio italiano quello di 700.000, mentre la legge che la Regione Toscana si appresta a varare prevede di abbatterne 800.000 solamente nella nostra regione.
Oltretutto, in caso di approvazione della legge, vi saranno rischi gravissimi anche dal punto di vista sanitario: i fringuelli che verranno abbattuti provengono in buona parte dall'area centro-orientale europea, quella cioè interessata dall'influenza aviaria, e questa malattia, che così potrebbe colpire anche l’uomo, non è certo da sottovalutare.
Impossibile non chiedersi se questa sia davvero politica di gestione della fauna, o se invece non sia solo politica di massacro della fauna allo scopo di raccogliere i voti dei cacciatori.

Ha avuto ragione il consigliere dei Verdi in Provincia, Luca Ragazzo, a sostenere che il Calendario Venatorio provinciale permetteva di cacciare starna e pernice oltre il periodo consentito, non rispettando il cosiddetto "arco temporale di caccia" che la normativa prevede per le singole specie.
E' quanto emerge dalla risposta fornita dall'Assessorato all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Luigi Nigi, ad una domanda di attualità con cui nei giorni scorsi che il consigliere dei Verdi aveva sollevato la questione.

La Provincia ha quindi "prontamente provveduto a rettificare l'errore" contenuto nel calendario provinciale - recita la risposta .
E' stato quindi ridotto di un mese il termine per la chiusura della caccia alla starna e pernice nell'ambito delle Aziende Faunistico-Venatorie, anticipandola al 31 dicembre (rispetto al 30 gennaio 2006 stabilito inizialmente).
"Piena soddisfazione per l'esito della vicenda" - sprime il consigliere Ragazzo, che ricostruisce le motivazioni giuridiche sui cui si basava la richiesta di correggere il calendario venatorio provinciale:
"La legge nazionale (n.157/92) e la Legge Regionale n.20/2002, nel definire i periodi di caccia per le specie cacciabili, stabiliscono che la caccia alla pernice rossa ed alla starna è consentita "dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre".
Il calendario provinciale consentendo nell'ambito delle Aziende Faunistico-Venatorie, la possibilità di cacciare pernice rossa e starna sino "al 30 gennaio 2006", aveva quindi impropriamente prolungato di circa un mese il periodo di caccia a queste specie.
La cosa risultava ancor più incongrua considerando che la normativa regionale consente alle province di stabilire per queste due specie "limitazioni relative ad aree e periodi di caccia", mentre in questo modo la competenza provinciale ammessa dalla normativa veniva applicata determinando un prolungamento il periodo di caccia.
In ogni caso la legge nazionale stabilisce che eventuali modifiche ai termini del periodo di caccia stabilito dalla legge nazionale debbano comunque prevedere il "rispetto dell'arco temporale massimo"di caccia stabilito per le singole specie.

Nel caso di starna e pernice rossa questo va dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre (quindi due mesi e mezzo), mentre l'atto della Provincia avrebbe consentito un periodo di caccia di tre mesi e mezzo (fino al 30 gennaio)".
"Una correzione quindi doverosa - conclude Luca Ragazzo - ottenuta grazie all'attività di monitoraggio dei Verdi sulla corretta applicazione della normativa in materia venatoria.

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