E' crisi dell'industria
Lavoro a Firenze: in calo il tasso di attivita' e il tasso di occupazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2005 19:01
E' crisi dell'industria<BR>Lavoro a Firenze: in calo il tasso di attivita' e il tasso di occupazione

Il tasso di attività dei fiorentini (cioè il rapporto tra la forza lavoro che comprende chi cerca un lavoro e chi lo ha già e la popolazione residente in età lavorativa) è di 49,4%. La media annuale 2003/2004 era 50,5% mentre la percentuale relativa allo stesso trimestre del 2004 era 50,0%. Rispetto ad ottobre 2004 il tasso è diminuito di 1,4 punti percentuali, confermando così un trend già riscontrato negli anni precedenti. Il tasso di attività femminile è di 42,9% mentre il tasso di attività maschile è di 57,1%.

Il tasso di occupazione (cioè il rapporto tra il numero di occupati e la popolazione in età lavorativa) è di 46,1% e rispecchia, come atteso, l'andamento riscontrato nel tasso di attività: è in diminuzione sia rispetto al trimestre precedente (-2,2 punti percentuali) sia rispetto alla media annuale 2003/2004 (-1,7 punti percentuali). Risulta inoltre essere in calo anche rispetto a quanto rilevato nel gennaio 2004 (46,7%) anche se in misura minore. Il tasso di occupazione maschile è al 53,9% ed il tasso di occupazione femminile al 39,6%.

Sono alcuni dei risultati della ricerca condotta telefonicamente presso il centro C.A.T.I. del servizio statistica del Comune di Firenze e presentata stamani dall'assessore alla statistica Eugenio Giani, l'assessore alle politiche del lavoro Riccardo Nencini e l'ufficio comunale di statistica che hanno illustrato il "Rapporto dell'indagine trimestrale sulle forze di lavoro a Firenze relativo a Gennaio 2005". Per la ricerca sono state intervistate 1400 persone con una parziale rotazione del campione utilizzato per ogni rilevazione trimestrale.

"I dati sono in una curva che non ci piace poiché registrano una diminuzione sia del tasso di attività che del tasso di occupazione - ha commentato l'assessore Riccardo Nencini -. Sono dati che devono essere compresi attentamente perché essendo di rilevazione trimestrale, hanno un'attendibilità tendenziale relativa. Dai dati emergono due segnali molto forti sull'area urbana di Firenze: il vistoso calo dell'occupazione nel settore del commercio ed un altrettanto dato negativo nel settore delle costruzioni e delle opere pubbliche.

Il primo dato rappresenta la conseguenza di quello che diciamo da tempo e cioè della crisi dei consumi e di un restringimento della capacità operativa della rete commerciale cittadina. Bisognerà intervenire nel settore dell'occupazione pensando ad una strategia di investimenti per il rilancio della rete commerciale cittadina. Il secondo dato ci perviene direttamente dal quadro nazionale: nel 2003 il Comune di Firenze è stato l'ente che più ha investito in opere pubbliche in tutta Italia e quindi abbiamo avuto un picco occupazionale molto attivo; nel 2004 e nel 2005 la legge finanziaria ha posto dei limiti, nell'ambito del patto di stabilità agli investimenti in opere pubbliche, ed ora abbiamo le conseguenze occupazionali che speriamo cambino nei prossimi mesi con l'avvio della cantierizzazione per la tramvia e per il sistema di mobilità".

La rilevazione dell'ufficio della statistica si è svolta durante la seconda settimana del mese di gennaio ed ha coinvolto un campione di circa 1400 residenti nel Comune di Firenze, secondo uno schema di rotazione per cui la stessa persona è intervistata nuovamente dopo 3, 12 e 15 mesi. Dalla ricerca si rileva una diminuzione sia del tasso di attività che di quello di occupazione e questo risultato rispecchia un andamento confermato anche a livello nazionale, come conseguenza del rallentamento generale dell'economia.

"L'ufficio della statistica compie rilevazioni trimestrali e questa volta è particolarmente significativa la coincidenza con la seduta del Consiglio Comunale incentrato sul tema del lavoro - ha sottolineato l'assessore Eugenio Giani -. I dati fanno registrare un valore negativo per quello che riguarda l'attività ed il tasso di occupazione ma abbiamo anche una forte capacità imprenditoriale. Il lavoro svolto dalla statistica è importante poiché permette di rendere pubblici i dati che rappresentano l'oggetto di un'attenta valutazione ponderata".

I risultati della ricerca sono stati commentati dai due assessori ma sono stati presentati da Riccardo Innocenti, dirigente dell'ufficio, che ha precisato l'importanza della ricerca, sì locale ma che si inserisce in un ambito nazionale: "l'indagine - ha spiegato - è compresa nel Programma Statistico Nazionale e quindi i suoi risultati sono parte integrante della statistica ufficiale. Per la prima volta pubblichiamo anche i dati sul possesso di un computer (63,3%) e di Internet (83,1%) a banda larga (57,0%).

Un'altra novità è rappresentata dal numero dei residenti che vivono in appartamenti di proprietà (79,2%) o in affitto (13,3%). I dati raccolti confermano il carattere molto terziario (circa l'80%) ed intermedio degli occupati a Firenze". Il tasso di disoccupazione (6,6%), cioè il rapporto tra chi è in cerca di occupazione e la forza lavoro, si attesta ad un valore identico a quello stimato nel gennaio 2004 ma in aumento sia rispetto a quello rilevato nel trimestre precedente (4,9%) sia rispetto a quello medio annuale (che era 5,3%).

In crescita rispetto al trimestre precedente (27,2%) ed anche rispetto a gennaio 2004 (26,8%) chi si dichiara occupato nella "Pubblica Amministrazione", stimato al 29,5%. Sono in diminuzione coloro che si dichiarano addetti nei settori delle "Costruzioni" (1,7%) e nel "Commercio" (14,7%) sia rispetto ad ottobre 2004 che a gennaio 2004. Nel settore delle "Trasformazioni industriali" si passa dal 12,7% relativo allo scorso trimestre al 9,9% di questo trimestre. Il dato medio annuale stimava gli occupati in questa branca di attività al 12,7%.

Risultano in aumento coloro che si dichiarano lavoratori in proprio (+2,6% rispetto a gennaio 2004, +3,8 % rispetto ad ottobre 2004). Rispetto allo scorso mese di ottobre, i liberi professionisti di sesso maschile passano dal 12,8% al 14,5% mentre le donne fanno registrare un +0,1%. Il ricorso al part-time continua a mantenersi al livello stimato ad ottobre 2004 (9,9%). Si registra inoltre un incremento dei lavoratori a tempo pieno di sesso femminile, che passano dal 63,1% di ottobre 2004 al 71,8% di Gennaio 2005.

Incrementa anche il numero di lavoratori a tempo determinato di sesso femminile, che passa dal 10,4 al 10,9%. Diminuiscono gli occupati di sesso maschile a tempo determinato che passano dal 6,6% al 5,7%. Il 42,4% di chi usa il computer anche per Internet, ha un collegamento ADSL. Il 79,2% dei residenti vive in abitazioni di proprietà mentre il 13,3% vive in abitazioni in affitto da privati in casa non ammobiliata.

Dopo qualche timido segnale di ripresa, negli ultimi mesi la produzione industriale, ed ancor più quella del comparto artigiano, sembrano segnare di nuovo il passo, consolidando l'ipotesi di un settore in profonda crisi strutturale. Con la presentazione del nuovo Numero Toscana, il tema della crisi del settore industriale verrà affrontato da alcuni rappresentanti di categoria in un tavola rotonda che si terrà venerdì 6 Maggio, dalle ore 11:30, presso la sede di Unioncamere Toscana, in via della Scala 85.
Interverranno: Pierfrancesco Pacini, Presidente Unioncamere Toscana, Stefano Casini Benvenuti ed Alessandro Petretto, IRPET, Marco Baldi, Presidente CNA Toscana, Luciano Silvestri, Segretario Generale CGIL Toscana, Sergio Ceccuzzi, Presidente Confindustria Toscana ed Albino Caporale, Direzione Generale Sviluppo Economico Regione Toscana.

Electrolux, scendono in campo i parlamentari
Valdo Spini, deputato Ds, ha presentato con altri parlamentari - fra cui Sergio Gambini responsabile Ds in commissione attività produttive e Giovanni Bellini, Ds, membro della commissione Lavoro - un’interrogazione al governo sull’allarme ristrutturazione per gli stabilimenti Electrolux-Zanussi di Scandicci.

La multinazionale, ricorda l’atto, ha concentrato in Italia il 40% della produzione europea di elettrodomestici (5 fabbriche, circa 7500 dipendenti, 80% della produzione esportata). Nell’interrogazione si chiede “quali siano le informazioni scambiate in materia durante l’incontro dello scorso 23 marzo con l’ intervento del ministro delle Attività produttive onorevole Antonio Marzano, di altre autorità di governo e dei rappresentanti Electrolux Italia” e quali siano le prospettive di sviluppo degli investimenti dettagliatamente per ogni stabilimento presente sul territorio nazionale e quindi, in particolare per Scandicci.

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