Electrolux-Zanussi di Scandicci: 250 posti di lavoro a rischio perché l'azienda svedese vuole trasferire parte delle produzioni in paesi dove il lavoro costa meno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2005 14:19
Electrolux-Zanussi di Scandicci: 250 posti di lavoro a rischio perché l'azienda svedese vuole trasferire parte delle produzioni in paesi dove il lavoro costa meno

"Lo stabilimento Electrolux-Zanussi di Scandicci non si tocca e la Regione Toscana è schierata al fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali e sostiene le loro iniziative. La decisione del board di Electrolux-Zanussi di chiudere uno stabilimento per la produzione di frigoriferi in Spagna e di procedere ad una dura ristrutturazione di uno stabilimento in Germania e dello stabilimento di Scandicci ha provocato una dura reazione delle istituzioni della nostra Regione. I lavoratori dello stabilimento di Scandicci, assieme alle proprie organizzazioni sindacali, hanno dimostrato negli anni di essere affidabili, capaci di forti recuperi di produttività e di competitività.

Si tratta di uno stabilimento che, attraverso un intelligente contrattazione tra lavoratori, sindacati e azienda, è stato capace di adattarsi ai mutevoli cambiamenti del mercato. Se la decisione è quella di dismettere produzioni a basso valore aggiunto per portare nuovi prodotti e sviluppare nuovi investimenti, Electrolux-Zanussi troverà nella Regione Toscana un interlocutore disponibile; se l'unica soluzione che verrà prospettata sarà invece quella di far pagare un inaccettabile prezzo occupazionale a Scandicci e al suo territorio la Regione Toscana è schierata al fianco dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e del Comune per impedire che ciò accada."
"Qualcuno raccolga l'allarme corporation prima che il nostro territorio sia devastato dai programmi neoliberisti delle multinazionali che mettono al centro il mero profitto a scapito dei diritti e della dignità dei cittadini e dei lavoratori.

Credo sia necessario istituire quanto prima un tavolo in grado di definire politiche economiche pubbliche in grado di fare i conti con il neoliberismo. Appare ormai evidente che si debba andare oltre la gestione dell'attuale sistema economico, i limiti sono sotto gli occhi di tutti. Il pubblico deve essere in grado di guidare processi che altrimenti distruggeranno il tessuto sociale delle nostre città. Propongo allora che le istituzioni, le imprese locali, la società civile promuovano sperimentazioni per la tutela dei diritti costituzionali dei cittadini.

A partire ad esempio dal lavoro utile e dal forte impatto culturale che la Regione Toscana sta portando avanti sul tema della responsabilità sociale delle imprese." E' quanto dichiara oggi Ornella De Zordo di Unaltracittà/Unaltromondo commentando la crisi dell'impianto. Oltre ad esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori e alle forze sindacali attive per salvare lo stabilimento di Scandicci credo sia necessario comprendere fino in fondo come l'attuale modello di globalizzazione sta letteralmente schiacciando i risultati di lotte durate un secolo intero per ottenere uno Stato Sociale al servizio delle persone e contro la logica del profitto a tutti i costi", ha continuato De Zordo.

"Voglio ricordare, oltre al caso Electrolux-Zanussi, altre due vicende significative. La prima è legata alla presenza della multinazionale Acea s.p.a. nel capitale sociale di Publiacqua s.p.a.: in cambio dell'acquisizione del 40% la società romana ha chiesto e ottenuto immediatamente l'aumento delle tariffe dell'acqua; altri aumenti arriveranno quanto prima. Il secondo caso è quello, ormai dimenticato dai più, del grave attacco al sistema sanitario regionale portato avanti dalla corporation Pfizer, vero gigante mondiale nella produzione dei farmaci.

Ha tentato di manomettere in modo occulto i dati di un sondaggio sul grado di soddisfazione dei toscani verso i servizi sanitari al fine di screditare il sistema sanitario pubblico teso a promuovere politiche di contenimento della spesa farmaceutica."

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