Anziano muore di vergogna in un supermercato
Proprio stamane sciopero generale contro un mercato senza i più elementari princìpi di uguaglianza e solidarietà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2004 23:25
Anziano muore di vergogna in un supermercato<BR>Proprio stamane sciopero generale contro un mercato senza i più elementari princìpi di uguaglianza e solidarietà

Un anziano pensionato è morto per un malore in un supermercato fiorentino, poco dopo essere stato controllato dagli addetti alla vigilanza che lo avevano sorpreso con alcuni generi alimentari non pagati. E' accaduto poco dopo le 13 alla Esselunga di Via Canova, nella zona dell'Isolotto. L'uomo, mentre veniva accompagnato negli uffici della direzione, prima ancora che gli venisse contestato il reato di furto, si e' sentito male e si e' accasciato al suolo. Inutili i tentativi di rianimarlo.

Parlando alla manifestazione unitaria promossa da Cgil, Cisl e Uil a Lucca, nell'ambito dello sciopero generale contro la Finanziaria e per lo sviluppo, il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, ha sottolineato innanzitutto il valore della grande partecipazione allo sciopero ed alle proteste di piazza che si sono avute in oltre ottanta città.

"Uno sciopero -ha detto Fammoni- che è contro la manovra governativa, contro un impianto istituzionale e contro un modello sociale che si fonda su un mercato senza regole e nel rifiuto dei più elementari princìpi di uguaglianza e di solidarietà".
"Un giudizio -ha proseguito- che non è di parte. Contrarie alle scelte di politica economica del governo si sono dichiarate anche le Autonomie locali e le principali associazioni di impresa" ha aggiunto ancora Fammoni per il quale "la scelta che fa il governo è netta: si taglia e si sceglie su chi tagliare, con un'evidente attenzione non ai problemi del Paese, ma alle prospettive elettorali".
L'analisi di Fammoni disegna una manovra "in piena continuità con il recente passato: prima si interviene sull'imposta di successione, poi sulla detassazione sui capitali all'estero; poi si varano i condoni fiscale, edilizio e previdenziale.

Ed ora -ha sottolineato Fammoni- con questa manovra fiscale si premiano ancora i più ricchi".
Provvedimenti contro i quali, per Fammoni, "la risposta dei lavoratori, dei pensionati e dei tantissimi giovani che hanno affollato oggi le piazze italiane è stata chiara: non è possibile accettare un modello di sviluppo 'basso' nella qualità ma anche nella partecipazione e nei diritti".
Motivi che fanno dire al segretario confederale che, "l'iniziativa sindacale non si ferma con lo sciopero di oggi, ma -ha assicurato Fammoni- prosegue con i presìdi dei prossimi giorni programmati di fronte alla Camera ed al Senato, con la manifestazione del 18 dicembre sull'Immigrazione, con i due importanti appuntamenti di gennaio e febbraio su Mezzogiorno ed aziende in crisi, e con le innumerevoli iniziative di categoria fra le quali quelle già previste dei lavoratori agricoli, del Pubblico impiego e dei pensionati.
Un programma -ha concluso- lungo, pieno, fatto per durare e continuare".

In una nota Cgil, Cisl, Uil della Toscana dicono che la regione "si è fermata stamattina per lo sciopero generale di 4 ore (8 ore l'astensione dal lavoro nel pubblico impiego, nel settore edile e nella provincia di Massa Carrara).

La percentuale media di adesione allo sciopero è stata calcolata fra l'85 e il 90% . Molto alta l'adesione nelle grandi fabbriche ( 75% alla Piaggio; 80% Pignone e Breda; 85% Galileo, Zanussi e Solvay di Rosignano; 90% alla Calp di Colle Val d'Elsa , alla Mabro di Grosseto e alla Magona di Piombino. Molto alta, in Toscana, l'adesione anche nel pubblico impiego con Uffizi, Accademia e Museo della Scienza chiusi per adesioni del 100%. Le 11 manifestazioni in programma ( tutti i capoluoghi di provincia più Piombino) hanno fatto registrare una grande partecipazione di lavoratori, pensionati e studenti.

Hanno sfilato in oltre trentamila a Firenze, 15 a Livorno, 10.000 a Pisa e Siena, 5000 a Lucca e Pistoia. A migliaia hanno sfilato nelle altre manifestazioni in programma, incuranti dell'inclemenza del tempo. In corteo anche molti giovani studenti che si sono alzati presto nonostante per loro fosse una giornata di vacanza, le scuole erano infatti chiuse per la Festa della Toscana".
"Sapete quanto guadagna il Presidente del consiglio, il quarto uomo più ricco al mondo, con la sua riforma fiscale" ha chiesto Luciano Silvestri, segretario generale della CGIL toscana, durante il comizio conclusivo, agli oltre trentamila che a Firenze riempivano fino all'inverosimile Piazza Strozzi e le vie adiacenti, " paga 760 milioni e 154 mila euro, 1.500 miliardi delle vecchie lire, di tasse in meno", ha detto Silvestri che ha continuato: " i conti li ha fatti qualche giorno fa un suo alleato di governo che ora fa finta di niente, l'on.

Landolfi di AN, ma il sindacato, le centinaia e centinaia di migliaia di lavoratori e pensionati che oggi manifestano in tutta Italia non dimenticano. Ingiusta ed iniqua la riforma fiscale varata dal governo, premia i ricchi a danno dei poveri. L'84 per cento dei pensionati toscani ha un reddito inferiore ai 15.000 euro, per loro, per quelli che se pagano l'affitto non si curano e se si curano non mangiano, Berlusconi non ha trovato una lira".
“Scioperiamo oggi contro una Finanziaria sbagliata, inadatta ad affrontare i problemi dello sviluppo del Paese, finalizzata solo ad una logica dell’immediato, disorganica e che non produrrà effetti positivi”: così Gianni Salvadori segretario generale della Cisl che ha parlato a Massa.

“Diciamo no", ha detto ancora, " ad una riforma fiscale che premia i ricchi di questo Paese ed è utile solo come spot elettorale del Presidente del Consiglio. Noi chiediamo invece di privilegiare le famiglie e i meno abbienti, di parificare i pensionai ai lavoratori attivi per quanto riguarda la no-tax area, di recuperare quanto perso dagli stipendi per effetto del fiscal drag.”

Oltre 30 mila persone in piazza e un’adesione allo sciopero dell’80% tra i dipendenti delle aziende della provincia.

Così Firenze ha risposto all’invito di Cgil, Cisl e Uil ad incrociare le braccia contro una Finanziaria ingiusta, sbagliata e inadatta a rispondere alle esigenze del Paese.
Lo sciopero nazionale di 4 ore era articolato con manifestazioni provinciali. Nel capoluogo toscano il corteo si è mosso alle 9,30 da piazza Indipendenza, percorrendo le vie del centro con in testa uno striscione, col quale Cgil, Cisl e Uil di Firenze hanno reso omaggio alla festa della Toscana: “Firenze con la Toscana contro la pena di morte - 30 novembre festa della Toscana.” La manifestazione ha raggiunto piazza Strozzi, dove si è svolto il comizio, concluso dal segretario generale della Cgil toscana, Luciano Silvestri.
“Oggi –ha detto dal palco Adriano Fratini, segretario generale della Cisl fiorentina, che ha aperto il comizio- scioperiamo contro chi vuole illuderci.

E’ il quinto sciopero generale che facciamo per costringere il governo ad affrontare la realtà delle cose, a tutelare i redditi, con una battaglia vera all’inflazione e rinnovando i contratti. Noi non siamo quelli che scioperano contro la riforma delle tasse –ha proseguito Fratini-. Noi scioperiamo contro un miglioramento minimo, sperequato e individuale e un peggioramento della capacità di intervento dello Stato e degli enti locali a sostegno di chi ha più bisogno.”
“C’è una parte del Paese –ha commentato il segretario della Camera del Lavoro di Firenze, Alessio Gramolati- che nonostante il tentativo di cancellare la verità ha capito esattamente che siamo di fronte ad una manovra che non risponde ai problemi del Paese, che accentua le disuguaglianze e che avrà un effetto drammatico anche per l’economia fiorentina.

La riforma fiscale poi assegna il 40% dei vantaggi –ha ricordato Gramolati- al 10% della popolazione, mentre agli operai e alle famiglie a medio e basso reddito solo il 7%. E tratta diversamente anche i territori, assegnando il 60% dei benefici al nord e solo il 23% al centro; per non parlare del sud.”
Per il segretario generale della Uil di Firenze e della Toscana, Vito Marchiani, “questa è una giornata importante. I lavoratori fiorentini hanno raccolto l’appello delle organizzazioni sindacali a manifestare contro la Finanziaria e le politiche inique del governo, fatte di tagli e inefficaci nell’affrontare i problemi dello sviluppo economico e della ripresa.

Così il governo penalizza lo stato sociale ed ha avuto oggi la risposta che si merita. Speriamo che questo porti a una ripresa del confronto per la ricerca di soluzioni condivise. Altrimenti lo scontro non potrà che farsi ancora più duro.”
Alta l’adesione nei luoghi di lavoro, a cominciare dal pubblico impiego: praticamente chiusi Uffizi, Galleria dell’Accademia, San Marco e Museo della Scienza, adesioni al 95% al Quadrifoglio, 80% Inps e Comune di Firenze, 92% Publiacqua, 79% Fiorentinagas, 86% Enel distribuzione, 75% alle Poste.

Tra i metalccanici 95% alla GKN, 85% Zanussi e Galileo, 80% Pignone e Pirelli di Figline. Nell’alimentare 90% alla Centrale del latte e alla salumi Bechelli di Incisa; 98% alla Ciatti di Scandicci (legno), 90% al cementificio Sacci di Greve e alla Fila abbigliamento di Rufina; 80% nei cantieri Cavet e in media nell’edilizia; nelle banche 60% al Monte dei Paschi, 90% alla Banca di Roma. Adesioni altissime anche alla Richard Ginori (98%), alla Manetti e Roberts (95%), alla Metro (95%) e totale alla Unicoop Firenze.

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