Sciopero generale: 200 mila a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 ottobre 2002 18:25
Sciopero generale: 200 mila a Firenze

Oltre duecentomila i lavoratori, i pensionati, i giovani che hanno manifestato stamani a Firenze in occasione dello sciopero indetto dalla Cgil. Da piazza Santa Croce e da piazza Santissima Annunziata sono partiti due cortei affollatissimi che hanno raggiunto piazza Beccaria dove un'unica manifestazione ha raggiunto attraverso i lungarni, la sede della Rai.
Dalle prime rilevazioni risulta molto alta anche l'adesione allo sciopero nelle principali fabbriche: il 97% alla Zanussi, il 98 alla Galileo, il 92 alla Breda; hanno scioperato anche l'80% dei vigili urbani, chiusi tutti i musei cittadini, compresi gli Uffizi, nella scuola hanno aderito oltre il 50 % dei lavoratori, altissima anche l'adesione nel pubblico impiego.
Intervenendo in chiusura della manifestazione, Achille Passoni, segretario nazionale confederale ha tra l'altro detto: "vi è una cosa che non è scambiabile nel corso di un negoziato sindacale: i diritti.

Semplicemente perché sono indisponibili al negoziato. Questa è la ragione che ci mosse, mesi fa, ad iniziare una lotta unitaria. Come è che ad un certo punto quella ragione viene meno e che l'articolo 18 è entrato nel negoziato alla pari di altri temi? Come è stato possibile "trattare" sull'articolo 18, alla stessa stregua, per esempio, della definizione di un vero e proprio assetto neocorporativo della società, oppure del dilagare di un sistema di bilateralità?".
Quindi ha toccato i temi delle pensioni, della riduzione dei servizi sociali, della scuola e della sanità, del fisco: "Lotta contro le modifiche all'articolo 18, lotta contro l'ulteriore precarizzazione del lavoro, lotta contro le deleghe su pensioni, fisco, scuola.

Queste erano, settimane fa, le ragioni per proclamare lo sciopero generale". Il dirigente sindacale si è poi chiesto se qualcuno pensa davvero che queste ragioni non siano tuttora in campo, dal momento che non è cambiato nulla in queste settimane. Senza ripensamenti da parte del governo, di Confindustria, ma non solo, su questi temi. Passoni ha poi parlato dei temi dell'economia, dello sviluppo, del mezzogiorno, "di una realtà economica del paese segnata da una crisi profonda e da nessuna idea di governo tesa allo sviluppo".

Poi la finanziaria: "Una serie di misure che non risolvono la situazione economica, anzi l'aggravano; che non avvicinano obiettivi di sviluppo, ma che invece si muovono nell'ottica di avvicinare quell'idea generale neoliberista e di privatizzazione dei servizi".
Il segretario confederale della Cgil ha così concluso: "Abbiamo una grande responsabilità e ne sentiamo tutto il peso! Ci impegniamo a mantenere inalterata la coerenza del nostro agire di questi mesi e a proseguire questa lotta fino a che gli obiettivi che ci siamo posti saranno raggiunti".
"La Cgil parteciperà al Social Forum di Firenze (dal 6 al 10 novembre) con le proprie idee che confronterà con quelle delle altre associazioni e movimenti che prenderanno parte all'evento".

ha affermato Achille Passoni, nel corso della manifestazione per lo sciopero generale indetto dalla confederazione. "Con le stesse associazioni- ha aggiunto - la Cgil lavorerà affinchè il Social Forum si svolga in un clima di serenità e di rispetto". Il dirigente sindacale ha poi richiamato con forza tutti a che non si crei un "clima negativo" nel capoluogo toscano e ha detto che "la Cgil si impegnerà con gli altri organizzatori per garantire un grande e pacifico appuntamento nel rispetto di questa città che è patrimonio dell'intera umanità".

"Chiunque alimentasse - ha concluso - un clima di paura e di sospetto, chiunque favorisse posizioni di chiusura di settori della cittadinanza e dell'economia cittadina e in particolare chiunque minacciasse azioni scellerate, si assumerebbe una grave e pesante responsabilità".
Solidarietà ai lavoratori in sciopero è stata espressa dal capogruppo di "Insieme per l'Ulivo in Toscana" Giovanni Fittante. «Con questo sciopero - ha commentato Fittante - si vuole affermare un'Italia dei diritti e della coesione sociale, uno stato sociale universale e moderno, una scuola e una formazione per tutti e di qualità, uno sviluppo basato sulla ricerca, l'innovazione ed efficienti infrastrutture di sistema, un Sud che non veda interrotto il cammino di una speranza fatta di lavoro, di reddito, di legalità, un futuro di lavoro tutelato per tutti i giovani: un'Italia in cui il valore del lavoro diventi un valore per tutti».

«Come amministratore comunale - ha aggiunto il capogruppo di Insieme per l'Ulivo - non posso non notare che la finanziaria riduce finanziamenti, ruoli e poteri di Regioni e Comuni mettendo in grave pericolo il welfare locale con i tagli previsti a favore degli enti locali che, come noto, si accollano il 70% della spesa sociale». «Infine - ha concluso Fittante - questa finanziaria assicura entrate con un condono fiscale che premia i disonesti e con cartolarizzazioni che svendono il patrimonio pubblico per fare cassa, mettono a rischio i beni culturali e ambientali, stimolano affarismo e corruzione.

Il mio auspicio è che anche nell'ambito delle organizzazioni sindacali si possa arrivare ad un unitarietà di azioni ed intenti per meglio tutelare e salvaguardare i diritti di tutti i lavoratori ».

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