Chiusi: Moni Ovadia racconta l'influenza della canzone ebraica in quella americana del ‘900
Domani alle 21,30 al Palasport di Chiusi Stazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2004 17:12
Chiusi: Moni Ovadia racconta l'influenza della canzone ebraica in quella americana del ‘900<BR>Domani alle 21,30 al Palasport di Chiusi Stazione

Il sodalizio musicale di Moni Ovadia e Carlo Boccadoro è cominciato con il Recital “nigun” (melodia interiore) che è diventato anche un disco.
L’incontro fra i due si è sviluppato lungo diverse direttrici che ha portato Moni Ovadia a collaborare con il gruppo “Sentieri Selvaggi” diretto da Boccadoro e quest’ultimo a creare arrangiamenti e composizioni originali per gli spettacoli di Moni Ovadia. Un episodio significativo del sodalizio è stata la “Cantata su melodie yiddish” per voce recitante, cantante e orchestra sinfonica commissionata a Boccadoro dall’orchestra dei “Pomeriggi Musicali” che ha debuttato alla sala Verdi del Conservatorio di Milano con la direzione dello stesso Mº Boccadoro e l’interpretazione di Moni Ovadia.

Dopo ripetute esperienze di vario genere Boccadoro e Ovadia hanno deciso di ritornare alla formula del duo per esplorare gli sviluppi della melodia yiddish e dell’ humus musicale ebraico esteuropeo nel passaggio dallo shtetl, la piccola cittaduzza nel cuore dell’Europa centro-orientale cuore del genio della yiddishkeit, all’America. L’emigrazione degli ebrei verso gli Usa fu una vera epopea di popolo provocata dalla fame e dalle persecuzioni. Di goldene medine (la nazione d’oro, così venivano chiamati dagli ebrei orientali gli Stati Uniti) è un primo sguardo rapsodico, per grandissimi passi, sul multiforme incontro della musicalità e della poetica dello yiddish con il nuovo continente.
Quell’incontro farà scaturire una delle gemmazioni culturali più sconcertanti del nostro e di tutti i tempi.

Attraverso le canzoni, le musiche e le parole il pubblico passerà dalla piccola patria esilio, allo sradicamento verso un nuovo esilio, ad una stabile ma contraddittoria appartenenza americana.

In evidenza