FirenzEstate2004: l’Agosto a San Salvi dei Chille de la balanza propone dal 1 agosto al 12 settembre un cartellone ricco di appuntamenti da non perdere di Musica, Teatro, Cinema

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2004 14:02
FirenzEstate2004: l’Agosto a San Salvi dei Chille de la balanza propone  dal 1 agosto al 12 settembre un cartellone ricco di appuntamenti da non perdere di Musica, Teatro, Cinema

In piena sintonia con il tema prescelto quest’anno da Mauro Pagani per l’estate fiorentina (Vicino al confine), San Salvi presenta sabato 31 luglio alle ore 21 come importante anteprima del programma spettacolare, il vernissage di una mostra fotografica sull’Africa. Parliamo di “POLEPOLE dell’Africa adagio, adagio”, immagini di Antonio Cereda. La mostra (21 foto in grande formato, didascalie in italiano/inglese e un dvd) accompagna uno splendido libro fotografico edito da Magenes. POLEPOLE è un esplicito invito a entrare con discrezione “piano piano” evitando luoghi comuni, pregiudizi e con amore nel vissuto quotidiano dell’Africa, nella sua apparente complessità seguendo le tracce di Antonio Cereda, inarrestabile cacciatore di immagini.

Il materiale è inedito e rappresenta una selezione di fotografie scattate dall’autore in Algeria, Libia, Mauritania, Tchad, Mali, Niger, Camerun, Sudan, Egitto, Etiopia, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, Botswana e Namibia. La mostra, presentata recentemente con successo a Venezia, resterà a San Salvi sino a martedì 31 agosto. L’ingresso è libero.

Domenica 1° agosto alle ore 22 apertura dell’Agosto a San Salvi con Riccardo Tesi e Banditaliana in concerto. Ingresso soli 5 euro, posti limitati, si consiglia la prenotazione.
Reduci dal trionfo al Controfestival di Mantova, dove hanno vinto entrambe le categorie (“miglior repertorio” e ” miglior esecuzione”), e dalla partecipazione ad importanti festivals europei come Accordeon Gunleri (Istanbul), Akkordeon Festival (Vienna), Wazemme l’Accordeon (Lille) Riccardo Tesi e Banditaliana si presentano nella loro formazione storica con il rientro del percussionista Ettore Bonafè, dopo una pausa di un anno, a fianco di Maurizio Geri, Claudio Carboni e naturalmente di Riccardo Tesi.
Il gruppo ha da poco realizzato il nuovo disco, il terzo, che uscirà all’inizio del prossimo anno.

Impossibile parlare in dettaglio di tutti i numerosi appuntamenti dell’Agosto dei Chille. Segnaliamo innanzi tutto una forte e consolidata presenza di spettacoli teatrali. Lunedì 2 agosto ritorna con Cavalieri impossibili lo scrittore e regista Roberto Riviello (che presentò a San Salvi un delicato film su Dino Campana): Cavalieri impossibili è una sorta di Godot dei nostri giorni. Due diseredati attendono qualcuno che risolva in qualche modo, con la sua apparizione finale una situazione apparentemente senza via di uscita.

Ma stavolta Godot arriva davvero sotto le vesti di una gentile prostituta albanese che, con il dono gratuito del suo corpo, contribuisce a guarire dai suoi pregiudizi il più malato dei due protagonisti.
Venerdì 6 agosto la compagnia Sognando, composta da pazienti ed operatori psichiatrici dell’ospedale di Massa propone uno spettacolo cult di Totò: il divertentissimo Un turco napoletano di Eduardo Scarpetta; sabato 7 e domenica 8 agosto Cristina Valentini presenta con il titolo Il paradiso tre monologhi al femminile di Alberto Moravia.

La Valentini è già nota al pubblico di San Salvi per lo splendido Thais visto quest’inverno. Lo stesso discorso vale per Agostino Aresu, che propose nello spazio dei Chille una interessante edizione di Filumena Maturano. Aresu e il suo Teatro Zemrude ritornano quest’estate (lunedì 9 e martedì 10 agosto) con Cinìgia (cenere ancora calda), una performance teatrale in cui la scarpa, che in Cenerentola è anello di unione fra lei e il principe azzurro, diviene metafora di passione e amore.

Una parentesi allegra con coinvolgenti musiche e danze popolari dell’intera Europa martedì 3 agosto, con il gruppo Adanzè.

E poi tanti special event e progetti targati Chille.

Nel solco di una fortunata e pluriennale tradizione, ritorna come unica alternativa per chi - grandi e bambini - resta in città il FERRAGOSTO A SAN SALVI. Per tutto il giorno sarà possibile passeggiare nello splendido parco, fare picnic, giocare alle costruzioni con il grande Lego in polistirolo o con le magiche Fontane d’aria (presenti per l’intero periodo dell’Agosto a San Salvi!), partecipare a momenti musicali e di teatro, tra i quali La finta di Colombo con i Clowns Abavisunicht e dopo cena assistere al concerto di Indaco, oggi forse il più importante gruppo italiano di musica etnica che presenterà il suo nuovo disco, tra i cui ospiti segnaliamo Eugenio Bennato e Mauro Pagani.

La Festa di Ferragosto è realizzata con il contributo di Unicoop Firenze.
E ancora da non perdere l’ormai mitico Passeggiando nella notte di San Salvi, sorta di viaggio-iniziazione con Claudio Ascoli nei meandri dell’ex-città manicomio, giunte al quinto anno di repliche ininterrotte con ben oltre 10.000 spettatori: quest’anno solo da mercoledì 11 a sabato 14 agosto, con posti limitatissimi e prenotazione obbligatoria!

Dopo il successo della scorsa estate ritorna a San Salvi il cinema o meglio AMARCORD, COME ANDAVAMO AL CINEMA NEI FAVOLOSI…: dall’11 al 14 agosto e dal 16 al 22 agosto.

E’ questa una sorta di amarcord dei tempi andati. L’accesso è gratuito, ma… riservato ai possessori di sacchetto di pop corn o di cono gelato. I Chille hanno anche organizzato un posto-cinema per coppie di innamorati (che vedranno poco o nulla del film), un affumicato separé per cinefili - fumatori accaniti e…Ma la vera singolarità della proposta è che il film da proiettare sarà scelto ogni sera dagli stessi spettatori, tra una rosa di pellicole disponibili, con tanto di votazione e, ove necessario in caso di parità di voti tra più film, di ballottaggio finale.

Amarcord realizza così una sorta di cineclub fai da te, in totale autogestione. Lo scorso anno molti furono i momenti di forte e divertente contrasto/scontro tra chi ad esempio voleva una commedia con Marilyn Monroe e altri che avevano organizzato un gruppo di supporters per vedere finalmente un imperdibile film di Tarkovski.

Molti sono i gruppi e gli artisti che a Firenze, e nell’intera regione, chiedono (spesso inascoltati) spazi ed opportunità per mostrare il loro lavoro e verificare la loro ricerca con il pubblico.

Per rispondere almeno parzialmente a tale diffusa esigenza, i Chille offrono uno SPAZIO LIBERO, dal 23 al 27 agosto, proprio per ospitare quanti interessati al Teatro, alla Musica, alla Danza, alle installazioni vogliano essere presenti a San Salvi. Lo Spazio Libero non è assolutamente selettivo: tutti gli interessati possono contattare per telefono (055/6236195) o via e-mail (chille@ats.it) i Chille, concordando solo modalità e tempi di partecipazione.

Una piccola, ma significativa nicchia musicale aprirà il mese di settembre a San Salvi.
Mercoledì 1 settembre sarà in scena il gruppo Gospel The Joyful Singers, diretto da Marco Befani.

Il gruppo - composto da giovani interpreti fiorentini accomunati dalla passione per il canto Gospel che affonda le proprie radici nei canti spiritual della cultura afro-americana – riscosse la scorsa estate un grande successo di pubblico, collocandosi come numero di presenze immediatamente dopo il concerto di Roberto Vecchioni.
Giovedì 2 settembre ritornerà a San Salvi Massimiliano Larocca con il nuovo spettacolo Io sono una forza del passato, titolo tratto da una famosa poesia di Pier Paolo Pasolini.

Larocca presenta un concerto di canzoni d’autore, le cui parole sono tratte da poesie di Campana, Rimbaud e appunto Pasolini, sconfinando stavolta anche in testi non poetici come quelli di Giordano Bruno e Jean Paul Sartre.
Infine, venerdì 3 settembre sono in scena i Del Sangre, vincitori del Premio Ciampi di Livorno nel 2003, con le dure canzoni politiche (Terra di nessuno) di Luca Mirti, leader ed anima di questo gruppo di confine della musica fiorentina.

Ma ritorniamo ai Chille de la balanza che, nell’anno forse più difficile per il Teatro italiano e in una situazione ancora tutta da definire della loro permanenza a San Salvi (dove e come?), hanno deciso di presentare nell’Agosto a San Salvi, ben 5 diversi spettacoli teatrali, di cui 4 nuove produzioni.

Si parte mercoledì 4 e giovedì 5 agosto, con una nuova edizione del delicato omaggio di Claudio Ascoli a Dino Campana Il tempo è scorso.

E’ questa una sorta di anteprima del Progetto Nietzsche, che impegnerà la compagnia nell’intera estate. Campana fu un nietzschiano convinto e nella rilettura di Ascoli troverà largo spazio il legame del poeta di Marradi con il filosofo tedesco.

Proseguendo poi una sua personale ricerca, Sissi Abbondanza mette in scena da martedì 7 a giovedì 9 settembre A mani nude – Storia di Resistenza al femminile. Le donne di Carrara (Resistenza 7/7/44-11/7/44), la voce delle donne in poesia, la difficile Resistenza oggi: questo è il materiale di partenza di un percorso-spettacolo con tre piani temporali, che si inseguono, si disgiungono… rimangono paralleli per raccontare una storia, una finestra aperta su di una ri-nascita/ri-esistenza.

Amelia è il nome di questa donna che forse ha partecipato alla Storia, ma al tempo stesso è un’invenzione per raccontare la storia nell’attimo del suo accadere, nel suo farsi esistenza, nel suo essere storia di ognuno e Storia collettiva. Amelia è anche il nome della Rosselli che con i suoi versi attraversa la narrazione orale e dà corpo alle voci di tutte le donne della memoria (Leda, Marta, Esterina…).

Primo momento della ricerca su Nietzsche, maestro al di là del bene e del male nell’ambivalenza della vita, sarà lo spettacolo Io Velimir Chlebnikov, presidente del globo terrestre, in scena da sabato 28 a martedì 31 agosto.


Chlebnikov fu il principe riconosciuto dei poeti futuristi russi, discepolo di Zarathustra e autonominatosi presidente del globo terrestre. Un poeta legato alle sue radici asiatiche, ma proteso nel futurismo e costruttivismo alla creazione di un linguaggio stellare, di un linguaggio degli dei capace di favorire la convivenza universale, eliminare la guerra e cancellare dal vocabolario una parola che odora di sangue: frontiere.

Da sabato 4 a lunedì 6 settembre Claudio Ascoli presenta un personale percorso di assunzione su di sé della propria esistenza nelle metamorfosi dell’uomo.

Del cammello, del leone e del fanciullo. Così parlò Zarathustra racconterà con le parole di Nietzsche il percorso di vita del regista dei Chille e il suo attuale momento creativo.
In chiusura, un breve accenno alla produzione dell’11 settembre.

Parliamo, naturalmente di PAURE, epilogo della trilogia su TEATRO TRA RAPPRESENTAZIONE E VITA (dopo Kamikaze e Macerie, i cui filmati video saranno proposti nella serata del 10 settembre ) e terzo momento della ricerca su Nietzsche.
Ecco alcune anticipazioni di Claudio Ascoli sull’evento:
“Quest’anno ho pensato di proporre ad attori e spettatori di vivere per un giorno in un mondo futuro dove tutto scorra senza contraddizioni.

E quanti di noi, anche se non lo ammetteremo mai, vorremmo un mondo tranquillo “con una vogliuzza per il giorno e una vogliuzza per la notte, salva restando la salute”, come diceva Nietzsche? Un mondo in cui sia immutabilmente chiaro cos’è bene (da trattenere e far crescere) e cos’è male (da espellere e mettere altrove: in altri paesi, in altre persone, in altre relazioni)!! In questa dimensione ha preso corpo l’idea che per omologare compiutamente la vita dovessi inventarmi una nuova lingua, semplificata e chiusa che rendesse tutti uguali.

Una lingua della morte e forse per una strana visione di contrappasso, mi sono ritagliato personalmente il ruolo di chi presenta, spiega e impone questa nuova lingua.
La presentazione della lingua sarà lunga e noiosa. Tra le cose che insegnerò è la necessità, per eliminare il male, di perdere definitivamente il corpo, di evitare ogni contatto tra corpi.
In questa nuova lingua non ci saranno parole, fonemi che riguardino il male: e così non ci sarà più il male e vivremo felici (!) in un mondo senza contraddizioni, un mondo di eguali, dove regni una presunta democrazia.

Anche le mie lezioni saranno scelte ed indirizzate democraticamente, con il consenso della maggioranza, dove io voglio.
Un mondo di eguali implica che tutti, attori e spettatori, siano anche esternamente eguali; ecco l’idea di far indossare a tutti una sorta di tuta: casacca, pantaloni, zoccoletti. Chi si prenota per lo spettacolo (al massimo 60 spettatori) dovrà darci la taglia di abito e il numero di scarpe. Ho previsto anche che tutti vengano truccati per rendere i loro volti più omogenei a modelli prestabiliti.

Tutto sarà rigorosamente bianco per una necessità di apparente purezza. Anche l’ambiente sarà bianco e gli spettatori seguiranno le lezioni di lingua seduti su un algido cubo in polistirolo, che avranno in dotazione ad inizio della serata. Tutti saranno controllati elettronicamente (con sensori personali) e non correranno alcun rischio, per cui non ci sarà più spazio per le tanto temute paure.
Primo elemento di contrasto, un pittore (Amedeo Lanci) intento a dipingere un affresco (celebrativo ma solo nelle intenzioni del committente) sulla lotta tra il bene e il male.

E’ infatti innanzi tutto l’Arte, nella sua esplicita e necessaria ambivalenza, a impedire la fine di un mondo di contrasti; è ancora l’Arte che, nel passaggio tra rappresentazione e Vita, lascerà eternamente “qualcosa di nuovo e di antico” negli spazi di San Salvi che presto, forse già il prossimo anno, noi dovremo abbandonare. E lo spazio destinato ad accogliere la creazione di Lanci è proprio la sala in cui quotidianamente lavoro, cercando emozioni e gioie ma vivendo anche tensioni, paure, dolori e delusioni.

A questo punto, siamo poco oltre la mezzanotte, accadrà…qualcosa che metterà definitivamente insieme attori e spettatori in una (allucinante) situazione di protezione da ogni pericolo esterno. Non posso dire molto su ciò che accadrà sino alla fine che, pur non prefissata, dovrebbe collocarsi tra le 7 e le 11 del mattino seguente. Qui posso solo anticipare che Paure non terminerà per tutti nello stesso momento e che, in verità, sarà ogni singolo spettatore/attore a conquistarsi l’epilogo di quest’esperienza.”

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