Nel trittico "Barocco" due capolavori di José Limon con Eric Vu An e la nuova creazione del coreografo e direttore della Compagnia del Maggio

Redazione Nove da Firenze
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09 febbraio 2004 10:11
Nel trittico

Firenze - Con la galileiana affermazione "Eppur si moveS" GIORGIO MANCINI, da settembre alla guida del Corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino, firma la sua prima creazione per la Compagnia che la interpreta in prima assoluta al Teatro Goldoni di Firenze, a partire da mercoledì 11 febbraio.
Un debutto atteso, perché la novità - che impegna per circa mezz'ora una trentina di danzatori - si ispira al viaggio emozionale che porta dall'armonia rinascimentale degli ultimi Medici alla follia esplosiva del Barocco, sulle musiche di Bach, Haendel, Rameau, Corelli e Giuseppe Valentini, compositore fiorentino da riscoprire, con le scene specchianti e i costumi che via via si completano di Luisa Spinatelli.
E "BAROCCO" si intitola infatti l'intera serata composta da un trittico che, se si chiude con la creazione di Mancini, sfoggia prima due capolavori assoluti di JOSE' LIMON, il coreografo americano di origine indio-messicana: "The Moor's Pavane" del 1949, "il più bell'Otello mai raccontato in danza pura sulla musica secentesca e nobilissima di Purcell" - come scrive Elisa Guzzo Vaccarino -, in cui il Moro è interpretato dall'etoile ospite ERIC VU AN; e la straordinaria "Chaconne", assolo affidato in serate diverse a solisti maschili o femminili, sull'omonima danza dalla Partita BWV 1004 di Johann Sebastian Bach.

Sono otto le recite programmate fino al 21 febbraio al Teatro Goldoni, il gioiello lorenese vicino a Palazzo Pitti, con due pomeridiane il sabato e cast diversi che impegnano tutti i ballerini della Compagnia, fra cui spiccano la giovane stella Letizia Giuliani, Sabrina Vitangeli, Antonella Cerreto, Umberto De Luca e Bruno Milo.

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