Firenze - Con la galileiana affermazione "Eppur si moveS" GIORGIO MANCINI, da settembre alla guida del Corpo di ballo del Maggio
Musicale Fiorentino, firma la sua prima creazione per la Compagnia
che la interpreta in prima assoluta al Teatro Goldoni di Firenze, a
partire da mercoledì 11 febbraio.
Un debutto atteso, perché la novità - che impegna per circa mezz'ora
una trentina di danzatori - si ispira al viaggio emozionale che porta
dall'armonia rinascimentale degli ultimi Medici alla follia esplosiva
del Barocco, sulle musiche di Bach, Haendel, Rameau, Corelli e
Giuseppe Valentini, compositore fiorentino da riscoprire, con le
scene specchianti e i costumi che via via si completano di Luisa
Spinatelli.
E "BAROCCO" si intitola infatti l'intera serata composta da un
trittico che, se si chiude con la creazione di Mancini, sfoggia prima
due capolavori assoluti di JOSE' LIMON, il coreografo americano di
origine indio-messicana: "The Moor's Pavane" del 1949, "il più
bell'Otello mai raccontato in danza pura sulla musica secentesca e
nobilissima di Purcell" - come scrive Elisa Guzzo Vaccarino -, in cui
il Moro è interpretato dall'etoile ospite ERIC VU AN; e la
straordinaria "Chaconne", assolo affidato in serate diverse a
solisti maschili o femminili, sull'omonima danza dalla Partita BWV
1004 di Johann Sebastian Bach.
Sono otto le recite programmate fino al 21 febbraio al Teatro
Goldoni, il gioiello lorenese vicino a Palazzo Pitti, con due
pomeridiane il sabato e cast diversi che impegnano tutti i ballerini
della Compagnia, fra cui spiccano la giovane stella Letizia Giuliani,
Sabrina Vitangeli, Antonella Cerreto, Umberto De Luca e Bruno Milo.
Nel trittico "Barocco" due capolavori di José Limon con Eric Vu An e la nuova creazione del coreografo e direttore della Compagnia del Maggio
