Ritrovati a Parigi e a Vienna due tesori di Pitti
L’artigianato rappresentato nell’arte fiorentina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 novembre 2003 16:02
Ritrovati  a Parigi e a Vienna  due  tesori di Pitti<BR>L’artigianato rappresentato nell’arte fiorentina

Firenze - Le due consolle sono ancora parte degli arredi di Palazzo Pitti, ma i due splendidi piani di pietre dure per cui furono costruite si trovano all’Hofburg di Vienna e a Parigi al Louvre: scuola fiorentina, di valore già allora inestimabile, furono razziati nel 1799 dalle truppe di Napoleone. Tracce perdute per due secoli, oggi la riscoperta. Li ha ritrovati Enrico Colle, docente di storia delle arti figurative all’università di Bologna e specialista di arredi delle regge italiane, che ne racconta le avventure nel suo ultimo volume Il Mobile Rococò in Italia.

Arredi e decorazioni d’interni dal 1738 al 1775 (pagine 512, illustrazioni 780, prezzo 200,00 € ), uno straordinario affresco d’epoca che dedica alla Toscana un capitolo particolare, da cui Firenze e soprattutto Lucca emergono come capitali del gusto rococò italiano.
Edito da Electa Mondadori nella collana Repertori di Arti Figurative curata da Colle, il volume è stato presentato oggi alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, in un dibattito condotto da un altro specialista, Alberto Batisti, e seguito da un mini concerto con musiche di Ciaikovsky offerto dagli Amici di Palazzo Pitti.
I “piaceri della sorpresa” sono, come noto, alla base della creazione del rococò sviluppatosi in Francia a partire dagli anni Trenta del ‘700 e subito diffuso in tutta Europa.

Interessò soprattutto le decorazioni d’interni e gli arredi secondo un criterio stilistico che puntava sulla “meraviglia” raggiunta attraverso lo sfoggio di una sempre più variata tipologia decorativa, ma senza negare l’ordine compositivo necessario al buon esito di un’opera d’arte. “Non basta presentare all’anima molte cose”, diceva Montesquieu, “bisogna presentargliele con ordine, essendo quest’ultimo necessario quanto la varietà perché senza di esso l’anima languisce».
I primi in Italia ad adottare il nuovo stile decorativo furono i Savoia, con la costruzione della Palazzina di Caccia Stupinigi (1729) e l'allestimento del Gabinetto delle Lacche in Palazzo Reale (1732).

Già agli inizi degli anni Quaranta le decorazioni rocaille iniziarono tuttavia ad avere ampia diffusione anche nei cantieri romani, per poi diffondersi progressivamente a Napoli, in Sicilia e via via nel Nord Italia.
Fiorentino d’adozione, Colle è famoso per aver catalogato e riordinato numerose regge italiane (Milano, Napoli, Caserta, Venezia, Torino, Palazzo Pitti), oltre che per aver fondato Decart, la rivista di arti decorative edita dal Centro D di Firenze.“Questo mio ultimo libro”, dice, “è uno studio sul rococò in Italia che presenta anche numerosi pezzi inediti.

Tra le molte cose, offre lo spunto per organizzare a Firenze una mostra sugli arredi dell’età Leopoldina. Un’impresa mai tentata prima, ma che secondo me darebbe frutti straordinari. Sarebbe tra l’altro una bellissima occasione per riunire alle due consolle di Palazzo Pitti i piani di pietre dure per cui furono create”.

Lunedì 24 Novembre prossimo, con inizio alle ore 17,00, nella Sala Convegni della Cassa di Risparmio di Firenze (Via Folco Portinari 5 – Firenze), si terrà il sesto incontro del ciclo “L’arte del fare – il fare arte”, approfondimenti e confronti sulle tradizioni e sul ruolo dell’artigianato nella Firenze di oggi.
All’incontro interverrà Mons.

Timothy Verdon, storico dell’arte, che parlerà di “L’artigianato (rappresentato) nell’arte fiorentina”
Il ciclo è promosso e organizzato dalla Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico per un confronto tra artigiani e studiosi, esperti e operatori del settore, sui diversi temi e problemi dell’artigianato artistico, con l’obiettivo di una maggiore collaborazione tra le due competenze che si rivela sempre più necessaria e indispensabile alla crescita e allo sviluppo dell’artigianato nel mondo di oggi.
I materiali e le attività artigiane oggetto di indagine in questo ciclo di conferenze sono l’argento, la ceramica, il vetro, il restauro, i tessuti, la liuteria.
I vari temi sono presentati e indagati dal punto di vista storico, artistico e tecnico con una particolare attenzione al rapporto tra tradizione e attualità.
La Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico si propone di salvaguardare e rilanciare la grande tradizione artigiana.

Nata da una scelta decisa e consapevole degli Enti pubblici, delle Associazioni Artigiane e della Camera di Commercio, sorretta anche dai contributi dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze vuole essere il luogo dove risorse locali, nazionali e comunitarie si incontrano per contribuire alla salvaguardia delle identità e della capacità di saper fare del terzo millennio.
Tra le iniziative già in programma la creazione di un centro di Documentazione Bibliografica, l’elaborazione di monografie sulle tecniche artigiane, lo studio di forme di certificazione del lavoro artigiano, l’organizzazione di mostre, convegni e conferenze.
(A L)

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