Un identikit della popolazione residente a Firenze dal 1991 al 2003
Nel 2002 sono nati nel territorio fiorentino 7706 bambini, 3349 a Careggi e 4375 negli altri punti nascita dell’Asl di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2003 19:07
Un identikit della popolazione residente a Firenze dal 1991 al 2003<BR>Nel 2002 sono nati nel territorio fiorentino 7706 bambini, 3349 a Careggi e 4375 negli altri punti nascita dell’Asl di Firenze

Aumentano le nascite in Toscana e anche nella Asl 10 (tasso di natalità 8.5), un incremento dovuto per lo più all’arrivo nel territorio di molte donne straniere. A tutte le donne la Regione garantisce un Protocollo di assistenza alla gravidanza che assicura gratuitamente tra le altre cose tre ecografie e tutti i controlli necessari.
I consultori familiari sono 39. I corsi di preparazione alla nascita della Asl attivi ininterrottamente sono 20. Nel 2002 le donne iscritte sono state 3350 e 1500 a Careggi.

In ogni zona è attivo almeno un corso di educazione post-natale. La visita domiciliare in puerperio viene offerta attivamente nel Mugello, che copre con questo servizio il 70% dei nati. Nelle altre zone si risponde a richiesta.
In tutti i reparti di degenza dei punti nascita della Asl il personale infermieristico è stato sostituito con personale ostetrico. Il rooming in è attivo a Ponte a Niccheri e nel Mugello. Tra luglio e settembre 2003 l“ Osservatorio sulla qualità percepita” ha interpellato le donne nei reparti di ostetricia dell’Asl 10 circa la loro soddisfazione in merito alla facilitazione dei contatti con il bambino sia in sala parto sia in reparto e all’aiuto ricevuto per l’allattamento al seno in sala parto e in reparto.

La percentuale di soddisfazione è stata molto alta, superiore al 90%. Da segnalare che le percentuali più alte sono state raccolte nei reparti in cui è presente rooming in. Un risultato eccellente, considerato che lo standard accettabile è fissato sull’80%. Circa il 70% dei bambini, al rientro a casa, è stato allattato al seno in modo completo (esclusivo o predominante) con una durata media di 4 mesi. Il 22% ha ricevuto allattamento misto con durata media di 6 mesi, il 4% esclusivamente latte artificiale.

A tre mesi di vita l’85% dei bambini sono allattati al seno (in modo completo o misto), a sei mesi il dato scende al 70% a nove mesi al 49%, a 12 mesi al 26%. In questo campo la tempestività è importante: un bambino attaccato al seno per la prima volta a due ore dalla nascita ha il doppio della probabilità di essere allattato al seno almeno per sei mesi dopo il suo rientro a casa. La Asl di Firenze ha inserito già da tempo fra i suoi obiettivi la promozione dell’allattamento al seno attivando numerose azioni fra cui: materiale informativo tradotto in più lingue, progetto Distretto 4 “Amico dei bambini per la promozione allattamento al seno”, “Ospedale Mugello a Misura di Bambino”, formazione ostetriche sull’allattamento al seno secondo linee guida UNICEF, coinvolgimento dell’Associazione MAMI nel Comitato di Partecipazione Aziendale e nella definizione di alcuni progetti.
Il progetto metropolitano
Il 95% delle donne (secondo gli ultimi studi sul campo) desiderano fortemente allattare al seno il loro bambino.

Nonostante ciò già dopo le prime settimane questa percentuale precipita. La percentuale dei bambini allattati esclusivamente al seno nel territorio dell’Azienda Firenze (dati 2001), passa dal 72% ai tre mesi, al 66% ai quattro mesi, al 40% a sei mesi. Le donne che non hanno allattato o hanno sospeso prima del compimento dei tre mesi del bambino l’allattamento completo al seno dicono che la ragione sta nel fatto di non aver avuto latte sufficiente. Il 36% delle donne che hanno allattato, dichiarano che, una volta tornate a casa, non hanno ricevuto alcun sostegno nell’allattamento.

Solo nel 7% dei casi hanno ricevuto sostegno dal pediatra e solo il 4% dal consultorio familiare. Dal 2001 ad oggi le cose sono sensibilmente migliorate ma comunque c’è ancora da lavorare nelle strutture sanitarie pubbliche dell’area fiorentina per fare in modo che la percentuale delle donne che allattano al seno aumenti, così come richiesto dall’Istituto superiore di sanità (ISS) e dalle direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Per la prima volta le aziende Asl 10, Careggi e Meyer si impegnano a realizzare insieme, all’interno del Dipartimento Materno Infantile, secondo le direttive dell’ISS e con il sostegno della Regione Toscana, un progetto per la promozione dell’allattamento al seno di cui beneficeranno tutte le donne che diventeranno mamme nei diversi punti nascita dell’area fiorentina.

Si tratta di una scelta importante, che comporta l’investimento di nuove risorse, uno sforzo organizzativo nei punti nascita, sul territorio e per la formazione del personale.
Studi riconosciuti a livello internazionale dicono infatti che il latte materno è superiore a qualsiasi altro alimento per il neonato, è unico e non riproducibile. Garantisce al meglio lo stato generale di salute, crescita e sviluppo, riduce il rischio di patologie acute e croniche, è correlato ad un migliore sviluppo cognitivo e affettivo; è protettivo per la donna verso patologie neoplastiche (cancro al seno).

Fa risparmiare soldi alle famiglie, che non devono ricorrere al latte artificiale, e alla società.
Ecco alcuni punti del programma concordato dalle tre aziende:
• Corsi di preparazione al parto. Ogni anno sono attivi senza interruzione nel territorio della Asl 20 corsi di preparazione alla nascita. I corsi sono frequentati da circa il 50% delle donne che partoriscono nei punti nascita del territorio. Anche l’Azienda Ospedaliera di Careggi svolge una intensa attività in questo settore.

L’obiettivo concordato è quello di stabilizzare e specializzare l’offerta.
• Corsi post parto. L’ obiettivo è il rafforzamento e l’ estensione del servizio.
• Ambulatorio per il puerperio. Attualmente si svolgono visite a domicilio o a richiesta. L’assistenza fornita interessa circa il 15% delle mamme (nel Mugello il 70%). Obiettivo: attivazione entro la metà del 2004 di 12 ambulatori distrettuali a gestione ostetrica.
• Rooming-in. Graditissima dalle mamme, la sistemazione del bambino appena nato in ospedale accanto o nella stessa stanza della mamma è oggi presente a Ponte a Niccheri e nell’Ospedale del Mugello.

Verrà estesa negli altri punti nascita dopo i necessari adeguamenti strutturali.
• Gruppi madri in dimissione. Entro la primavera del 2004 la Asl organizzerà nei punti nascita questi gruppi per fornire alle donne sostegno all’allattamento e informazioni sui servizi.

E' il dossier sulle caratteristiche demografiche dei residenti in città che è stato elaborato dall'ufficio di Statistica del Comune prendendo in considerazione una popolazione di 354.525 persone, risultante dall'archivio anagrafico della popolazione residente a Firenze al 28 febbraio 2003, in parte rivista alla luce dell'ultimo censimento.

Per la prima volta da venti anni a questa parte è stata effettuata una revisione a tappeto dell'anagrafe partendo dai risultati del censimento 2001, contattando con lettera tutte le persone non censite che sono 25.243, regolarizzando quelle che hanno risposto di avere effettivamente la dimora abituale in città che sono 11.179 e altri 5356 regolarizzati d'ufficio. Per coloro che non hanno risposto sono stati avviati gli accertamenti: attualmente per 3.568 persone è stata avviata la pratica di radiazione dall'anagrafe e per altre 4.575 sono in corso le verifiche.

"Questo studio cerca di sopperire alla mancanza a tutt'oggi dei dati definitivi del censimento che dovranno essere rilasciati dall'Istat - spiega l'assessore all'informatizzazione e alla statistica Elisabetta Tesi - abbiamo quindi cercato di fare un'indagine esplorativa per cogliere le principali caratteristiche dei mutamenti avvenuti nella popolazione in dodici anni, dal 1991 al 2003. Conoscere questi dati offre a chi amministra la città la possibilità di calibrare meglio gli interventi, rappresentano, dunque, un utile strumento di governo, sia per l'Amministrazione comunale che per i Quartieri".

Le informazioni del fascicolo riguardano il numero delle persone residenti, il sesso, la nazionalità e l'età; il numero di famiglie residenti e il loro numero di componenti. I dati sono stati elaborati per quartiere e per area elementare, ovvero 72 porzioni di territorio che per confini naturali o per particolari fratture fisiche (ferrovia, fiume, ponte, eccetera) o per caratteristiche territoriali possono configurarsi come aggregati significativi. Dallo studio si evidenzia che la popolazione fiorentina, di entrambi i sessi, è in calo del 12,1%: nel 1991 risiedevano 403.294 abitanti e al 28 febbraio 2003 erano 354.525 le persone censite.

Aumenti significativi, sia in valore assoluto che in percentuale, si hanno solo nell'area elementare di Mantignano-Ugnano-Sollicciano, con +105,8% e, in misura molto minore nell'area Brozzi-Le Piagge, con +7,4%, dovuti sia a nuove edificazioni sia a consistenti flussi di immigrazione. La densità abitativa del Comune di Firenze resta particolarmente alta e pari a 3.466 abitanti per chilometro quadrato. L'invecchiamento della popolazione è ormai un'evidenza a livello nazionale, l'età media va aumentando: a Firenze la classe di età in aumento è quella oltre i 70 anni.

Nonostante diminuiscano le classi di età più giovani, i bambini dagli 0 ai 9 anni sono invece aumentati. Si deve, infatti, considerare il consistente movimento migratorio che sta interessando il nostro Paese e che ha portato all'aumento dei bambini, bilanciando la scarsa fecondità dei residenti da più lunga data. Man mano che l'età aumenta la popolazione femminile prende il sopravvento, mentre la prevalenza maschile si osserva tra i bambini e nella popolazione fino a 25 anni. Le famiglie sono 163.976, l'1% in più del 1991.

Tale aumento è spiegato con l'aumento delle famiglie di piccole dimensioni: il numero medio di componenti per famiglia è di 2,1, mentre nel 1991 era di 2,4. Gli stranieri residenti sono più che raddoppiati perché passano da 7.290 unità nel 1991 a 17.978 nel 2003. Se a livello comunale ogni 100 residenti 5,1 sono stranieri, nel Quartiere 1 si osservano quasi 9 stranieri ogni 100 abitanti. L'analisi delle aree elementari evidenzia che mentre nel 1991 si poteva distinguere tra un centro della città allargato a gran parte dell'edificato tradizionale e una fascia periferica che lo circondava quasi completamente, nel 2003 la distinzione netta appare tra centro storico tradizionale ed il resto della città.

Il centro storico mantiene qualitativamente le caratteristiche che già presentava nel 1991, con alcune significative variazioni quantitative: la densità media di abitanti per chilometro quadrato di queste aree diminuisce, nel 2003 rispetto al 1991, dell'11,3%, la quota di stranieri ogni 1.000 abitanti aumenta del 73%, la dimensione media delle famiglie diminuisce del 9,1% (da quasi 2 componenti in media a 1,8), la quota di famiglie con un unico componente aumenta del 13,2%. "Questo è solo un primo lavoro - conclude l'assessore Tesi - stiamo, infatti, facendo anche una ricerca, condotta in convenzione con il dipartimento di Statistica dell'Università di Firenze, che produrrà a breve una descrizione completa del modello demografico della città e accurate previsioni demografiche per i prossimi anni che presenteremo a dicembre in un convegno in Palazzo Vecchio".

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