Dalle attività produttive al turismo, dall'agricoltura al commercio: le iniziative della Regione
Provvedimenti da 2100 i milioni di euro per favorire la ripresa e la competitività

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2003 19:52
Dalle attività produttive al turismo, dall'agricoltura al commercio: le iniziative della Regione<BR>Provvedimenti da 2100 i milioni di euro per favorire la ripresa e la competitività

FIRENZE- Entro il giugno 2004 saranno 66 le leggi che la Giunta regionale si impegna ad approvare. Sono finalizzate a dare risposte alle difficoltà della congiuntura economica e a favorire la ripresa e la tenuta del tessuto sociale. Si tratta di provvedimenti destinati a rafforzare lo stato sociale, ad accrescere il livello di efficienza e competitività dei nostri territori, ad elevare la qualità dei servizi e dell’assistenza. Interesseranno tutti i settori di attività dell’amministrazione, a partire soprattutto dalle competenze che la riforma del Titolo V ha assegnato, in maniera esclusiva, alla Regione.

Quindi servizi sociali e sanità, istruzione e formazione professionale, piccola e media impresa, artigianato e industria, politiche per l’impiego, agricoltura, turismo, ambiente e gestione del territorio, trasporti e viabilità regionale, commercio. L’intensa attività legislativa risponde anche ad un’altra esigenza di fondo: la volontà di intervenire con provvedimenti tesi a ridurre gli effetti della congiuntura economica e per favorire la ripresa. Tra le leggi di maggiore rilievo, che la giunta si impegna ad approvare, entro settembre 2003, troviamo le “Norme sui servizi pubblici locali” che avrà come prerogativa proprio quella di elevare la qualità dei servizi offerti mantenendo inalterate le tariffe.

Seguirà poi il provvedimento forse più atteso da molte amministrazioni locali: “Disposizioni per il coordinamento del sistema tributario regionale e locale”, consentirà ai Comuni di decidere il ricorso ai tributi di scopo, finalizzati alla realizzazione di specifiche opere. Questa nuova legge sarà approvata entro dicembre 2003, in modo da consentire ai Comuni toscani di poterla utilizzare a partire dai bilanci 2004. Segnaliamo poi, in materia di sostegno alle attività produttive: il testo unico sul turismo e sull’artigianato, la legge di spesa in agricoltura, le norme sulla responsabilità sociale delle imprese.

Per quanto riguarda le politiche territoriali e ambientali sono previste le seguenti iniziative: la legge organica in materia di appalti dei lavori pubblici, la nuova legge urbanistica, le disposizioni in materia di energia, la nuova disciplina per l’agenzia dell’ambiente (Arpat). Mentre in tema di servizi sociali e sanità: la legge organica per interventi e servizi sociali, quella per gli interventi a sostegno la degli anziani non autosufficienti.
Un nuovo patto per l’economia e lo sviluppo.

E’ questa la proposta principale emersa dalla Giunta regionale programmatica riunita oggi a villa Il Mulinaccio nel comune di Vaiano (Prato). Un’iniziativa da costruire insieme agli Enti locali, categorie economiche, organizzazioni sociali, associazioni ambientali e culturali. Già da metà ottobre il governo toscano metterà a punto le prime indicazioni con l’obiettivo di siglare il patto entro il gennaio 2004.
L’economia toscana è in fase di stallo. I sintomi più rilevanti sono la forte decelerazione della domanda interna, con una persistente congiuntura sfavorevole nell'industria e modesti volumi di produzione e consumi.

Le maggiori difficoltà si registrano – nonostante il positivo dato sulla disoccupazione sia sceso al 4,7 per cento, rispetto all’8,8 della media nazionale - soprattutto nel mondo della moda e nel settore dell'artigianato (-8% di riduzione media del fatturato nel primo semestre 2003). Ma oltre al settore manifatturiero, calato complessivamente dell'11% (i punti critici restano l'orafo, la moda, la metalmeccanica), segnano il passo anche l'edilizia (-1,7%), i servizi (-5,7%), le riparazioni e i trasporti.

Nel primo trimestre 2003, la produzione ha registrato una flessione del 2,9% mentre anche l'export (pur aumentato del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2002) segna il passo.
Sotto il segno della stagnazione anche i dati relativi al commercio. Il lieve incremento registrato nel primo trimestre del 2003 rispetto allo scorso anno (+0,4) è stato infatti totalmente assorbito dall’inflazione. Il trend negativo riguarda molti prodotti, in particolare quelli del non-alimentare e le previsioni – che ricalcano il dato nazionale - continuano ad essere poco incoraggianti.

Il resto lo fa la sempre più forte assenza di credibili politiche governative volte a sviluppare gli investimenti pubblici e la capacità di spesa delle famiglie.
Il turismo, passato sostanzialmente indenne dalla crisi del 2002, registra un calo che nel primo semestre si assesta sul 5 per cento. Un dato che, scomposto, segnala una flessione degli stranieri del 14,7 per cento, non compensata dall’aumento del 5 degli italiani. Più forte la flessione per il termale e per l’offerta arte e affari.

Leggeri incrementi invece per il balneare e la montagna.
E’ l’agricoltura il settore dell’economia regionale che mostra maggiore solidità. I dati strutturali continuano ad essere positivi, confermando gli effetti di una politica che ha puntato sulla qualità di prodotti e processi produttivi. In crescita quindi l’andamento delle esportazioni, così come il valore aggiunto rispetto al resto dell’economia regionale e conferma dei livelli di occupazione, accompagnata dall’aumento della presenza femminile e giovanile.
L’inversione di tendenza è prevista, secondo gli esperti, solo per l'inizio del 2004, ma sarà vincolata all’attivazione di politiche di sviluppo e di investimento capaci di creare un clima di fiducia nei consumatori.

E' per questo che la Regione sta lavorando su provvedimenti mirati a incidere sulle condizioni strutturali.
I progetti speciali
In questa direzione vanno il progetto pilota integrato per il sistema moda (150 milioni di euro in tre anni), il progetto per il sostegno delle aziende delle due e quattro ruote (15 milioni di euro), il progetto che si sta mettendo a punto in questi giorni per la nautica (un complesso di azioni per rafforzare e coordinare interventi su logistica, ambiente, sviluppo di attività produttive, integrato con il sistema delle isole e la cultura).

E poi, ancora, agiscono su problemi strutturali e debolezze tipiche del sistema toscano le iniziative come la riduzione dell’Irap per le imprese nei territori montani, il rinnovo del protocollo d'intesa con gli istituti di credito per facilitare l'accesso delle piccole imprese, che ha messo a disposizione un plafond di 1,7 miliardi di euro di cui 400 milioni per il sistema moda.
Interventi congiunturali
Accanto a questi interventi, tutti messi in cantiere negli ultimi mesi, non mancano però nemmeno quelli a carattere di "emergenza", pensati sulla base dell'inasprirsi della crisi e delle difficoltà manifestate dal mondo delle imprese alla ripresa di settembre.

Una sorta di pronto intervento per dare un po' più di fiato alle piccole e piccolissime aziende in crisi. Crisi finanziaria e di liquidità, soprattutto. Così, nasce l'idea di consolidare l'indebitamento delle imprese dal breve al medio termine, mentre per il comparto artigiano si sta studiando una forma di alleggerimento della situazione finanziaria delle imprese, attraverso uno slittamento delle rate di leasing e mutui in scadenza. Entro fine anno saranno inoltre disponibili oltre 50 milioni di euro per il sostegno alle imprese, derivanti dal riparto del Fondo unico regionale.
Artigianato
La Regione per il settore dell'artigianato ha predisposto, mediante Artigiancredito Toscano, la possibilità di concedere dilazioni di pagamento e rateizzazioni per il rientro dei finanziamenti concessi alle imprese artigiane nel corso della precedente edizione dei fondi strutturali (Docup 1997-1999).


Commercio
Due i filoni di interventi: il primo è rivolto all’equilibrio del sistema distributivo (è a questo fine che è operativo il nuovo regolamento del commercio). Il secondo filone guarda invece all’innovazione e alla qualificazione delle rete commerciale: è in questa direzione che sono rivolti i progetti per la rete di qualità Vetrina Toscana, gli aiuti alle imprese per gli investimenti, i programmi dei Cat (Centri di assistenza tecnica) per i centri commerciali naturali e per l’e-commerce, i contributi ai Comuni per i piani di rivitalizzazione dei centri storici.

Si tratta di iniziative che sono state apprezzate sia dagli enti locali che dagli operatori e che sono volte a rafforzare il settore per meglio affrontare la congiuntura e per favorire un più immediato rilancio.
Turismo
Si è rafforzata la tendenza della Toscana, sia nella parte pubblica che in quella privata, a investire per qualificare e sostenere la propria offerta: nei prossimi cinque anni circa 200 milioni di euro provenienti da fondi comunitari, nazionali e regionali saranno destinati dalla Regione alle imprese (75 milioni), agli enti locali (58 milioni) e a progetti promozionali (66 milioni).

A questi vanno aggiunti gli oltre 160 milioni di euro previsti nel piano straordinario di investimenti per il rilancio dei sistemi espositivi e del turismo congressuale.
E’ quindi già pronta e operativa la risposta della Toscana alla fase recessiva. Una risposta che, oltre agli strumenti finanziari disponibili, è sempre pronta a farsi mirata, con azioni coordinate di incentivo, promozione, marketing per le aree dove la situazione di crisi è particolarmente marcata: è il caso del progetto Versilia, partito nel 2002 e che ha già dato buoni risultati per la stagione in corso, e di quello per la Valdinievole, appena varato.
Agricoltura
L’agricoltura toscana non soffre problemi strutturali: solo la grandine primaverile prima, la siccità estiva e gli incendi poi l’hanno messa in ginocchio.

Per i danni causati dal maltempo la Regione chiede che le venga concesso lo stato di calamità e al governo fondi straordinari. Le modifiche ottenute dalla Regione Toscana alla riforma della Politica agricola dell’Unione europea dovrebbero consentire di utilizzare le risorse comunitarie non per aiuti diretti ai prodotti ma per intervenire sullo sviluppo rurale. La Toscana continuerà a portare avanti il proprio piano rurale inaugurato nel 2000, fondamentale per gli investimenti in agricoltura.

E’ decisa nel continuare a difendere la qualità dei propri prodotti (la battaglia contro gli Ogm) e nel valorizzarne i marchi. Allo studio c’è anche una “legge di spesa in agricoltura”, che dovrebbe ‘sburocratizzare’ la macchina e rendere più veloci e flessibili le possibilità di intervento da parte della Regione.
Perché in Toscana si continui a “vivere bene”, obiettivo del piano regionale di sviluppo rinnovato a metà legislatura, e per aiutare lo sviluppo economico servono più infrastrutture.

La giunta ha varato l’anno scorso un programma straordinario triennale di investimenti che è il più grande da quando la Regione nel 1970 è nata. 1 miliardo e mezzo di euro, lievitati ora a 2 miliardi e 100 milioni, per avere strade più sicure e con minor traffico, nuove strutture sociali e nuovi alloggi per gli studenti universitari, per costruire ospedali all’avanguardia e potenziare i centri fieristici di Firenze, Carrara ed Arezzo, per combattere l’erosione della costa e l’allargamento del cuneo salino a danno delle colture, per potenziare le infrastrutture telematiche per un e-government ed una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini.

Ci sono anche 10 milioni e 300 mila euro per l’acquedotto di Montedoglio, infrastruttura essenziale per le colture della Valdichiana, e quasi 20 milioni per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita a Firenze investendo sui trasporti. Dei due miliardi e 100 milioni che saranno investiti, 971 (comprese le risorse confluite dal Piano integrato regionale sociale, 10 milioni di euro) li metterà direttamente la Regione: altri 860 sono ugualmente risorse pubbliche, mentre poco meno di 270 arriveranno dai privati attraverso il project financing.

Ecco lo stato dell’arte dei singoli progetti.
1. Infrastrutture viarie E’ in pieno corso la fase di progettazione degli interventi di messa in sicurezza sulla viabilità regionale. Saranno realizzate venticinque varianti per 125 nuovi chilometri, su altri 420 chilometri si interverrà per renderli più sicuri. A tal fine sono già destinati circa 21 milioni di euro. Per 42 dei 72 interventi previsti (pari al 60 per cento) è stata effettuata la progettazione preliminare, per 17 (24 per cento) quella definitiva, mentre in 4 casi (7 per cento) l’iter progettuale si è già concluso con l’approvazione esecutiva: interessano la Sr 435 di Lucca, il consolidamento del ponte di Casole di Lunigiana in provincia di Massa Carrara che è già concluso ed aperto al traffico, il prolungamento della prima tangenziale di Prato fino alla ex statale 66 (lavori al 90 per cento) e la sostituzione su un tratto della Cassia senese delle barriere di protezione.

I progetti che rimangono (9 per cento) sono in fase di approvazione preliminare. L’unico intervento non ancora in fase di progettazione riguarda la bretella Lastra a Signa–Prato, per la quale è stato recentemente pubblicato il bando per il project financing: i promotori privati dovranno far pervenire la loro offerta entro il 31 dicembre. Al programma pluriennale si aggiungono poi ulteriori interventi, con fondi Cipe, statali e regionali, sulla 69 a Ponte Agaccioni a Figline in provincia di Firenze e a Levane in provincia di Arezzo, sulla variante alla 71 in località Calbenzano sempre ad Arezzo, sulla Sr 68 a Riparbella in provincia di Pisa, sulla Sr 325 da Prato a Vaiano, sulla declassata lato Mezzana a Prato e sulla Cassia a Siena, l’installazione infine di pannelli a messaggio variabile sulla Fi-Pi-Li di cui è in corso la gara di appalto.
I 772,2 milioni di euro previsti dal programma pluriennale dovranno servire a centrare due obiettivi di fondo: garantire più sicurezza e affidabilità alle strade toscane, e decongestionare vari centri abitati.

I fondi individuati sono per due terzi regionali (516 milioni di euro) e per la restante parte provengono dalle amministrazioni locali (140) o dal privato (115,7).
Gli interventi riguarderanno alcune tra le arterie più importanti della Regione a partire dalla Firenze-Pisa-Livorno: l’intervento da 130 milioni di euro prevede varie opere di messa in sicurezza e l’ampliamento dei tratti più critici, oltre all’inserimento di tabelloni elettronici come nelle autostrade. Sono inoltre previste numerose varianti nei centri abitati.

Fra le principali quella alla regionale 69 del Valdarno per superare Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Figline e Incisa; la variante alla regionale 2 Cassia intorno agli abitati di Isola d’Arbia, Ponte a Tressa e More di Cuma, quella alla 429 che permetterà di superare Castelfiorentino. E ancora la variante alla 439 fra Ponsacco, Bientina e Cascine di Buti e quella alla regionale 445 fra Castelnuovo Garfagnana e Santa Chiara nel comune di Fivizzano.
Tutte le opere dovranno essere completate entro il 2007.
2.

Difesa dall’erosione della costa E’ stata definita la pianificazione operativa degli interventi. Entro quest’anno – grazie ad uno stanziamento di 10 milioni di euro - verranno definite progettazione preliminare e definitiva e messa in atto delle azioni di sistema. Nel 2004 sarà realizzata la progettazione esecutiva, saranno completati i primi 8 interventi – in gran parte opere di ripascimento degli arenili e ricostituzione delle dune nei Comuni di Pisa (zona di Calambrone), Rosignano Marittimo, San Vincenzo, Castiglion della Pescaia, Orbetello - e avviati i restanti 15.

Nel 2005 si avrà il completamento degli interventi. Sono stati inoltre nominati – in attuazione del Protocollo per il progetto di gestione integrata della costa firmato nel novembre 2002 dalla Regione con le Province di Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto – i rappresentanti regionali nella Commissione tecnica.
Il piano finanziario complessivo prevede nel triennio investimenti per 259,7 milioni di euro: 103,3 li metterà la Regione. Gli interventi riguardano il ripascimento delle spiagge basse, il ripristino delle dune, opere a difesa degli abitati, qualificazione ambientale e turistica.
3.

Rilancio dei poli espositivi Il piano è entrato nella fase operativa con l’approvazione del programma di attuazione per il 2003, grazie al quale i fondi sono stati ripartiti e destinati ai poli espositivi di Firenze, Carrara e Arezzo al fine di sostenerne il potenziamento e il rilancio in tempi brevissimi. Serviranno a realizzare nuove strutture, a ampliare quelle esistenti, a ammodernare servizi e tecnologie
La fetta più cospicua dell’intervento da 165 milioni di euro, è stata destinata al polo più rilevante e con maggiori potenzialità espansive, cioè quello di Firenze (oltre 123 milioni di euro); ammonta invece a 23,5 milioni di euro l’investimento previsto per Arezzo e a 18 quello per Carrara.

Serviranno a realizzare nuove strutture, a ampliare quelle esistenti, a ammodernare servizi e tecnologie.
I 165 milioni di euro previsti provengono per il 50 per cento (oltre 82 milioni) da risorse dirette della Regione e per la restante parte dal co-finanziamento di enti pubblici e società private interessate ai tre poli espositivi. Le risorse del Piano saranno attivate da subito: nel 2003 sono previsti interventi per 28 milioni di euro, nel 2004 per 58 milioni e nel 2005 a completamento del piano, per oltre 79.


4. Ospedali nuovi e all’avanguardia Dei 4 nuovi monoblocchi ospedalieri di Massa Carrara, Lucca, Pistoia e Prato, di cui a febbraio è stato realizzato il piano in project financing, il Consiglio regionale ha approvato gli indirizzi per la realizzazione dei progetti. A marzo 2003 è stato costituito un apposito comitato istituzionale permanente (composto dai Sindaci delle città interessate) per presidiare il processo di attuazione del progetto “Nuovi ospedali”. A luglio sono stati presentati gli otto plastici con le soluzioni proposte dai due gruppi di imprese.
Attualmente è in corso la verifica sul rispetto degli standard di progetto fissati dalla Regione.

Il promotore dovrebbe essere individuato entro l’inizio di novembre: solo allora saranno richiesti i contributi ministeriali già stanziati e saranno avviate le procedure per indire, entro la fine dell’anno o all’inizio del 2004, la gara di evidenza europea che consentirà di scegliere le due offerte migliori.
Si tratta del più grande investimento in edilizia sanitaria mai realizzato in Italia.
Nel triennio sono previsti investimenti per un totale di quasi 540 milioni di euro, di cui 353 per la costruzione appunto dei 4 nuovi monoblocchi ospedalieri.

Saranno costruiti i nuovi ospedali a Massa Carrara, Lucca, Pistoia e Prato. Sarà trasferito l'ospedale di S. Chiara (Pisa) a Cisanello dove verranno realizzati nuovi padiglioni. Saranno riqualificati alcuni servizi del policlinico "Le Scotte", acquistata e ristrutturata Villa Medicea a Careggi nell'ambito del progetto di realizzazione del Nuovo Careggi.
Dei 540 milioni di euro, 103 (il 19 per cento) derivano da risorse regionali proprie, 94,9 (il 18 per cento) da finanziamenti privati e 341,6 (il 63 per cento) da altre risorse pubbliche, cioè da fondi statali e dall'alienazione di parte del patrimonio di alcune aziende sanitarie toscane.
5.

Nuove strutture per il sociale Poco meno di 91 milioni di euro sono già stati destinati a finanziare 194 progetti già definiti e la Regione ha iniziato ad erogare i primi contributi ai Comuni. Sono 124 milioni e 681 mila gli euro che in tutto saranno investiti sul sociale fino al 2005, investimenti strutturali al di là della gestione ordinaria. Di questi 105 riguardano il programma straordinario pluriennale.
Gli interventi sono i più vari. Progetti che riguardano disabili ed anziani appunto – la costruzione di case di riposo, centri per l’Alzheimer e centri diurni, in qualche caso solo la ristrutturazione o la realizzazione di luoghi di ritrovo e centri di aggregazione all’interno di paesi - ma anche interventi per gli immigrati con centri di accoglienza ed alloggi temporanei, strutture per i senza fissa dimora o per i giovani.

E progetti infine anche per la famiglia. E’ prevista nell’area di Empoli, la Valdelsa e la Valdera la realizzazione di alloggi per l’emergenza sociale per chi si trova in situazione di povertà estrema o in momentanea difficoltà attraverso il recupero di edifici pubblici da locare a rotazione, rifacimenti altrove di marciapiedi ed edifici pubblici senza più barriere architettoniche, piste ciclabili rese accessibili ai disabili, sistemazione di percorsi ed accessi a spazi verdi, una palestra pensata per chi è affetto dal morbo di Parkinson, case famiglie e spazi polivalenti.

A Prato gli ex macelli pubblici ospiteranno laboratori, palestre di riabilitazione, un centro giovani e l’informagiovani: la Regione vi investirà un milione di euro. Dei 194 progetti 120 saranno ultimati entro al fine del 2004, gli altri entro il 2005.
6. Edilizia abitativa per studenti universitari Sono già stati assegnati e liquidati alle A.r.d.s.u. (Agenzie regionali per il diritto allo studio universitario) di Firenze, Pisa e Siena i finanziamenti dell’anno 2003 (14 milioni di euro).

Sono stati inoltre definiti da parte delle aziende 15 progetti (8 a Firenze, 4 da Pisa, 3 da Siena) e stipulati alcuni contratti di compravendita per l’avvio degli interventi. Il programma prevede, sulla base delle indicazioni di ciascuna delle Aziende regionali, interventi finanziari per la creazione di 2.784 posti letto nelle residenze univarsitarie (Firense 1.315 posti, Pisa 958, Siena 511) sia attraverso nuove edificazioni e acquisizioni che con ristrutturazioni, manutenzioni ed acquisizioni di strutture preesistenti.

Complessivamente l’intervento sarà di 110,7 milioni di euro.
7. Toscana Museo diffuso 11 milioni e 900 mila euro per conservare, restaurare, valorizzare e mettere in sicurezza 51 tesori architettonici situati in zone escluse dalle sovvenzioni del Fondo europeo di sviluppo regionale, oltre che a sviluppare sistemi economici locali. Questo è quanto la Regione ha stanziato nel 2003, nell’ambito di un piano pluriennale che in totale prevede interventi per 55 milioni e 800 mila euro (dei quali 33 milioni e 600mila euro finanziati dalla Regione e 22 milioni e 200mila euro messi a disposizione da altri soggetti pubblici e privati).

Delle azioni previste per il 2003, 23 riguardano la provincia di Firenze, 10 quella di Arezzo, 7 quella di Lucca, 6 quella di Pistoia, 4 quella di Siena ed una quella di Pisa. Ventiquattro sono i cantieri aperti, un intervento è già stato ultimato. La ristrutturazione più importante riguarda il complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena (quasi 7 milioni di euro, 3 milioni di contributo regionale). Con altri 4 milioni (2,4 giungeranno dalla Regione) sarà realizzato il nuovo teatro che costituirà il centro del Parco della musica di Torre del Lago e con 3,4 la ex-Lavanderia di Montecatini diventerà un museo.

Diciotto progetti interessano comuni con meno di 15 mila abitanti.
8. La tecnologia al servizio del cittadino Ad oggi sono stati avviati 16 progetti per 26 milioni di euro: 9 li gestisce direttamente la Regione Toscana, gli altri 7 per lo più i Comuni Gli investimenti sul fronte telematico, per un’amministrazione più efficiente e vicina a cittadini ed imprese, ammontano in tre anni a poco meno di 53 milioni di euro, di cui 25,8 messi dalla Regione.. Ci sono interventi che riguardano il potenziamento della rete e lo snellimento delle pratiche burocratiche rendendo comunicanti i vari archivi delle pubbliche amministrazione.

Altri servizi sono più specificatamente mirati al commercio, alle libere professioni ma anche alla famiglia per il cittadino che si collega alla rete dal suo computer di casa.
9. Un portale telematico per la Toscana A febbraio è stato approvato il progetto esecutivo ed è stata stretta una partnership con la Banca del Monte dei Paschi di Siena per la sua realizzazione e gestione attraverso la costituzione di una Fondazione. L’accordo è stato firmato il 27 agosto: Regione e banca stanzieranno 5 milioni di euro ciascuna l’anno, per tre anni, per dare corpo al progetto.

Entro settembre dovranno essere nominati i rappresentanti dei due soci fondatori nella Fondazione.
10. Rete di distibuzione dell’acqua di Montedoglio Sono stati approvati il progetto esecutivo per la realizzazione della rete secondaria irrigua della Valtiberina e il progetto preliminare per quella della Valdichiana.
Il programma – per il quale sono previste nel triennio risorse pari a 10,3 milioni di euro, provenienti da risorse dirette della Regione da finanziare con il ricorso al mercato dei capitali - consentirà l’utilizzazione delle acque dell’invaso di Montedoglio con ricadute positive sia sull’agricoltura che sull’ambiente del territorio interessato, garantendo l’approvvigionamento idrico senza impoverire le falde superficiali e sotterranee della Valdichiana.
11.

Miglioramento qualità urbana città di Firenze In questa prima fase sono stati definiti 13 progetti: 8 di questi riguardano opere di riqualificazione (opere viarie, realizzazione sistemi di tele-sorveglianza, recupero di spazi e aree attrezzate) per rendere più fruibile, qualificato e sicuro il Parco delle Cascine, 4 sono relativi al potenziamento del servizio di trasporto pubblico metropolitano ferroviario, 1 alla riorganizzazione logistica del trasporto di merci nel centro di Firenze. Complessivamente a questi interventi per la riqualificazione ambientale - in particolare al parco delle Cascine che si allargherà nell’area metropolitana verso le aree verdi del Comune di Lastra a Signa e alla mobilità, in particolare nelle stazioni fiorentine - sono destinati 19,2 milioni di euro.

In evidenza