Sabato 8, Domenica 9 e Lunedì 10 Febbraio al Teatro della Pergola da Bach a Schubert

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 19:25
Sabato 8, Domenica 9 e Lunedì 10 Febbraio al Teatro della Pergola da Bach a Schubert

Tripletta di appuntamenti concertistici di prim’ordine con gli Amici della Musica di Firenze. Sabato 8 (ore 16) e Domenica 9 (ore 21), alla Pergola, doppio appuntamento con il celebre SESTETTO D’ARCHI DEI FILARMONICI DI BERLINO, musicisti per lo più provenienti dalle gloriose file dei Berliner Philharmoniker che tornano - in formazione parzialmente rinnovata - a far ammirare le loro eccezionali doti interpretative proponendo l’esecuzione integrale dei Quintetti e dei Sestetti per archi di Brahms.

I due concerti offrono così l’occasione preziosa per conoscere in maniera completa il cuore della produzione da camera di Brahms, ed in interpretazioni che certo avranno il sigillo dell’autorevolezza. Il Sestetto d’archi dei Filarmonici di Berlino riunisce musicisti di assoluto prim’ordine, tutti vincitori di prestigiosi concorsi internazionali e ciascuno dei quali può vantare anche una ricca attività solistica. Caratterizzato da una sintonia di vedute interpretative che ha pochi paragoni e da uno smalto tecnico invidiabile, il gruppo è oggi formato da Barhard Hartog e Rüdiger Liebermann (violini), Danuta Waskiewicz e Walter Küssner (viole), Martin Loeher ed Ansgar Schneider (violoncelli).

Nuovi i nomi di Danuta Waskiewicz e Martin Loehr. La Waskiewicz, nata nel 1973 ed allieva anche di Tabea Zimmermann, è membro dei Berliner ed ha sostituito, nel 1999, Wolfram Christ come viola solista; Loehr, nato nel 1967 e vincitore di importanti premi internazionali, è, dal 1996, violoncello solista dei Berliner. Forze giovani rinvigoriscono così un ensemble di gloriosa tradizione e di fama consolidata in tutto il mondo.

Eccezionalmente di Lunedì (ore 21), il concerto del 10 Febbraio alla Pergola (Saloncino) coinvolge un nome di prestigio internazionale come quello di TON KOOPMAN, celebre interprete di gusto filologico che si presenta assieme alla moglie e partner artistica THINI MATHOT: entrambi si alternano al clavicembalo, ma all’occorrenza siedono rispettivamente anche all’organo ed al fortepiano, avvalendosi della voce del baritono tedesco KLAUS MERTENS per un suggestiva e variegatissima indagine alle origini della musica vocale da camera: pagine vocali di Bach e dei suoi figli, fino ai Lieder di Mozart e Schubert.

Ma il raffinato programma del concerto di Koopman suggerisce pure un secondo motivo, quello della varietà nelle combinazioni strumentali, divise fra ricerca di autenticità e possibili adattamenti nello spirito della Hausmusik, l’intrattenimento musicale svolto fra le quattro mura di casa.
Un programma raro e di notevole interesse. Non stupisce che l’abbia concepito Ton Koopman, studioso e musicologo eruditissimo ancor prima che interprete: la scelta di usare soltanto strumenti d’epoca e di adottare uno stile interpretativo ricavato dallo studio delle fonti è stata una sua prerogativa sin dagli esordi, ogni volta alimentata da un nuovo entusiasmo.

Da solidi studi e dall’approfondimento interpretativo nasce la fama internazionale di Koopman, attivo come solista ma pure come direttore (ha fondato l’Amsterdam Baroque Orchestra), e protagonista di importantissime incisioni (come le monumentali integrali delle Cantate e dell’opera organistica di Bach). Tini Mathot, pianista e clavicembalista, lo affianca spesso in queste imprese discografiche (celebre rimane l’Arte della fuga di Bach), ma con lui si esibisce in numerosi concerti in tutto il mondo, proponendo un repertorio che accosta pagine note ad autentiche rarità; suona inoltre come solista con l’Amsterdam Baroque Orchestra, per la quale è responsabile tecnico delle incisioni.

Collaboratore fedele di Koopman (con il quale sta incidendo le cantate bachiane) è pure il cantante Klaus Mertens, voce di basso-baritono, oggi fra i maggiori e più richiesti interpreti di musica barocca; il suo repertorio si estende però anche a partiture del periodo romantico ad alla musica del Novecento. Molto apprezzati sono oltretutto i suoi recital liederistici, dedicati prevalentemente al repertorio romantico.

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