Uno spettacolo di Baliani e Cederna, giovedì 16 nell'ambito della programmazione di Armunia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2003 13:06
Uno spettacolo di Baliani e Cederna, giovedì 16 nell'ambito della programmazione di Armunia

Marco Baliani e Giuseppe Cederna non sono soltanto due attori bravi. Entrambi possiedono alcune caratteristiche, o, se si preferisce, valenze particolari. Aldilà delle capacità interpretative, sono eccezionali “lettori”, cioè sono capaci nella lettura, di sottili indagini che si possono avvalere del sostegno di una profonda cultura letteraria e di una curiosità per la scrittura come può avere soltanto chi, come loro, la scrittura la pratica. Con questi presupposti, la scelta che insieme propongono di alcuni brani dei testi di Maalouf, costruisce un dialogo convincente e affascinante sul tema del viaggio.

Le parti, tra i due, sono sapientemente ripartite. Baliani e Cederna presenteranno “Il viaggio e il viaggiatore”dai testi di Amin Maalouf, giovedì 16 gennaio alle 21,30 al Teatro Marchionneschi di Guardistallo. Il pomeriggio, alle 16,30, sempre al Teatro Marchionneschi di Guardistallo, i due attori in un incontro aperto e gratuito, organizzato da Armunia e promosso dalla Compagnia del Teatro Stabile di Guardistallo, saranno a disposizione delle compagnie teatrali della zona e di tutti coloro che sono interessati ad incontrarli.
Amin Maalouf, è uno tra i più interessanti protagonisti della cultura del Mediterraneo, libanese di nascita, e francese di adozione, nasce a Beirut nel 1949 da una famiglia di letterati e giornalisti.

Dopo gli studi universitari nel campo dell'economia e della sociologia, intraprende la professione di giornalista che lo porta ad occuparsi di politica internazionale e a viaggiare in diversi paesi come inviato. Collaboratore del quotidiano libanese Al - Nahar, nel 1976, quando la guerra civile dilania il suo Paese si trasferisce in Francia, dove diventa redattore capo di Jeune Afrique. Nel 1983 esordisce con il saggio "Les croisades vues par les arabes" (Le crociate viste dagli Arabi, 1989) che suscita subito vasta eco e lo propone all'attenzione internazionale.

Questo successo lo porta dal 1985 a diventare scrittore a tempo pieno.
Nel 1986 pubblica il romanzo storico "Léon l'Africain" (Leone l'Africano, 1987 e 1995). Nel 1988 riceve il Premio des Maisons de la Presse per "Samarcande" (Il manoscritto di Samarcanda, 1989 e 1994), libro che trae ispirazione dalla vita di Omar Khayyam, poeta e astronomo persiano scomparso all'inizio del XIII secolo. Nel 1991 dà alle stampe "Les jardins de lumière" (I giardini di luce, 1993, 1996 e 2000), opera riguardante la vita di Mani, il profeta fondatore del manicheismo.
L'anno dopo è la volta del romanzo "Le premier siècle après Béatrice" (Il primo secolo dopo Beatrice, 2001) che precede la pubblicazione di "Rocher de Tanios " (Col fucile del console d'Inghilterra, 1994 e 1999) che gli vale l'assegnazione del Premio Goncourt .

Nel 1996 pubblica "Les echelles du Levant " (Gli scali del Levante, 1997 e 2000), nel quale racconta il Mediterraneo con le sue storie di viaggi e di scoperte , di convivenze pacifiche, di rispetto e di tolleranza. E’ grazie a questo romanzo in particolare che si aggiudica, in Italia, nel 1998, i premi letterari Vittorini e Nonino. Nel 1998, esce "Les identités meurtrières " (L'identità, 1999) che viene premiato dalla Fondazione Charles Veillon nell'ambito del Premio Europeo di Saggistica.

Del 2000 il suo ultimo lavoro di narrativa, "Le périple de Baldassare" (Il periplo di Baldassarre, 2000), che riceve il Premio Grinzane Cavour edizione 2001. Scrittore e saggista di successo i suoi libri sono tradotti in trenta lingue. Vive e lavora a Parigi.

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