Fare il punto sul trasporto pubblico a Firenze alla luce di due temi prioritari: l'ambiente e la liberalizzazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2002 19:17
Fare il punto sul trasporto pubblico a Firenze alla luce di due temi prioritari: l'ambiente e la liberalizzazione

E' questo l'obiettivo del seminario organizzato dall'Ataf in programma nel pomeriggio di mercoledì 11 dicembre al Palazzo degli Affari in Piazza Adua.
Senza un trasporto pubblico efficiente anche la battaglia contro l'inquinamento appare infatti destinata a fallire. Solo spostando una parte dei viaggiatori che normalmente utilizzano i mezzi privati su quelli del trasporto pubblico si può ridurre la circolazione e con essa le emissioni inquinanti di auto e scooter. E questo è uno degli obiettivi del Piano urbano del traffico (Put) varato dal Comune.

Un obiettivo che presuppone un aumento dei servizi per il centro storico e la fascia ottocentesca e che si basa su una forte integrazione tra trasporto pubblico su gomma e su ferro.
Questo significa agevolare al massimo l'interscambio tra i bus e i treni indirizzando una serie di linee Ataf sulle stazioni della cintura fiorentina, in primo luogo Rifredi e Campo di Marte. In più l'Amministrazione comunale punta all'introduzione di collegamenti tra la città e alcuni parcheggi scambiatori della periferia e della semi-periferia che si trovano lungo direttrici non servite dalle ferrovie.


Da parte sua nel febbraio scorso l'Ataf ha presentato all'Amministrazione comunale una proposta di riorganizzazione della rete del trasporto pubblico.
Un capitolo importante era dedicato alle ipotesi di nuove corsie preferenziali sulle principali direttrici del trasporto pubblico con l'obiettivo di recuperare produttività e risorse da investire in nuovi servizi. Tra gli interventi prioritari la ristrutturazione della rete dei bussini elettrici in centro, i servizi di collegamento con le stazioni ferroviarie minori, una nuova linea destinata ai poli universitari di Novoli e Sesto Fiorentino e il potenziamento del servizio nella fascia oraria 19.30-21.30 soprattutto in centro.

Il Put ha accolto alcune delle proposte dell'Ataf (per esempio la direttrice Novoli) rinviando a una seconda fase altre ipotesi (come quelle su via Aretina e nella zona di Careggi).
L'altra sfida con cui devono fare i conti le aziende del trasporto pubblico è quella della liberalizzazione, ormai prossima, del settore. La Regione ha lavorato per oltre un anno a un tavolo di concertazione per definire il sistema di regole nel cui ambito realizzare il processo di liberalizzazione con l'obiettivo di migliorare il servizio.

Entro primavera la Provincia indirà la gara. Il "pacchetto" sarà poi affidato alle aziende vincitrici in modo che i nuovi servizi inizino, con gli orari invernali, da settembre 2003.
Ecco il programma del seminario che si svolgerà domani al Centro Affari in piazza Adua.
I lavori inizieranno alle 15 e saranno presieduti dal vicepresidente dell'Ataf Stefano Marmugi. L'introduzione è affidata a Mario Preti, direttore della mobilità del Comune di Firenze, e a Piero Sassoli, direttore d'esercizio dell'Ataf.

Oggetto degli interventi le proposte per la riorganizzazione del trasporto pubblico alla luce delle novità introdotte dal Put e le proposte dell'Ataf in materia di corsie preferenziali e in genere di organizzazione del servizio. Al termine di questa fase introduttiva inizierà la tavola rotonda su "Traffico e salute: l'impegno per una mobilità sostenibile" coordinata da Marcello Mancini, caporedattore della Nazione. Previsti gli interventi di Vincenzo Bugliani, assessore alla mobilità e all'ambiente del Comune di Firenze; Tommaso Franci, assessore regionale all'ambiente; Giovanni Doddoli, sindaco di Scandicci; dei presidenti dei quartieri 1 Anna Laura Abbamondi e 4 Eros Cruccolini.
Parleranno anche Daniele Grechi dell'Arpat; Fiorenzo Martini, direttore regionale di Trenitalia; Saverio Montella, dirigente dell'Area Trasporti della Regione Toscana; Arturo Papini, segretario regionale della Uil.
Concluderà, intorno alle 18.30, il vicesindaco di Firenze Giuseppe Matulli.

Sul tema ecco anche le posizioni dei Cobas Ataf in un documento pubblicato on line:
"Con i grandi cantieri aperti in città il servizio pubblico è praticamente andato in tilt: autobus perennemente in ritardo e corse perse.

Questa però non è altro che la conseguenza di scelte aziendali e politiche comunali sbagliate, come quelle adottata dal comune di Firenze in questi anni. Per la casa non si è fatto niente per contenere i prezzi degli affitti in città, costringendo così i cittadini per motivi economici ad andare a vivere nell’interland, alimentando così il pendolarismo e l’aumento del traffico.
Non si è tenuto o voluto tenere conto che il modello di vita è cambiato, la popolazione vive per motivi di lavoro, molto fuori casa e quindi si muove maggiormente con il mezzo privato, portando l’inquinamento a soglie drammatiche.

Secondo la Commissione Tossicologica Nazionale, solamente il benzene provocherà nei prossimi 75 anni da 1240 a 18420 nuovi casi di leucemia, mentre la relazione dell’ARPAT di Firenze ci dice che il 42% di questa sostanza cancerosa è data dagli scarichi dei motorini a due tempi, il 37% dalle auto non catalizzate e il 18% dalle auto catalizzate. Se consideriamo anche altre componenti, come gli idrocarburi policiclici aromatici e le polveri sottili (il 60% vengono emesse da veicoli a motore), è facile comprendere il ruolo del traffico cittadino nella produzione di sostanze inquinanti e gli effetti sulla popolazione.


I Comuni proprietari di ATAF non possono più relegare la spesa per il Traspoto Pubblico Locale come una voce secondaria perché la salute dei cittadini va avanti a tutto.
Il Comune deve avere il coraggio di scelte anche impopolari come far viaggiare il mezzo pubblico separato da quello privato aumentando le corsie preferenziali, chiudere (magari destinandolo ai soli residenti) parcheggi in centro come quello della stazione e agevolare invece l’uso di quelli periferici premiando chi ne usufruisce con biglietti gratuiti per circolare con l’autobus.
Si deve colpire con fermezza il furbo automobilista che commette infrazioni che oggi sono diventate quasi un diritto acquisito, vedi la sosta in doppia fila.

ATAF, da parte sua deve fare di tutto per incrementare il servizio, perché il trasporto pubblico diventi realmente efficiente e per fare servizio ci vogliano autisti, non può continuare a nascondersi dietro logiche di bilancio e a scaricare su lavoratori/trici i gravi errori di gestione commessi dall’attuale dirigenza.
Si è puntato sulla azienda rete con la formazione di società a partecipazione pubblica e privata, vedi Line-a, Opi-tec per le officine, Imago per la pubblicità.
Ma quanto costano queste società all’ATAF? Quanto ci guadagna? Nessuno lo sa, o meglio qualcuno lo sa ma non lo dice.

Per quanto riguarda la manutenzione dei veicoli si è verificato un aumento di spesa.
Una cosa è certa che queste società sono servite a formare altri presidenti, altri direttori e vice-direttori ecc. Con stipendi d’oro.
Noi abbiamo avviato un’azione di denuncia costante di questi atteggiamenti sia politici che aziendali perché è giusto che la cittadinanza sappia, promuoveremo iniziative come questa della richiesta del rimborso del biglietto, cercando di coinvolgere l’utenza, altre categorie di lavoratori e le altre realtà della società civile".

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