I macellai toscani rincuorano, ma Mucca pazza miete vittime

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2001 20:14
I macellai toscani rincuorano, ma Mucca pazza miete vittime

I macellai toscani rincuorano la popolazione dicendo che la carne da loro importata è sana.
Ma come si fa a mangiarla, quando lo stesso ministro Veronesi ammette che ci vorranno almeno due anni prima di estirpare il morbo? Il Ministro delle Politiche agricole ha affermato che ‘mucca pazza’ esisteva già nel 1990, mentre il presidente del Consiglio Amato dice che avrebbe dovuto. La vendita della carne è diminuita del 70%. Anche se i macellai affermano che, nonostante un crescente allarmismo da parte dei media, gestito in modo poco sincero sia a livello economico che politico, la lavorazione della carne avviene in modo artigianale, la gente diffida.


Pier Carlo Marchisio, biologo molecolare all’Istituto San Raffaele di Milano, sostiene l’incompetenza dello stesso ministro dell’agricoltura, dichiarando a NOVE: “... Altrettanto vale ad esempio per la questione dei cibi transgenici. Quest’ultimo infatti è un altro problema gigantesco perché abbiamo una persone come il ministro Pecoraro Scanio, oppure Capanna, i quali si permettono di fare affermazioni perentorie quando in realtà non sanno come funzionano certe cose specifiche.

In Italia purtroppo, tutti si inchinano reverenti al primo politico, anche se dice fesserie gigantesche. Secondo me il Presidente del Consiglio avrebbe il dovere di dire al Ministro al collega Tu non comprendi nulla e questa non è la linea del governo”.
“Chi compra la fettina dal macellaio non pensa che possa essere infetta, dal prione o da qualsiasi microorganismo, e che possa attentare alla propria salute o addirittura alla propria vita -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- La mamma, che nutre il figlio con amore, non ritiene di somministrargli un prodotto dannoso.

Ha avuto quella fiducia che ora e' svanita. La cosiddetta psicosi, non e' altro che una sana reazione difensiva di fronte alle reticenze, alle furbizie, alle mezze verita', che in questi anni e mesi sono state dette sul fenomeno mucca pazza. Perche' allora ci si preoccupa tanto della psicosi, dando del matto al consumatore e non del delinquente a chi ha consentito questo fenomeno? I tranquillizzatori di professione darebbero una fettina di cervello fritto ai propri figli? Noi proseguiamo con il nostro invito: non mangiate carne bovina”.
Anche nel 1997 la mucca pazza aveva portato il pollo al ristorante.

Oggi anche il coniglio e “tirano” bene anche i legumi. E c’è una novità, i prodotti locali massesi verranno presentati a Strarburgo da una delegazione di produttori ed allevatori che, rappresentati Giulio Conti faranno gustare il vino di Candia, il lardo di Colonnata, l’agnello di Zeri, il fagiolo di Bigliolo, la torta d’erbi, la torta di castagnaccio, il miele e la spongata. Tutela ambientale e una sana alimentazione sono la moda del momento. La vetrina massese aperta sull’Europa stabilirà forse nuovi contatti fra gli operatori turistici e rappresentanti parlamentari di ben 43 stati membri.

E tutto questo è merito di mucca pazza, non è paradossale...?
[R. A.]

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