A tavola con Pontormo e Rosso Fiorentino

Arte e gastronomia per uscire dalla crisi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2014 23:54
A tavola con Pontormo e Rosso Fiorentino

FIRENZE - L’uomo di mondo fa rientrare nell’ambito dell’arte tutto ciò che ha a che fare con la bellezza, suscita sensazioni di piacevolezza intellettuale, apre nuovi orizzonti sulle epoche storiche, e all’occorrenza crea nuove relazioni con il territorio. La gastronomia di alto livello, risponde più o meno a tutti questi criteri, costituendo un’autentica forma d’arte, che, accompagnandosi alle tradizioni locali, ne esplora l’illustre passato, riproponendolo sotto forme evocative e accattivanti.Nell’ambito del progetto Vetrina Toscana - il programma promosso da Regione Toscana e Unioncamere per promuovere la rete di ristoranti e botteghe alimentari che valorizzano i prodotti tipici -, la maniera moderna di Pontormo e Rosso Fiorentino rivive idealmente nel menu che il ristorante Mastro Ciliegia, in Piazza San Pier Maggiore, proporrà ai clienti fino al 20 luglio, giorno di chiusura della mostra che Palazzo Strozzi dedica ai due artisti fiorentini.

Elaborato dallo chef Giuseppe Alessi, non nuovo a incursioni nella cucina rinascimentale, il menu propone piatti storici desunti da documenti dell’epoca, quali i diari di Pontormo, e ricettari coevi. Fra le suggestive preparazioni create da Alessi, i morselletti di gallina accarpionati in marinato casalingo, il biancomangiare di baccalà su spuma di fagioli tonnati, guarnito di bottarga, le lasagnole al savor di noci in agrodolce speziato. Piatti raffinati e potenti, i cui sapori del tutto particolari rievocano quell’originalità di stile che caratterizza la divergente maniera che rivoluzionò l’arte del Cinquecento.

Un viaggio nel tempo, che s’inerpica sui raffinati sentieri della semplicità toscana, che trova gradevole parallelo fra l’inventiva di una cucina che si avvale di pochi ma scelti ingredienti, e l’essenzialità del disegno della nuova corrente rinascimentale. Come spiega lo stesso Alessi, la sua è una cucina alchimistica, nel senso che si concentra sulla trasmutazione degli ingredienti, fino ad amalgamarli in piatti dai sapori armoniosi e contrastanti insieme.Per la realizzazione del menu sono stati utilizzati prodotti rigorosamente locali, forniti da aziende che hanno partecipato al progetto Terra Fiorenti, voluto dalla Provincia di Firenze per creare una rete di produttori consapevoli, eticamente rispettosi del territorio e conduttori di tecniche agricole che privilegino il biologico e riducano l’impatto sull’ambiente.

La nascita di un’agricoltura sostenibile, spiega l’assessore provinciale all’agricoltura Pietro Roselli, oltre a migliorare la qualità dei prodotti, contribuisce a un approccio più consapevole dei consumatori verso le risorse e il territorio. Inoltre, obiettivo allargato del progetto, è promuovere la sostenibilità in agricoltura, e le aziende che la praticano, incentivando un circolo virtuoso che contempla anche risvolti economici. In una congiuntura economica estremamente delicata, quale quella che stiamo attraversando, e considerando la risorse artistiche e paesaggistiche di cui l’Italia è ricca, appare evidente che la ripresa economica passi dalla loro valorizzazione e promozione nel mondo.

La Fondazione di Palazzo Strozzi, che organizza la splendida Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della maniera, non è nuova a esperienze del genere, avendo già collaborato con lo stesso chef Alessi a un menu per la mostra Donne al potere, del 2008, così come propose un brunch americano per l’esposizione dedicata a Sargent e i pittori d’Oltreoceano. Eventi che hanno sempre riscosso il gradimento del pubblico, sia italiano sia straniero, a riprova che l’eccellenza gastronomica nazionale difficilmente trova rivali nel mondo.

Per questo motivo è essenziale proseguire gli investimenti sia per la promozione, sia per la crescita e la nascita di aziende agricole locali, in grado di creare occupazione e sostenere un settore strategico per la ripresa economica del Paese. L’Expo 2015, che vede attesi circa 20 milioni di visitatori, sarà un’altra vetrina d’eccezione per l’enogastronomia della nostra regione. Il progetto Vetrina Toscana, guarda a intercettarne almeno una parte. Ma negli ultimi diciotto mesi, riporta il coordinatore Stefano Romagnoli, ha organizzate circa 40 cene in vari musei regionali, e data visibilità a decine di ristoranti e botteghe alimentari, mostrando importanti segnali di attenzione alla realtà dei tanti professionisti del settore, che lavorano ogni giorno con passione e competenza.

di Niccolò Lucarelli

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