Delegazioni straniere a Carrara '99

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 maggio 1999 20:01
Delegazioni straniere a Carrara '99

Australia, Argentina, Brasile, Etiopia, Cina, India, Portogallo, Palestina, Turchia e Vietnam sono i dieci paesi che partecipano in forma ufficiale a Carrara. Dal punto di vista numerico la loro partecipazione è raddoppiata rispetto allo scorso anno e dimostra quanto Carrara, fiera e distretto, attraggano quei paesi che intendono promuove i materiali nazionali già conosciuti o le nuove produzioni. Per alcuni di questi Paesi come India , Portogallo o Brasile, si tratta di una presenza che si realizza da molti anni e che si è man mano consolidata, mentre altre nazioni stanno muovendo i primi passi nell'azione di promozione dei materiali attraverso le fiere, si tratta di azioni di marketing strategico per le quali la fiera di Carrara costituisce momento essenziale.
Già nelle prime giornate si sono avuti incontri con una delegazione del ministero delle risorse minerarie dell'Iran composta da due Vice Ministri, Pour Assemi ed A.

Farqeni oltre che dal segretario generale H. Farshadi. L'Iran è fortemente interessato ad ampliare la propria attività nel settore del lapideo dove già vanta una presenza importante data la quantità e qualità delle risorse di pietra naturale di cui dispone e dei forti investimenti effettuati per l'acquisizione di tecnologia soprattutto italiana. Per questi motivi la delegazione iraniana ha chiesto di mettere a punto e firmare, già nel corso della fiera, un protocollo di collaborazione con l'IMM allo scopo rendere più puntuale ed efficace la collaborazione e le conseguenti azioni di politica settoriale in Iran Un incontro particolarmente interessante si è svolto con Julian Fernando Stefani, parlamentare australiano, di chiare origini italiane, che riveste un ruolo importante nel nascente comparto australiano e che potrà essere un riferimento importantissimo per l'attività di promozione italiana in quel paese.

Stefani, in funzione della validità riscontrata circa la presenza in forma ufficiale dell'Australia in fiera, ha assunto l'impegno di realizzare una presenza ancora più significativa ed impegnativa degli operatori Australiani.
Altro meeting di particolare rilievo è stato quello che il presidente e l'amministratore delegato dell'IMM hanno avuto con la signora W. Ginwala, ambasciatore del Sudafrica in Italia, Mrs Ginwala ha illustrato gli obiettivi di forte ampliamento dell'industria della pietra nel suo paese, tradizionalmente grande fornitore di materiali grezzi ed oggi avviato a divenire trasformatore con un progetto ambizioso e di grande portata che potrà avere nell'IMM un interlocutore privilegiato.

Anche per il Sudafrica, proprio in relazione al positivo riscontro avuto dalla presenza ufficiale nella fiera in corso, è stata preannunciata dall'ambasciatrice una presenza ancora più ampia e significativa., per Carrara2000.
In America latina sono possibili intese e rapporti di collaborazione nel lapideo fra aziende europee e sudamericane. Il panorama delle opportunità è stato illustrato nel corso del convegno organizzato da Eurocentro de Cooperacione Empresarial di Cordoba (Argentina).
Trentasette aziende italiane, che operano nel i settori dei materiali lapidei, delle macchine e degli accessori per la lavorazione del marmo, e una rappresentativa di imprese operanti nello stesso settore, provenienti da Grecia, Francia, Spagna, sono inserite nel progetto che ha come obiettivo principale quello di fare incontrare i paesi europei produttori di materiali lapidei con quelli emergenti dell'America latina.

Fra le aziende italiane che hanno aderito al progetto undici sono della Provincia della Spezia, quattordici della provincia di Massa Carrara, dodici della Provincia di Lucca. Si è trattato di un incontro importante per fare il punto della situazione del settore lapideo a livello internazionale e per monitorare lo stato di salute della aziende del comparto, valutando anche le possibilità di espansione e di collaborazione a livello mondiale. Hanno partecipato al convegno, introdotto da Cosimo Bergamo del Consiglio d'Amministrazione della IMM, i presidenti delle Camere di Commercio di Lucca, Carrara e La Spezia, il segretario Dieter Schierloh, Eduardo Juri, della Direccion de Mineira de la provincia di Cordoba.
"Quello dell'America latina è un mercato estremamente interessante per il lapideo – ha detto Pier Gino Scardigli, presidente della CCIIA di La Spezia – Per questo dobbiamo studiare le possibilità di instaurare uno rapporto di partenariato, in grado di aprire sempre di più i mercati alla globalizzazione".

Il presidente della CCIIA di Carrara, Giulio Conti, ha tracciato un quadro della situazione europea per quel che riguarda il settore lapideo. "Nei paesi dell'Unione europea – ha sottolineato Conti – è concentrato ancora oggi il 40% della produzione mondiale e dei consumi: il consumo è pari a 56 chilogrammi per abitante, contro gli 8 chilogrammi del resto del mondo. Per misurare il ruolo dell'Unione europea nell'ambito del settore lapideo basta ricordare che è prima nel mondo nei tre parametri dell'import-export e della tecnologia.

Con lo sviluppo dei graniti (a partire dagli anni '70) le cose sono un po' cambiate: hanno cominciato ad accrescere il loro ruolo all'interno dei mercati internazionali paesi emergenti come Argentina, Brasile, Suda Africa e India. Solo da allora si è potuto cominciare a parlare di industria lapidea mondiale, prima era esclusivamente europea. E si è fatta però sempre più forte la concorrenza: prima i paesi emergenti esportavano soltanto blocchi grezzi, poi sono passati alle lastre e ai lavorati e adesso il Brasile ad esempio è concorrente dell'Europa nel mercato statunitense.

Si tratta di un processo tutt'ora in corso che ha ridimensionato il peso dell'Europa nei mercati mondiali. E' rimasta intatta, invece, la leadership dei paesi dell'Unione europea per quel che riguarda la capacità imprenditoriale. E' bene dunque che, proprio su questo aspetto, i paesi in via di sviluppo cerchino punti di contatto con quelli europei. Ciò comporta dei problemi, ma ci sono anche dei vantaggi: il consumo dei lapidei si è affermato nel corso di questi anni in paesi dove prima questi materiali erano sconosciuti.

A questo punto, è d'obbligo aprire realmente tutti i mercati e per fare questo è necessario abbattere i dazi doganali ancora esistenti". Il presidente della CCIIA di Lucca Claudio Guerrieri ha fatto il punto della situazione del lapideo in Italia, sottolineando una inversione di tendenza nel settore apuo-versiliese dove si registra un forte calo dei graniti e una sostanziale tenuta del marmo. Eduardo Juri della Direccion Mineraria di Cordoba, ha parlato della situazione del lapideo in Argentina.

"Si è sviluppato un mercato dinamico e, con le nuove regole di liberalizzazione in atto nel nostro paese, fra un mese o due non ci saranno più i dazi e tutti i macchinari di tecnologia italiana potranno entrare in Argentina liberamente. Noi – ha detto Eduardo Juri - vogliamo ancora crescere e per questo siamo a Carrara per fare incontrare il nuovo con il vecchio e per cercare di formare imprenditori in grado di produrre il prodotto marmo finito".
Nel corso di due conferenze che si terranno nel pomeriggio di domani, a partire dalle 15:00 saranno presentate alla stampa ed agli operatori le caratteristiche e le potenzialità dell'industria del marmo in due paesi che ripongono molte speranze per il loro sviluppo nello sfruttamento delle risorse lapidee e nella conseguente creazione di un'industria di trasformazione dei marmi e graniti nazionali.

La prima conferenza interesserà la presentazione del settore della pietra naturale in Palestina. Sarà Samir Hulileh, introdotto dal consigliere dell'IMM Giancarlo Tonini, ad illustrare alla stampa ed agli operatori presenti le opportunità offerte dal suo paese.
I marmi e le pietre rappresentano, oggi, il comparto di maggior interesse per l'economia palestinese e si stanno facendo rilevanti investimenti nel settore della pietra naturale con un impiego massiccio di manodopera. Nel territorio palestinese sono presenti importanti giacimenti di un calcare.

Non si tratta dell'unico materiale presente ed infatti si sta puntando alla valorizzazione di altre pietre presenti nel territorio sia per l'importanza che hanno avuto nel settore dell'edilizia locale sia per l'impiego che hanno conosciuto nella costruzione di importanti edifici di culto. Sono caratterizzati da colori brillanti ed attraenti: rosa, bianco, oro, blu, grigio. Nel '96 in Palestina è stata fondata l'Union of Stone and Marble: organizzazione indipendente e senza fini di lucro. L'associazione ha sede a Betlemme, dove sono situati le principali aziende del paese, ed ha come principali obiettivi rappresentare gli interessi del settore in tutti i suoi aspetti, mantenere un elevato standard qualitativo nella produzione per livellarsi sui modelli internazionali e tutelare la produzione interna.
Obiettivo dell'USàM è creare nuove opportunità di lavoro per l'industria della pietra palestinese, offrendo sostegno e supporto agli investitori e facilitando le relazioni con i partner internazionali. Argomento della seconda conferenza, in programma alle 17 sempre nella sala convegni principale, sarà invece la realtà lapidea in Etiopia.

Dopo il saluto di Rosario Gallina del Consiglio d'amministrazione dell'Internazionale Marmi Macchine, il consigliere per gli affari economici e commerciali dell'Ambasciata di Etiopia in Italia Bekele Bengesse illustrerà agli operatori materiali e potenzialità di lavoro del settore lapideo etiope. Il paese africano si sta incamminando in un lungo e faticoso processo di sviluppo dell'attività estrattiva. La vicinanza al Medio Oriente ed all'Europa pone però l'Etiopia in una posizione strategica: la facilità di accesso ai principali porti della regione facilita il commercio internazionale che copre un'area di 1,14 milioni di chilometri quadrati.

Anche se il settore minerario attualmente contribuisce al prodotto nazionale lordo per meno dell'uno per cento, esistono riserve conosciute di minerali industriali e metalli preziosi.
Dal lancio della nuova politica economica orientata al mercato, avvenuto nel 1992, l'Etiopia ha adottato diverse misure e riforme politiche intese a modificare la struttura dell'economia e a favorire una rapida crescita e lo sviluppo del paese. Le opportunità di investimento risultano favorite da una serie di garanzie offerte ai partner stranieri, così come gli incentivi sui dazi doganali d'importazione e l'esenzione dai dazi di esportazione. Il mercato nazionale etiope conta su una popolazione di circa 57 milioni di abitanti.

Nel mercato regionale, il paese ha sottoscritto l'accordo relativo al Common Market for Eastern and Southern Africa che abbraccia 23 paesi con una popolazione globale di oltre 300 milioni di persone. Da segnalare, inoltre che la Convenzione di Lomè riconosce al mercato dell'Unione Europea riduzioni o esenzioni fiscali per le esportazioni dall'Etiopia e la libertà da tutti i vincoli di quota.

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