Videosorveglianza, 850 telecamere intelligenti per la provincia di Siena

Le telecamere per essere davvero utili e funzionali hanno bisogno di software che le rendano ‘intelligenti'. Sulla sicurezza la Regione organizzerà a primavera una giornata di ascolto e confronto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2018 17:45
Videosorveglianza, 850 telecamere intelligenti per la provincia di Siena

A Siena la Regione fa il punto con sindaci e prefetto sui progetti di videosorveglianza finanziati a fine 2016 e poi di nuovo a dicembre 2017: 34 i comuni coinvolti (praticamente tutta la provincia), 368 mila euro i contributi erogati e capaci di coprire il 70 per cento della spesa, il tutto parte dei 2 milioni e quasi 400 mila euro di cui in Toscana hanno beneficiato 218 diverse amministrazioni e 130 progetti. L'intervento senese fa interamente capo a Terrecablate, il consorzio che riunisce tutti i Comuni e la Provincia, nato nel 2002 per portare la fibra ottica e che dal 2008 eroga servizi di information e communication tecnology ai suoi soci.

Un fatto non casuale, visto che le telecamere per essere davvero utili e funzionali hanno bisogno di software che le rendano ‘intelligenti', capaci di riconoscere automaticamente targhe e persone, e di viaggiare in rete. C'è bisogno di tecnologia, sottolinea l'assessore alla sicurezza della Toscana; c'è bisogno anche di condivisioni e di una regia condivisa. Va tenuto tutto a sistema, aggiunge. E un'autostrada telematica che viaggia sulla fibra ottica, assieme a cinque data center territoriali dove saranno archiviate le immagini (e un sistema aperto), rende tutto molto più semplice.

Naturalmente va anche formato il personale, prosegue l'assessore, con figure specifiche capaci di leggere e programmare, con strumenti adeguati, il livello di sicurezza di città e paesi. Gli ‘occhi' accesi sul territorio senese saranno 850, con 314 diverse aree di ripresa. Le nuove telecamere, alcune già in funzione, saranno attivate in 34 diversi comuni: praticamente tutti, rimane fuori solo Montalcino che non ha mai presentato richieste di contributo. E le telecamere, oltre a funzionare come deterrente e per accrescere la sicurezza dei territori, potranno essere utilizzate anche per monitorare la viabilità urbana e le stazioni ecologiche. Le immagini potranno essere fruite in diretta, ma anche archiviate per poi essere consultate in un secondo tempo.

Il primo accesso sarà da parte della polizia municipale - basta un computer e un monitor - ma vi si potranno collegare anche i carabinieri. La compagnia di Poggibonsi è già stata attrezzata e si sta lavorando per fare altrettanto con i carabinieri di Siena, Montepulciano e Montalcino.

I contributi Con il bando 2016 sono stati finanziati i Comuni di Siena (38.000 euro), Colle Val d'Elsa, Montepulciano, Sinalunga (20 mila euro a Comune), Monteroni d'Arbia insieme a Buonconvento (20 mila) e le tre Unioni Valdichiana Senese (20 mila: coinvolti i comuni di Cetona, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Trequanda), Val di Merse (20mila, con interventi a Chiusdino, Monticiano, Murlo e Sovicille) e Amiata Val d'Orcia (20 mila, coinvolti Abbadia San Salvatore, Castiglione d'Orcia, Piancastagnaio, Radicofani, San Quirico d'Orcia).

Complessivamente la Regione ha staccato un assegno da 198 mila euro. Del bando 2017 hanno invece beneficiato Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Chiusi, San Gimignano, Torrita di Siena, Asciano, Chianciano Terme, Rapolano Terme (15 mila euro a comune), Casole d'Elsa, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Radicondoli (10 mila euro per amministrazione). Il contributo totale ammonta in questo caso a 170 mila euro.

Cittadini e imprese sicuri nelle città e nelle aree industriali: servono regia condivisa e collaborazione di enti locali e forze di pubblica sicurezza, ripete l'assessore regionale, ma anche confronto e scambio di buone pratiche. Che per la sicurezza sono le telecamere e i sistemi di videosorveglianza ‘smart' – che lavorano in rete, hanno software che riconoscono targhe e volti e ne tracciano lo spostamento – ma sono anche le iniziative per rivitalizzare quartieri "difficili" attraverso la riapertura dei negozi e le iniziative culturali, o i social network, come whatsapp, con cui cittadini e associazioni segnalano alle forze dell'ordine movimenti sospetti. La sicurezza non è una materia ‘fredda', che si esaurisce con l'installazione di telecamere di videosorveglianza, o con i controlli e le iniziative di repressione.

È una materia che ha a che fare con la vita delle persone, con il modo in cui abitano le loro città. Anche per questo la Regione ha deciso di riunire sindaci e amministratori, Università, associazioni, cittadini e forze dell'ordine per una giornata di ascolto e confronto, come annunciato oggi a Siena dall'assessore durante l'incontro con i sindaci della provincia in cui si è fatto il punto sulle nuove telecamere finanziate dalla Regione e in corso di installazione. Il punto di arrivo, spiega, sarà mettere in fila tutti quegli strumenti e linee guida utili a progettare città e paesi anche per essere più sicuri.

Non il Grande Fratello quindi, ma piuttosto un'azione preventiva. L'evento partecipativo, che si terrà in primavera, sarà organizzato sulla falsariga dei due eventi che hanno portato alla redazione del Libro bianco sulle politiche di accoglienza e del Libro verde sull'economia collaborativa, per gruppi di lavoro tematici. Si parlerà di telecamere – e l'esperienza senese, con un unico soggetto pubblico che ha progettato un network che copre l'intera provincia – è sicuramente una buona pratica.

Ma ci saranno anche esperienze vincenti di presidio e controllo di vicinato, svolte in coordinamento con le forze dell'ordine, delle modalità per aggredire lo "sballo" notturno e rendere la movida vivibile e ancora della rivitalizzazione di centri storici e quartieri degradati, tutte azioni al centro dei cinque progetti pilota finanziati l'anno scorso dalla Regione in altrettante città capoluogo toscane.

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