Firenze –- Provò a resistere al fascismo con la forza delle proprie idee, ma come era già successo a Giacomo Matteotti nel 1924 e ad altri esponenti socialisti, repubblicani o massoni, la vita di Giovanni Becciolini fu stroncata con la violenza dal regime. Quell’omicidio e la travagliata vicenda umana della famiglia di Becciolini il giornalista Stefano Bisi li racconta nel libro “Le dittature serrano i cuori” (editrice Betti) che ieri pomeriggio è stato presentato nella sala delle Feste di palazzo Bastogi, davanti a una folta platea dove si riconosceva anche Cosimo Guccione, presidente del Consiglio comunale di Firenze.
Insieme all’autore ha dialogato il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Carlo Bartoli, e il giornalista Nicola Novelli.
Come si legge nella scheda editoriale della editrice Betti, “Becciolini era repubblicano, massone e antifascista e venne trucidato a Firenze nella “Notte di San Bartolomeo” il 3 ottobre del 1925. La sua vicenda umana ha segnato in maniera profonda la moglie Vincenza Di Mauro e il figlio Bruno, costretti a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi in Francia e in Svizzera. Le loro vite sono un romanzo, ‘il Romanzo dei Becciolini’. Il 2025 è l’anno del centenario di quella notte dell’Apocalisse, come la definì Vasco Pratolini, in cui vennero colpiti a morte anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai di cui non si conoscono neppure i nomi. Ricordare quello avvenne serve per non dimenticare”.
“Sono orgoglioso di ospitare in Consiglio regionale la presentazione di un libro straordinario, scritto dall’amico Stefano Bisi – ha detto il vicepresidente Stefano Scaramelli. – Nelle sue pagine, Bisi ricorda gli anni del terrore vissuti a Firenze cento anni fa, racconta la resistenza della città, di alcuni massoni e repubblicani e di tante persone antifasciste che provarono a reagire alla dittatura. Ci furono notti terribili, con uccisioni, e in una di quelle notti, vicino al mercato centrale, fu ucciso Giovanni Becciolini. Narrare quegli eventi serve a non dimenticare”.
Approfondimenti
“Nel libro racconto un fatto di cronaca avvenuto il 3 ottobre 1925 e lo considero un promemoria in vista del centenario di questo evento tragico – ha spiegato l’autore Stefano Bisi. – Quella notte tre antifascisti, e tra loro Giovanni Becciolini, vennero trucidati. Il mio auspicio è che le istituzioni locali e l’opinione pubblica celebrino nella maniera migliore questo triste anniversario”.