BARBERINO TAVARNELLE (Fi) - Incanteranno il pubblico del prestigioso borgo di Tignano, incastonato tra le colline del Chianti, Uto Ughi e Bruno Canino, violinista e pianista di fama mondiale. I maestri, noti e acclamati artisti dello scenario internazionale, sono i protagonisti del prossimo appuntamento del Tignano Festival, la rassegna di cultura e spettacolo aperta fino al 16 luglio, che nel recital per violino e pianoforte promette di regalare forti emozioni sulle note di Pugnani, Schubert, Dvorak, De Falla e De Sarasate.
Il concerto, uno degli eventi di punta della trentaquattresima edizione del Festival organizzato dal Comitato Culturale Tignano, si terrà giovedì 6 luglio alle ore 21.30 nel castello di Tignano. Il programma propone un viaggio nella musica e nella tradizione violinistica dei secoli diciottesimo - ventesimo secolo e prevede nella prima parte l’esecuzione di Preludi e Allegro di Gaetano Pugnani, il Duo in la maggiore di Franz Peter Schubert. Nella seconda attinge al repertorio di Antonín Leopold Dvorak con l’esecuzione di quattro pezzi romantici, Manuel De Falla (Suite popolare spagnola) e Pablo de Sarasate (Carmen fantasy).
Quello di giovedì 6 luglio è il primo concerto nell’area fiorentina che il maestro Uto Ughi, accompagnato dall’amico di sempre Bruno Canino, eseguirà nel ruolo di direttore artistico degli eventi musicali “speciali” del Centenario dell’Accademia musicale Chigiana.
“E’ un Festival speciale – dichiara il sindaco David Baroncelli - che promuoviamo da anni con la ferma convinzione che la cultura possa legarsi intimamente al territorio e creare occasioni di riflessione e condivisione che facciano incontrare idee, valori, stili di vita. Il Tignano Festival, organizzato dal Comitato Culturale Tignano, mette al servizio della comunità la propria esperienza, in vita da 34 edizioni, e la propria capacità di cogliere i grandi temi dell'attualità e tradurli in espressioni e forme di confronto culturale aperte a tutti. E' così che l'ambiente si intreccia alla musica classica, la pace al teatro civile, i cambiamenti climatici al jazz”.
