Urbanistica e rigenerazione urbana, la visione di Nardella

“Firenze era piena di buchi neri fino a 20 anni fa, ora abbiamo invertito la rotta dando nuova vita a contenitori vuoti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2021 19:23
Urbanistica e rigenerazione urbana, la visione di Nardella

“Firenze era fino a 15, 20 anni fa una città piena di buchi neri. Da alcuni anni stiamo cercando di invertire questa tendenza con un lavoro capillare di rigenerazione urbana che vuole ridare vita e funzioni sociali, economiche e culturali ai contenitori lasciati vuoti in città”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella intervenendo in consiglio comunale a proposito dell’approvazione della proposta di delibera sullo sviluppo dell’ex caserma Lupi di Toscana.

“Questa delibera - ha spiegato il sindaco - rappresenta la summa e il cuore della strategia urbanistica e di rigenerazione del territorio. In relativamente pochi anni, dopo la cessione a titolo gratuito della caserma dopo anni di inutilizzo, abbiamo dato vita a un grande processo partecipativo e a un concorso di idee che porteranno alla nascita non di un quartiere dormitorio ma di un pezzo cruciale di tutto il quadrante sud ovest dell’area metropolitana con nuove funzioni residenziali, housing sociale, esercizi di vicinato, direzionale e turistico-ricettivo. In un’area oggi inaccessibile alla comunità costruiremo un nuovo contesto sociale, baricentrico nell’area, dove siamo già intervenuti con infrastrutture e collegamenti. Un esempio di vera ricucitura del tessuto urbano dove sarà centrale una piazza, grande come piazza Savonarola, piena di verde e pensata come spazio pubblico cruciale”.

Il sindaco ha poi ricordato altri interventi di rigenerazione urbana di questi anni, come la Manifattura Tabacchi , l’area Belfiore, le officine ex Ogr, l’ex tribunale di San Firenze, la caserma Cavalli, Sant’Orsola, la caserma Vittorio Veneto. “Tutta la politica urbanistica della città - ha sottolineato - è tenuta insieme a un filo rosso che mette al primo posto non il profitto ma la rigenerazione dei troppi contenitori rimasti vuoti, soprattutto in centro dove molte funzioni sono state spostate a vantaggio dalla periferie. Tutte queste operazioni sono il risultato di una visione comune che mira a rigenerare questi grandi contenitori con un occhio a sociale, cultura, economia”.

A proposito della caserma Vittorio Veneto “non dimentichiamo - ha concluso - che la caserma ha avuto il cartello di ‘limite invalicabile’ per anni. Ora questa struttura non sia più interdetta a cittadini perché l’amministrazione ha imposto al soggetto privato limitazioni assai restrittive. E non possiamo tacere che la riqualificazione degli spazi attiverà un migliaio di posti di lavoro. La leva urbanistica può essere infatti una grande occasione per dare lavoro e costruire modelli sociali innovativi”.

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