Un fine settimana a Villa Sonnino di San Miniato con i tartufi di Savitar

L’occasione davvero invitante per visitare il borgo arroccato a brevissima distanza dall'Arno e a metà strada tra Firenze e Pisa

Nicola
Nicola Novelli
07 giugno 2020 17:04
Un fine settimana a Villa Sonnino di San Miniato con i tartufi di Savitar
Fotografie di Alessandro Zani

Un turismo di qualità, basato su esperienze esclusive e cultura rinascimentale. Al centro di tutto il tartufo di San Miniato, da degustare in una dimora storica a un prezzo davvero invitante. A pochi metri dal delizioso borgo arroccato sull'Arno, a metà strada tra Firenze e Pisa, l’Hotel Villa Sonnino è circondato da una macchia di cipressi. E’ qui che nel corso dell’estate sarà possibile soggiornare per un fine settimana a € 89 a persona. Il prezzo comprende il pernottamento, la prima colazione, una caccia al tartufo con tartufaio e cane nel parco e una piccola degustazione al tartufo, una visita all’azienda Savitar di San Miniato e una cena al ristorante di Villa Sonnino. La seconda notte, con un aperitivo al tartufo, è offerta con ulteriori € 50,00.

La nuova proposta turistica è stata presentata alla stampa nei giorni scorsi alla presenza dell’Assessore regionale al turismo, Stefano Ciuoffo, e del sindaco di San Miniato, Simone Giglioli. “E’ la principale struttura turistica del territorio, in un edificio storico che viene reputato il luogo di nascita della gloria locale, il pittore Ludovico Cardi, detto il Cigoli” spiega Sandra Campigli, che quest’anno festeggia due decenni di proprietà di un hotel da 13 camere, bloccatosi a marzo, come tutti, a causa dell’emergenza Covid-19 “Pensare che l’inizio dell’anno si profilava come la stagione record della nostra storia, tanto da indurci a progettare una ristrutturazione del fabbricato”.

“La nostra voglia di ripartire di forte” racconta il direttore Cesare Andrisano “Il turismo business è già in movimento, perché si è rimessa in moto l’industria del Valdarno. Sono ricominciate le prenotazioni delle catene turistiche on line, tipo Booking.com. Mentre stentano a ripartire cerimonie e matrimoni, ma la nostra speranza è che si ricominci già a partire da agosto”. Villa Sonnino, saloni affrescati, cappella, giardino e corte monumentale, è stata proprietà di famiglie illustri. I fedelissimi dei Medici Grifoni avrebbero acquistato la villa nel 1600. a fine ‘800 fu la volta dei baroni di origine ebraica Sonnino, la famiglia di Sidney Sonnino, deputato dal 1880 al 1919 e Ministro delle Finanze celebre per la sua austera politica tributaria.

“Nel 2019 le presenze turistiche a San Miniato erano aumentate del 40%, mentre il rating on line delle strutture del territorio raggiungeva l’eccellenza. A marzo era tutto pronto per il tartufo marzuolo, ma abbiamo dovuto annullare tutte le manifestazioni” racconta Delio Fiordispina, presidente della Fondazione San Miniato promozione “Ora è fondamentale ripartire e vogliamo farlo con proposte turistiche semplici”. San Miniato conserva intatto il proprio fascino in equilibrio tra natura e storia. Città del buon vivere, si sposa perfettamente con la filosofia slow, in un lento succedersi delle stagioni, caratterizzate dalla genuinità dei prodotti della cucina. La città ricca di tradizioni artigianali, preziose opere d'arte, piazze, botteghe, ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati.

“Il bene più prezioso di San Miniato è il tartufo” afferma Claudio Savini, fondatore di Savitar “Un quarto delle quantità raccolte in tutta Italia. La nostra azienda esporta il 98% del prodotto trattato”. I prodotti di Savitar sono sinonimo di qualità ed esperienza. Le materie prime sono selezionate da Savitar, per preparare creme, condimenti e specialità a base di tartufo in maniera del tutto artigianale.

Tartufo bianco e nero, bianchetto, o nero estivo, tutti i doni delle colline sanminiatesi, selezionati e lavorati con cura, hanno trasformato in qualche decennio una piccola azienda a conduzione famigliare in impresa leader nella vendita di tartufo in tutto il mondo. Oggi i prodotti Savitar vengono serviti sulle tavole dei ristoranti più raffinati, dai più grandi chef di fama internazionale.

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